La Nuova Rai? Questa mattina un giornale (Avvenire) si inerpica in spericolate avventure linguistiche con questo titolo e solo perché a Viale Mazzini è stata creata una direzione “sostenibilità” si azzarda a sostenere e enfatizzare (Soldi dixit) che si tratta di qualcosa di nuovo. Ma dove sta la “nuova Rai “ che perde ascolti (vedi il più volte citato articolo di Marco Mele dell’11 agosto scorso)? Dove sta la “nuova Rai “ che è costretta a rimandare in onda per decine di volte Montalbano perché non sa più dove raccattare una manciata di ascolti? Dove sta la “nuova Rai” che non mostra tracce pubbliche, visibili, di un nuovo Contratto di Servizio e, di conseguenza il suo derivato Piano Industriale? Dove sta la “nuova Rai che non ha un piano, un progetto, una visione dell’offerta generale sull’informazione? Dove sta la “nuova Rai” che non è in grado di emettere nemmeno un flebile sospiro per difendere la sua forma di sovvenzionamento più rilevante, ovvero il canone? Dove sta la nuova Rai che non sa che pesci prendere sul futuro di Rai Way? Dove sta la “nuova Rai” che tutti vorrebbero riformare e nessuno sa da che parte iniziare? E così via ….
Tutti sordi e muti, ed è verosimile che lo saranno almeno per un lungo periodo di tempo. Nel frattempo, un like su FB e un Tweet non si nega a nessuno. Provate a chiedere una informazione, un documento, un opinione e se ci riuscite a sapere qualcosa fateci sapere: caffè pagato.
A proposito di canone: a qualcuno è venuto mente che insieme alle bollette che si stanno bruciando nelle piazze di tutta Italia ci sia anche la quota pagata dai cittadini per il canone? Quando si arriverà all’osso, alla crisi dura, potrebbero essere molti coloro che “si porteranno avanti il lavoro” pagando solo la quota consumi e lasciando fuori gli oneri impropri come, appunto, la riscossione del canone in bolletta. Quello che non ha fatto il Governo Draghi, e che la Rai non ha sollecitato a fare, lo faranno probabilmente i cittadini incazzati neri per i costi dell’energia ai limiti dell’insostenibilità, altro che “sostenibilità” della “nuova Rai”
Ci è stato fatto osservare che i rischi e le minacce sulla riscossione del canone non si paventano solo per il 2023 ma sono già in corso per il 2022. C’è un problema di Canone speciale (quello dovuto dagli esercenti attività commerciali, molti dei quali sono già in sofferenza) e un altro per le rate mancanti del canone ordinario che, sommate insieme, potrebbero registrare perdite sul bilancio non preventivate. Ballano qualche milione di euro che potrebbero mancare, da ora, a causa di una evasione in parte congenita e in parte contingente che si potrebbe sommare ad una morosità di quanti non ce la fanno a pagare la quota residua del canone speciale.
La nuova Rai?
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