Regalo di Natale per i lettori di Bloggorai!
Vi proponiamo e vi regaliamo la natura, l’essenza, il fondamento di questi cinque anni di pubblicazione quotidiana che ha superato cifre di visualizzazioni inimmaginabili.
Avendo applicato l’animo mio alla politica, non ho inteso narrare alcunché di nuovo e di mirabile, ma soltanto di dimostrare con un ragionamento preciso e sicuro e di dedurre dalla stessa condizione della natura umana quello che meglio si conviene alla pratica: e per trattare di questa scienza con la stessa libertà d’animo, con cui ci accostiamo alle ricerche matematiche, mi occupai con diligenza di non deridere, di non piangere, di non condannare, ma solo di comprendere (non ridere, non lugere neque detestari, sed intelligere) le azioni umane: e così considerai le passioni umane come l’amore, l’odio, l’ira, l’invidia, l’orgoglio, la pietà e le altre commozioni dell’animo, non come vizi della natura umana, ma come proprietà che le appartengono, come alla natura dell’aria il freddo, il caldo, il temporale, il tuono e simili; che sebbene molesti, sono tuttavia cose necessarie ed hanno cause determinate per cui cerchiamo di comprenderne la natura; e la mente gode della loro contemplazione vera allo stesso modo che della conoscenza dì quelle cose che sono grate ai sensi.
(Baruch Spinoza, Tratt. polit., I, 4).
Oggi, bon gré mal gré, non c’è nulla segnalare e, come spesso abbiamo scritto, non è un buon segno. Può segnalare due cose: la prima è che nessuno ha niente da dire o da proporre e la seconda che seppure qualcuno dice o propone qualcosa nessuno poi è in grado di scriverla ed altri di leggerla. Non ci sono notizie e scarseggiano le opinioni, le interpretazioni.
Ieri abbiamo ascoltato Giuseppe De Rita che ha riproposto un tema interessante già scritto in un suo articolo pubblicato sul Corriere a maggio scorso: “Ormai non ci sono verità che non possano essere messe in dubbio: domina il primato del parere personale ma non è dato sapere tale dinamica dove ci porterà. La potenza dell'opinione e inarrestabile e preoccupante”. Ecco la notizia di oggi strombazzata in lungo e largo sono gli ascolti televisivi per la finale dei mondiali. È indubbiamente una notizia certa, rigorosa e scientificamente dimostrata. Ma nessuno la spiega, ci fornisce un’opinione sul suo intrinseco significato. In questo caso due più due non fa quattro. Ma nessuno scrive una riga su ciò che questi Mondiali hanno significato in termini “morali” e politici. Nessuno ci dice quanto rendono questi ascolti in termini pubblicitari rispetto a quanto sono costati, seppure era doveroso riprenderli e diffonderli.
Tutto qui. Non molto di più, non molto di meno. E, credete, non è cosa da poco.
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