sabato 8 ottobre 2022

Rai: una storia di paura a Viale Mazzini e dintorni

Foto di Carabo da Pixabay

Mettetevi comodi e non abbiate timore. Non aprite quella porta, Il terrore corre sul filo, Poltergeist, Il gabinetto del Dottor Caligari …e via elencando racconti del terrore. Per chi deve andare ogni giorno a Viale Mazzini, da oggi in poi, deve fare attenzione a dove mette i piedi e le mani: potrebbe succedere di tutto. Nei giorni scorsi hanno visto figure fantasmiche che si aggiravano lungo i sinistri, cupi e silenziosissimi corridoi del VII piano e li sentivano recitare una litania con un filo di voce rauca: “Questa si … questa no …questa forse, dobbiamo chiedere”. Chi ha assistito alla scena ha provato chiedere a cosa si riferissero e loro, con lo sguardo basso e gli occhi torvi, hanno risposto: “alle lampadine”. Cioè???  E loro, con tono grave e minaccioso: “Abbiamo ricevuto l’indicazione di svitare almeno il 50 % delle lampadine, almeno quelle non assolutamente necessarie…vuolsi così cola dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare”.

La scena appare surreale ma non lo è: non siamo stati al VII piano per verificare ma ci dicono che la scena sia realmente accaduta. E ci dicono pure che l’AD sia vivamente preoccupato per l’arrivo delle prossime bollette energetiche a tal punto da sollecitare le Direzioni interessate (anzitutto Immobiliare) con viva e vibrante preoccupazione l’adozione di un “vademecum” per gli abitanti del Palazzo.

Noi di Bloggorai  lo abbiamo visto in anteprima (si tratta di scooooppppp) e ve ne proponiamo solo una piccola parte:

A: sono tutti invitati ad indossare indumenti adeguati alle temperature autunno/inverno (abbigliamento intimo maglia cotone sulla pelle, esterno lana); consentito GoreTex o altri tessuti tecno tipo attrezzatura da Alta montagna o da sci (fondo o discesa, non importa). Alla bisogna è consentito l’uso di berretto di Alpaca, fatto a mano.

B: agli ingressi di Viale Mazzini e Via Pasubio sarà abilitato un solo tornello e quindi si prega di mettersi diligentemente in fila, pur evitando assembramenti (non si sa mai). E' possibile che si possa provvedere ad ingressi scaglionati (50 alla volta, a rotazione).

C: gli ascensori saranno ridotti ad uno (quello con la chiave) e destinato solo al vertice aziendale o a chi ne avesse particolare necessità (presentare idonea documentazione).

D: bar e mensa verranno chiusi. Venire mangiati e bevuti: è consentito l’uso del portavivande termico e il Thermos per caffè/the o tisane alle erbe.

E: ogni dipendente sarà dotato di piccolo caricabatterie solare dove collegare i propri device: saranno predisposte apposite aperture ai finestroni (si provvederà a sbloccare quelli attualmente chiusi). In alternativa si provvederà a dotare di micro generatore a pedali, da collocarsi sotto la scrivania (fa pure bene alla circolazione).

F: computer, machine fotocopie, stampanti e ogni altro device elettronico/informatico potrà essere utilizzato a turno: si raccomanda l’adozione di sistema di prenotazione con ticket (da richiedere prima di recarsi in ufficio).

G: se mai la temperatura dovesse mantenersi su livelli ancora estivi (oltre i 25 gradi) saranno distribuiti ventagli di varia foggia e colore. Viceversa, se il termometro dovesse scendere sotto i 15 gradi si provvederà a dotare ogni ambiente di apposita stufetta “bruciatutto” compresi gli scarti alimentari (si possono portare da casa)

Seguiranno altre indicazioni urgenti per gli studi di produzione e le redazioni giornalistiche.

Non abbiate paura, ma, a quanto sembra, l’argomento sta suscitando molta apprensione. Come vi abbiamo scritto ieri, abbiamo relativa certezza che l’AD sia intenzionato a prendere provvedimenti urgenti. Qualcuno ha pure osservato “si potevano svegliare prima…”.

Nel frattempo però, altri, pensano alla Rai come a quello che volendo comprarsi una Ferrari comincia a comprare lo specchietto retrovisore mentre si lascia sfuggire dichiarazioni roboanti: “Il servizio pubblico non può limitarsi a gestire un declino ma deve utilizzare le opportunità per fare le cose in maniera diversa, avere coraggio di rischiare e anche spostare le risorse” ha sostenuto ieri a Bari la presidente Rai, Marinella Soldi. Già: non deve gestire il declino (che evidentemente intravvede) ma il futuro ovvero lo sviluppo. Con quali risorse “essere coraggiosi” però non è dato sapere e se ne guarda bene da proporre una soluzione.

Bene, anzi male. Andiamo avanti e leggiamo cosa scrive Italia Oggi questa mattina: “Bollette senza il canone Rai”. Ne abbiamo scritto trai primi già dallo scorso anno e tutti, compresi molti autorevoli e competenti ex colleghi Rai, sono caduti dall’albero del pero perché nessuno da Bruxelles (dove pure ci sono dirigenti Rai che dovrebbero sapere tutto in anticipo) li aveva avvisati che stava per arrivare un provvedimento del genere. Ora ci siamo: gli obblighi per il rispetto delle scadenze del PNRR sono chiari e forse inderogabili: a partire dal prossimo anno le aziende elettriche non dovrebbero più riscuotere il canone Rai in bolletta. Nella famigerata “Agenda Draghi” la pagina sull’argomento se la sono dimenticata ed ora saranno dolori. Nessuno sa come e quando si potrà risolvere il problema: all’Agenzia delle Entrate ci dicono che “nicchiano” e sarebbero propensi al ritorno al vecchio metodo (bollettino postale) pur con i gravi rischi di ritorno all’evasione.

Già, ci vuole coraggio e tanta forza per affrontare questo tema e, al VII piano di Viale Mazzini, sembra che in questo momento hanno ben altri lumi da accendere.

bloggorai@gmail.com

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