mercoledì 4 dicembre 2024

La metafisica della RAItelevisione

by Bloggorai ©

BabiecaVi trovo, Ronzinante, malandato!
RonzinantePer forza! Non si mangia, 
e sempre  si travaglia!
BScusate, ma non bastan biada e paglia?
RNon me ne lascia il padron mio amato.
BEhilà,  Signor, ma siete screanzato!  
La vostra lingua è d'un caval che raglia!
RAsino è lui, e a dirlo non si sbaglia; 
dovrebbe veder com'è innamorato.
BEbben? Che c'è di male?
RNon è saggio.
BMetafisico siete!
RPer la fame.
BDitelo allo scudier.
RNon è bastante.
E poi, di lamentarsi chi ha il coraggio?
Se il mio Padron e il suo servidorame,
ben più ronzini son di Ronzinante?

(Cervantes, dialogo tra il cavallo del Cid Campeador e quello di Don Chisciotte)

È successo spesso che in questi sei anni ininterrotti, quotidiani, di Bloggorai non ci fossero grandi argomenti o notizie da commentare. Anche oggi, è tutto fermo, stagnante, come ormai dobbiamo ripetere stancamente. Non ci sono notizie su nulla: sulla presidenza, sul canone, sulle riforme. Il nulla assoluto, il vuoto cosmico. Ma il silenzio è non tanto e non solo sulle scadenze e gli impegni, che pure ci sono e andrebbero rispettati, ma sui contenuti. Diamo per scontato che qualcosa in Parlamento succederà quando si voterà la Legge di Bilancio 2025 ma oltre il flebile balbettio sull’indebita e forse incostituzionale ingerenza del Governo sulla RAI non si va. Peraltro nessuno obietta in questo senso, come lo scorso anno. Dibattito sul tema “canone e Servizio Pubblico”? zero! Solo la Lega se ne prende carico e non a caso ha presentato una specifica proposta di Legge (maggio 2023) con la quale si propone di abolirlo progressivamente nell’arco di 5 anni. Dopo di che nessuno si prende la briga di affrontare il toro per le corna per sostenere cosa se ne vuole fare per il prossimo futuro, come difenderlo e come impiegarlo.

Stessa storia con la presidenza di Viale Mazzini. Questo Cda di Viale Mazzini, come abbiamo scritto più volte, è il frutto avvelenano di un albero malato e seppure proponesse la distribuzione omaggio di biglietti vincenti della Lotteria di Capodanno oppure un pellegrinaggio a piedi in qualche Santuario con miracolo garantito sarebbe sempre macchiato dall’imperdonabile peccato: diretta emanazione del governo e consiglieri usciti dal cilindro di Mago Magò. 

Ciononostante, purtroppo, è in vigore e, doppio purtroppo, resterà in vigore per tutti i prossimi tre anni che gli spettano e non ci sarà nessun MFA con effetto retroattivo a farli decadere. Almeno, su questo punto, forse Bloggorai ha colto l’obiettivo: nessuno lo scrive e ne parla più. Sintesi: un/a presidente ci deve pur essere e subito. La situazione attuale che vede coesistere “due” presidenti (Marano di fatto e Agnes di diritto governativo) non può e non dovrebbe reggere anche un eventuale valutazione di legittimità degli atti compiuti in questo periodo. L’Azienda in qualche modo deve andare avanti come pure la Vigilanza che ormai è impantanata da oltre due mesi. L’iniziale fermento entusiasta per la “calendarizzazione” del dibattito sulla riforma della RAI tanto acclamata dalla Floridia si è spenta presto come un cerino al vento: è bloccata la Commissione e delle proposte di riforma non si sa nulla. Punto, a capo.

Ci sia permesso però di esprimere un vago e ancora poco chiaro pensiero: a bocce ferme e con i soli nomi di cui si legge, interni ed esterni, se dovessimo mantenerne uno solo sulle torre, non avremmo dubbi: la Agnes. Se poi mai venisse fuori un altro nome "autorevole e di garanzia" ... parliamone, ma al momento non c'è !!! Magari, un giorno, forse, ci pentiremo di averlo scritto ma oggi è così, domani sarà un altro giorno e sarà tutto da scrivere.

Dietro la coltre di polvere e di silenzio emergono solo frattaglie di notizie sulle quali, purtroppo, qualcosa si dovrà pur dire come, ad esempio, il prossimo Sanremo. Sarà il festival  della nuova “TeleBidoni” ovvero del dopo Amadeus e della nuova “filosofia” dell’AD Rossi che lo modellerà a  sua immagine e somiglianza. Il “nuovo conduttore Conti” ha già anticipato qualche briciolo di “narrazione” con la scelta di alcuni personaggi, del “dissing” e dei contenuti: Mi piace che i testi delle canzoni del Festival non parlino di immigrazione o di guerra ma di famiglia” Conti dixit. Chi ben comincia è a metà dell’opera.

bloggorai@gmail.com

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