domenica 11 dicembre 2022

'Mo vene Natale per la Rai: tra possibili scoop, inganni e poteri forti

Le nostre lettrici e i nostri lettori potranno bene immaginare che per selezionare tra la miriade di notizie, vere o farlocche, che girano intorno alla Rai ogni tanto siamo costretti a prenderci una pausa, non fosse altro per capire e approfondire ed evitare di alimentare bufale e minchiate. Così è successo ieri.

Ci eravamo lasciati con una specie di “scoop” che ancora non è del tutto chiaro per quanto possa essere attendibile. Parliamo di una candidatura in successione a Fuortes come nuovo AD. Il ragionamento che ci è stato proposto è semplice, attendibile e plausibile: il Governo Meloni ha sul tavolo tre opzioni per intervenire sulla Rai. La prima è mantenere Fuortes con un “commissario” alle calcagna (Rossi). La seconda è non toccare nulla a quel livello ma intervenire solo sulle “seconde linee” ovvero Tg, Gr etc. La terza è cercare un soluzione “a sorpresa” con una candidatura, un nome “terzo” rispetto all’Azienda ma competente e in grado di essere presente e partecipare ai dossier TLC di interesse strategico nazionale dove la Rai in qualche modo è chiamata a partecipare (rete unica, polo della torri etc). 

Questo “ragionamento” (peraltro ieri ripreso da un autorevole quotidiano finanziario senza citare la fonte Bloggorai, ma va bene così .. non ci teniamo) ci è stato detto che vede la terza ipotesi come la più convincente e perseguibile e, in questo senso, sarebbe stato individuato un nome e cognome che ...ovviamente... non riportiamo. I nostri lettori più arguti e informati hanno … ovviamente… intuito subito di chi si tratta e fatto un check and balance e sono emersi due elementi. Il primo è la conferma della manovra e del nome in atto e il secondo è un potenziale ostacolo che si potrebbe frapporre di natura “legale” sul futuro di questa persona. In soldoni: la persona potrebbe essere ritenuta idonea da Meloni &C (nonché da alcune aree di alleati – Mediaset - e financo di opposizione  trasversale tra Renzi/Calenda e zone del PD) ma è necessario attendere i possibili esiti legali. Nel frattempo, ci sono passaggi “tecnici” da verificare sulle possibilità di exit strategy per Fuortes.

Poi, per quanto riguarda le nostre modeste conoscenze e capacità di lettura, rimane da chiarire se si tratta di una notizia fatta circolare per “sondare” il terreno perché sostanzialmente vera oppure perché ci può essere un interesse a stopparla. Non escludiamo nemmeno la minchiata, semplice semplice. Vedremo.

Bene, veniamo ora ad un “regalo di Natale” che si sta apparecchiando sul tavolo di qualche  milione di telespettatori. Nei giorni scorsi abbiamo riportato quanto scritto da Marco Mele su www.tvmediaweb.it a proposito della scadenza del 21 dicembre quando, secondo il MiMit “Per continuare a vedere i tuoi programmi preferiti è necessario sostituire il tuo televisore o dotarlo di nuovo decoder”. “Lo spot è chiaramente ingannevole. Per un fatto semplicissimo: più del 90% dei televisori in uso è già in grado di vedere i canali in HD”. Abbiamo cercato una verifica l’abbiamo trovata sul sito ufficiale del MiMi dove nella relazione della Fondazione Bordoni, aggiornamento giugno 2022, Diffusione degli apparati TV in Italia e scenari evolutivi, si legge che: “della quota di famiglie DTT che riescono a ricevere programmi in HD e dunque possiedono un apparecchio televisivo abilitato almeno alla decodifica dell’MPEG-4 (“famiglie HD”). Esse ammontano a circa il 98,1% delle famiglie DTT, con una forchetta che va dal 97,4% al 98,8%; in termini assoluti si tratta di un insieme di famiglie compreso fra i 23,3 e i 23,6 milioni. Specularmente, le famiglie non pronte alla ricezione di programmi HD sono comprese tra 0,6 e 0,3 milioni.” (vedi documento ufficiale Diffusione degli apparati TV in Italia e scenari evolutivi – giugno 2022 - v2.docx (mise.gov.it)   . I “residuali” telespettatori che “non potranno vedere più i programmi preferiti” sono dunque un numero certamente importante sul quale concentrare l’attenzione ma che non appare tale da giustificare una campagna di tono allarmistico e minaccioso come quella che si sta conducendo. Poniamo un paio di domande: anzitutto chi ha interesse, nelle determinate contingenze sociali ed economiche, a spingere per fare un acquisto per molte famiglia assolutamente  non necessario; perché la Rai, Servizio Pubblico, si è prestata a diffondere questo messaggio che non riguarda la maggioranza dei telespettatori ma solo una sua piccola parte?

Abbiamo ora un capitolo che meriterà un posto a parte dopo che nei giorni scorsi abbiamo visto una fotografia pubblicata dall’ANSA dove si vede Papa Francesco che ha ricevuto Roberto Benigni accompagnato dal suo agente Lucio Presta in occasione della produzione tv che il comico toscano ha prodotto per la Paramount (vedi https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/cronaca/2022/12/07/papa-francesco-incontra-roberto-benigni_99cb84b3-41f7-4d30-bd77-defb3e7d7be1.html)

Ci è venuta subita in mente una riflessione: i poteri forti si incontrano. Sul primo c’è poco da dire: Francesco lo è in modo assoluto. Su uno dei secondi  invece ci sarebbe da scrivere un capitolo enciclopedico sulla sua forza dentro e fuori la Rai. Ci promettiamo di proporre qualche appunto nei prossimi giorni.

bloggorai@gmail.com

 

 


 

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