La prima cosa che ci viene in mente è di chiedere a qualche ex collega di verificare se sulla Rassegna Stampa Rai c’è qualcosa su questo argomento: “Pronto.. . buongiorno, scusa il disturbo di prima mattina … hai ricevuto la RS?”… e lui a me “Ma non me rompe li c…i a quest’ora (eufemismo da Orsoline) .. che minchia vuoi ???” .. ed io a lui “Scusami tanto il disturbo ... sai.. purtroppo dormo poco la notte e non avendo altro da pensare, mi sono chiesto se tante volte… sai … magari… qualche acuto lettore o autorevole collega sa nulla di questa vicenda Rai e Vaticano …” …. Tu …tu… tuuu….. si ode la cornetta cadere giù come dal terrazzo del V piano, come succede ancora con il telefono della linea fissa (ahhh bei tempi !!!). Poco dopo arriva un messaggio su What’s Up: “Nulla, niente, nada, nisba …”. Ahhh eccooooo ..capito tutto.
Bene: riassumiamo in due parole. Ieri si viene a sapere che il Santo Padre concederà anche per questo Natale l’intervista esclusiva di Natale a Canale 5 con grande scorno per la Rai. Amen. Papa Francesco penserà che a Mediaset sono più simpatici oppure avrà valutato che RaiUno e il suo Tg siano in preda e ostaggio di qualche potere forte e occulto (e ne avrebbe buon dire, forse ci sono ... ci sono ...) che rema contro il suo Magistero. Boh … non lo sapremo mai ...misteri della Fede... e come si dice: se un problema è risolvibile non è un problema e se, viceversa, è risolvibile ancora non è un problema. Dunque non ci resta che lo spazio esiguo e miserello delle illazioni e delle supposizioni.
Allora: prima considerazione. Da che parte stanno gli autorevoli colleghi giornalisti che quando si tratta di spendere paginate su qualche programmuccio si sperticano in lodi e commenti e quando si tratta di scrivere due righe due su temi più rilevanti presi a caso come l’andamento degli ascolti, il Contratto di Servizio, la crisi della pubblicità o uno come questo dei rapporti tra Rai e Vaticano non sanno emettere un fiato? Va beh, possiamo comprendere, non si può sapere tutto di tutti. Pazienza.
Seconda considerazione. Ma questo tema non è proprio una bazzecola, sta a significare il Papa dialoga con il suo pubblico nel momento della sua celebrazione forse più importante dell’anno attraverso la televisione che non è la Rai. Di chi è la responsabilità e perché avviene? Escludiamo a priori quella del Papa, al di fuori e al di sopra di ogni cosa e bega terrena (per quanto …), ed escludiamo pure quella di Mediaset che è direttamente interessata e dunque chi rimane? Il vertice di viale Mazzini. Punto. E siccome è la seconda volta che ci ricascano c’è pure il dolo della continuità colposa. Forse, chissà, sarà una scelta di “cultura” editoriale sempre più laica, equilibrata con le diverse correnti spirituali che animano la religiosità del Paese? Sarà forse questo il vero “pluralismo” al quale talvolta qualcuno fa riferimento? Forse, può darsi.
Terza considerazione. Quando si entra in zona “morale, religione e cultura” siamo consapevoli di poggiare i piedi su terreni paludosi e mobili. Tutto è fluido, etereo ed opinabile e poco si presta ad interpretazioni ferree e razionali. È del tutto naturale che anche su questo tema ci possa essere qualche “difficoltà” anche da parte dei più acuti analisti di Viale Mazzini ad interpretare i voleri e i pensieri di Papa Francesco. Si può comprendere che ci sono dinamiche ed equilibri che possono sfuggire alla comprensione. Vedi pure la “questione morale” della Rai e il mondo corrotto e criminale del calcio nutrito di petrodollari.
Ciò che invece non sfugge alla comprensione è la “lettura” fattuale della messa in onda, del prodotto, della linea editoriale del Servizio Pubblico. Basta dedicare qualche minuto su qualche trasmissione a scelta, tra le 30a riedizione di Montalbano o tra Uno Mattina e Mi casa es tu casa con prossima ospite in studio Ilona Staller il 21 dicembre. Va benissimo, tutta soia e gioia … ci mancherebbe … questo è il pluralismo bellezza!!! Amen.
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