giovedì 22 dicembre 2022

Rai: i Regali di Natale

Foto di Photo Mix da Pixabay

Anche oggi nulla da segnalare sulla carta stampata (e poi dicono che nessuno compra più i giornali ... ci credo !) e allora ne approfittiamo per pensare a fare lo “shopping” per i regalini di Natale per amici , parenti e conoscenti. Picciole cose, tra persone che si vogliono bene, basta il pensiero!

È verosimile, è probabile, è possibile che qualcuno al VII piano di Viale Mazzini stia pensando ai regali di Natale. Gira che ti rigira, pensa che ti penso, aiutati che Dio t’aiuta … a quanto ci dicono, chiacchierando e passeggiando amenamente lungo i verdi viali di Prati, non si sa cosa mettere dentro le scatole di dono da mettere sotto l’albero. Vediamo un pò cosa stanno meditando.

Gli ascolti in crescita? Naaaa….banale… regalo scontato: a parte le scintille dei mondiali che non si sa quanto renderanno in petrodollari, per il resto meglio lasciar perdere. I successo di Fiorello? Pussa via: sono solo telespettatori spostati da una parte all’altra della serie carta vince carta perde ma le carte sono sempre le stesse che, tendenzialmente come sempre avviene, perdono sempre. Marco Damilano? Anche lui pussa via: un regalo riciclato che galleggia tra il poco e il niente: QB ovvero Quanto Basta per far felice i pochi intimi che lo sopportano. Qualcuno ha altre idee in proposito? Forse Malgioglio? Meglio l’usato sicuro: con Montalbano e Sanremo non si sbaglia mai.

Un bel pacchetto con il bilancio di un anno e mezzo di gestione? Ad essere prudenti, si farebbe più bella figura ad evitarlo. Cosa c’è di piacevole a ricevere un resoconto che non sa di cavolo ne di fragola? Un regalo è un regalo cioè “dono del Re” (Treccani). In questo caso cosa potrebbe mai regalare Fuortes oltre la sua famigerata teoria del “pareggio di bilancio”? Non ha potuto nemmeno intestarsi un miserabile Piano Industriale e si è dovuto accontentare di quello rivisto e corretto del precedente Salini. Tutto sommato, fa ancora la sua sporca figura (sporca). Miserello e con poca passione. Il Bilancio Rai? un regalo miserello perchè non da speranza, non concede fiducia, non apre gli orizzonti. Anzi, li chiude, li soffoca, li annega nella gestione più o meno ordinaria ma proprio più o meno con più meno che più. E poca passione perché quella poca che si avverte è stata tutta spesa e impacchettata a dotarsi di ammennicoli tipo un suo personale “assistente per le attività di comunicazione e relazioni esterne” perché, notoriamente, in Rai tra quasi 2000 giornalisti non c’era nessuno in grado di svolgere quel lavoro. Si tratta di un certo Maurizio Caprara, noto e stimato professionista.

Programmi e prodotti? Ufffaaaa che noia. Solita minestrina riscaldata con l’addetto alla cucina che non sa più cosa inventarsi alla presa coni soldi che mancano e i produttori esterni che imperversano. Tra fiction stracotte, un giornalista che intervista un altro giornalista, un inchiesta sul disagio giovanile realizzata a mezzoservizio con il noto Ballandi, una direzione creativa che non sa ancora ben cosa ha creato e un Gruppo di Lavoro Giovani che se non si sbrigano ad inventarsi qualcosa diventano più vecchi di quanto già non lo siano (età media oltre 50 anni) quelle brave persone al Coordinamento palinsesto non sanno più cosa e come smistare quel poco che avanza. Lasciamo perdere.

Un bel gadget tecnologico? O Madonnina mia! Che spavento. Magari lo si vorrebbe pure fare: tipo un bel decoder DVB-T2 con allegato un carillon che suona i gingle Rai ma, dicono, “nun se po’ fa’” costa troppo per quanti ne sarebbero necessari e poi può essere sconveniente e financo maledeucato. Lasciamo perdere. Un bel “polo delle torri” a forma di presepe napoletano? uhhhmmmmm…  problematico assai: magari potrebbe essere pure sgradito e poco conveniente per le casse Rai. Una graziosa CDN? E che è? Che ci facciamo? Quanto costa? Conviene? Ma L’AD ne sa qualcosa di questa roba? Boooh! Lasciamo perdere. Idea geniale: un mini Tv ultra HD a 5 pollici, tascabile, già predisposta per Netflix e Amazon (previo accordo commerciale gestito da Rai Com): un figurone! Tanto, come si dice, quando hai un nemico di fronte hai due possibilità: o sei capace di batterlo o stringi un’alleanza. Esclusa la prima possibilità, buona la seconda.

Cosa rimane per i poveri telespettatori? Lo ammettiamo: siamo a corto di idee. L’intervista con il Papa è andata su Canale 5, quella con la Meloni da Porta a porta non fa notizia. Può interessare un pacchetto omaggio con il direttore di Rai News24 che va alle manifestazioni di Fratelli d’Italia e vuole fare la rivoluzione culturale del suo giornale del quale nessuno si accorge e che galleggia con una formidabile media di ascolti da prefisso telefonico pur contando su quasi 200 giornalisti? Abbiamo dato una controllata per essere sicuri: ieri ha fatto lo 0,56% di share. Se si sparge la voce qualcuno chiama la Corte dei Conti. Lasciamo perdere.

Si proprio lasciamo perdere e speriamo che nessuno se ne possa accorgere che ‘mo vene Natale … domani, il 2023 è altro, lontano e forse diverso.

bloggorai@gmail.com

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