La scena appare surreale ma non lo è: non siamo stati al
VII piano per verificare ma ci dicono che la scena sia realmente accaduta. E
ci dicono pure che l’AD sia vivamente preoccupato per l’arrivo delle prossime
bollette energetiche a tal punto da sollecitare le Direzioni interessate
(anzitutto Immobiliare) con viva e vibrante preoccupazione l’adozione di un “vademecum”
per gli abitanti del Palazzo.
Noi di Bloggorai lo
abbiamo visto in anteprima (si tratta di scooooppppp) e ve ne proponiamo solo
una piccola parte:
A: sono tutti invitati ad indossare indumenti adeguati alle
temperature autunno/inverno (abbigliamento intimo maglia cotone sulla pelle,
esterno lana); consentito GoreTex o altri tessuti tecno tipo attrezzatura da
Alta montagna o da sci (fondo o discesa, non importa). Alla bisogna è
consentito l’uso di berretto di Alpaca, fatto a mano.
B: agli ingressi di Viale Mazzini e Via Pasubio sarà
abilitato un solo tornello e quindi si prega di mettersi diligentemente in fila,
pur evitando assembramenti (non si sa mai). E' possibile che si possa provvedere ad ingressi scaglionati (50 alla volta, a rotazione).
C: gli ascensori saranno ridotti ad uno (quello con la
chiave) e destinato solo al vertice aziendale o a chi ne avesse particolare necessità
(presentare idonea documentazione).
D: bar e mensa verranno chiusi. Venire mangiati e bevuti: è
consentito l’uso del portavivande termico e il Thermos per caffè/the o tisane
alle erbe.
E: ogni dipendente sarà dotato di piccolo caricabatterie
solare dove collegare i propri device: saranno predisposte apposite aperture ai
finestroni (si provvederà a sbloccare quelli attualmente chiusi). In alternativa si provvederà a dotare di micro generatore a pedali, da collocarsi sotto la scrivania (fa pure bene alla circolazione).
F: computer, machine fotocopie, stampanti e ogni altro device
elettronico/informatico potrà essere utilizzato a turno: si raccomanda l’adozione
di sistema di prenotazione con ticket (da richiedere prima di recarsi in
ufficio).
G: se mai la temperatura dovesse mantenersi su livelli
ancora estivi (oltre i 25 gradi) saranno distribuiti ventagli di varia foggia e
colore. Viceversa, se il termometro dovesse scendere sotto i 15 gradi si provvederà
a dotare ogni ambiente di apposita stufetta “bruciatutto” compresi gli scarti
alimentari (si possono portare da casa)
Seguiranno altre indicazioni urgenti per gli studi di produzione
e le redazioni giornalistiche.
Non abbiate paura, ma, a quanto sembra, l’argomento sta suscitando
molta apprensione. Come vi abbiamo scritto ieri, abbiamo relativa certezza che
l’AD sia intenzionato a prendere provvedimenti urgenti. Qualcuno ha pure
osservato “si potevano svegliare prima…”.
Nel frattempo però, altri, pensano alla Rai come a quello
che volendo comprarsi una Ferrari comincia a comprare lo specchietto
retrovisore mentre si lascia sfuggire dichiarazioni roboanti: “Il servizio
pubblico non può limitarsi a gestire un declino ma deve utilizzare le
opportunità per fare le cose in maniera diversa, avere coraggio di rischiare
e anche spostare le risorse” ha sostenuto ieri a Bari la presidente Rai, Marinella
Soldi. Già: non deve gestire il declino (che evidentemente intravvede) ma il
futuro ovvero lo sviluppo. Con quali risorse “essere coraggiosi” però non è
dato sapere e se ne guarda bene da proporre una soluzione.
Bene, anzi male. Andiamo avanti e leggiamo cosa scrive
Italia Oggi questa mattina: “Bollette senza il canone Rai”. Ne abbiamo scritto
trai primi già dallo scorso anno e tutti, compresi molti autorevoli e competenti
ex colleghi Rai, sono caduti dall’albero del pero perché nessuno da Bruxelles (dove
pure ci sono dirigenti Rai che dovrebbero sapere tutto in anticipo) li aveva avvisati
che stava per arrivare un provvedimento del genere. Ora ci siamo: gli obblighi
per il rispetto delle scadenze del PNRR sono chiari e forse inderogabili: a
partire dal prossimo anno le aziende elettriche non dovrebbero più riscuotere
il canone Rai in bolletta. Nella famigerata “Agenda Draghi” la pagina sull’argomento
se la sono dimenticata ed ora saranno dolori. Nessuno sa come e quando si potrà
risolvere il problema: all’Agenzia delle Entrate ci dicono che “nicchiano” e
sarebbero propensi al ritorno al vecchio metodo (bollettino postale) pur con i gravi
rischi di ritorno all’evasione.
Già, ci vuole coraggio e tanta forza per affrontare questo
tema e, al VII piano di Viale Mazzini, sembra che in questo momento hanno ben
altri lumi da accendere.
bloggorai@gmail.com
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