martedì 11 ottobre 2022

Il Declino dell'Impero mazziniano

Foto di Tom da Pixabay

Egemonia della destra o della sinistra, sviluppo dell’industria culturale nazionale, pluralismo della Nazione, sistema dei media “fuori sincrono”, riorganizzazione industriale, managerialità … e così via. Ieri Giampaolo Rossi ha accennato di tutto questo  e i più si sono limiti ad osservare ”Ecco, la destra vuole prendersi le poltrone di Cinema e Fiction…”. Per quanto ci riguarda, potremmo anche non condividere una virgola di quanto ha affermato però non possiamo non prendere atto che ha trattato temi importanti come quasi nessuno del centro sinistra ha fatto da tempo. 

Ci aspettavamo cori di protesta e reazioni indignate, riflessioni agguerrite,  pensieri profondi e sottili disquisizioni sulla riforma della Governance,  sul tema delle risorse economiche (canone), sulla riorganizzazione dell’offerta informativa del Servizio Pubblico e invece avvertiamo solo un assordante e imbarazzato silenzio.

Ci torna in mente e comprendiamo bene una frase usata dalla presidente Soldi nei giorni scorsi a Bari:  Il servizio pubblico non può limitarsi a gestire un declino. Potrebbe non essere solo frutto di “fuori dal sen sfuggita” ma di un sentire comune che si aggira dentro e fuori la Rai. Dentro perché  si avverte sempre più l’indebolimento dell’idea stessa di Servizio pubblico, del venire meno della centralità della Rai nel sistema mediatico. Oggi non si sente più dire “Lo ha detto il Tg1” ma “l’ho letto su FB o su Twitter o sentito dalla “diretta Mentana”.  Il perimetro di riferimento e di attenzione sul fronte informazione Rai si è limitato all’operazione Damilano o al restyling degli studi del Tg1 e di Rai News24. Dentro poi perché si sta diffondendo e radicalizzando la convinzione della crisi prossima ventura sul fronte economico con buona pace della teoria del “pareggio di bilancio” tanta cara a Fuortes&C. Fuori, nel Paese,  perché gli ascolti calano e i telespettatori tradizionali sono sempre più anziani nel mentre che si diffonde la possibilità di non pagare più il canone attraverso la bolletta elettrica o di non pagarlo affatto, come vorrebbe tanto Salvini… e non solo. Dal nostro archivio fumante e polveroso proprio ieri è spuntato fuori un articolo dove si riporta la posizione di Antonello Giacomelli, attuale commissario Agcom (in quota PD), che a suo tempo (articolo di Avvenire del 2015) dichiarò che il canone “E’ la tassa più odiata, la più evasa e la più ingiusta …” e che “..la funzione di servizio pubblico non è più di esclusiva solo della Rai ..”. Non è un problema della persona che potrà anche aver cambiato idea ma della cultura che esprime  o che si potrebbe esprimere ora che si dovranno prendere decisioni strategiche non solo sul canone ma su Contratto di servizio e sul conseguente Piano industriale.

Bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento