(Cervantes, dialogo tra il cavallo del Cid Campeador e
quello di Don Chisciotte)
È successo spesso che
in questi sei anni ininterrotti, quotidiani, di Bloggorai non ci fossero grandi
argomenti o notizie da commentare. Anche oggi, è tutto fermo, stagnante, come
ormai dobbiamo ripetere stancamente. Non ci sono notizie su nulla: sulla
presidenza, sul canone, sulle riforme. Il nulla assoluto, il vuoto cosmico. Ma il
silenzio è non tanto e non solo sulle scadenze e gli impegni, che pure ci sono
e andrebbero rispettati, ma sui contenuti. Diamo per scontato che qualcosa in
Parlamento succederà quando si voterà la Legge di Bilancio 2025 ma oltre il flebile balbettio sull’indebita e
forse incostituzionale ingerenza del Governo sulla RAI non si va. Peraltro nessuno obietta in questo senso, come lo scorso anno. Dibattito sul tema “canone e Servizio
Pubblico”? zero! Solo la Lega se ne prende carico e non a caso ha presentato
una specifica proposta di Legge (maggio 2023) con la quale si propone di
abolirlo progressivamente nell’arco di 5 anni. Dopo di che nessuno si prende la
briga di affrontare il toro per le corna per sostenere cosa se ne vuole fare per
il prossimo futuro, come difenderlo e come impiegarlo.
Stessa storia con la presidenza di Viale Mazzini. Questo Cda di Viale Mazzini, come abbiamo scritto più volte, è il frutto avvelenano di un albero malato e seppure proponesse la distribuzione omaggio di biglietti vincenti della Lotteria di Capodanno oppure un pellegrinaggio a piedi in qualche Santuario con miracolo garantito sarebbe sempre macchiato dall’imperdonabile peccato: diretta emanazione del governo e consiglieri usciti dal cilindro di Mago Magò.
Ciononostante,
purtroppo, è in vigore e, doppio purtroppo, resterà in vigore per tutti i prossimi tre anni che gli spettano e non ci
sarà nessun MFA con effetto retroattivo a farli decadere. Almeno, su questo
punto, forse Bloggorai ha colto l’obiettivo: nessuno lo scrive e ne parla più.
Sintesi: un/a presidente ci deve pur essere e subito. La situazione attuale che
vede coesistere “due” presidenti (Marano di fatto e Agnes di diritto
governativo) non può e non dovrebbe reggere anche un eventuale valutazione di
legittimità degli atti compiuti in questo periodo. L’Azienda in qualche modo
deve andare avanti come pure la Vigilanza che ormai è impantanata da oltre due
mesi. L’iniziale fermento entusiasta per la “calendarizzazione” del dibattito
sulla riforma della RAI tanto acclamata dalla Floridia si è spenta presto come
un cerino al vento: è bloccata la Commissione e delle proposte di riforma non
si sa nulla. Punto, a capo.
Ci sia permesso però di esprimere un vago e ancora
poco chiaro pensiero: a bocce ferme e con i soli nomi di cui si legge, interni
ed esterni, se dovessimo mantenerne uno solo sulle torre, non avremmo dubbi: la
Agnes. Se poi mai venisse fuori un altro nome "autorevole e di garanzia" ... parliamone, ma al momento non c'è !!! Magari, un giorno, forse, ci pentiremo di averlo scritto ma oggi è così,
domani sarà un altro giorno e sarà tutto da scrivere.
Dietro la coltre di
polvere e di silenzio emergono solo frattaglie di notizie sulle quali, purtroppo,
qualcosa si dovrà pur dire come, ad esempio, il prossimo Sanremo. Sarà il
festival della nuova “TeleBidoni” ovvero
del dopo Amadeus e della nuova “filosofia” dell’AD Rossi che lo modellerà
a sua immagine e somiglianza. Il “nuovo
conduttore Conti” ha già anticipato qualche briciolo di “narrazione” con la
scelta di alcuni personaggi, del “dissing” e dei contenuti: “Mi piace che i testi delle canzoni del Festival non parlino di immigrazione
o di guerra ma di famiglia” Conti dixit. Chi ben comincia è a metà dell’opera.
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