giovedì 27 ottobre 2022

la "Nuova Normalità" per il Paese e per la Rai


“Ciao Le’ …come va?”

“Ciao cocco… che te devo dì .. va.. a’ dovemo manna’ bene pe’ forza”

“Che se dice da ‘ste parti? Che dicono i clienti?

“Cocco mio ...so n’po incazzati ma abbozzano … che devono da dì?”

È Iniziato così uno scambio di battute con Lella, gentile fruttarola velletrana (da Velletri, ridente cittadina alla periferia dei Colli Albani, prima della pianura che porta a Latina), al banco del mercato dove ogni giorno porta frutta e verdura di ottima qualità e a prezzi accettabili: gli ultimi grappoli di uva pizzutella  a meno di 2 euro al chilo… ottima. Per non dire delle pesche pure a 1,98, una varietà di piccole giallone ottime da mangiare con un bicchiere di vinello bianco fresco, sempre suo a 2.20 al litro. Il banco di Lella sta a Roma come  il Circolo Arci sta in Val Tiberina: è un crocevia di persone attente e sensibili all’aria che tira.

L’aria non è buona. Si avverte che siamo alla soglia di un cambiamento epocale dalle prospettive assolutamente incerte. Eppure, sembra che sia un’aria sobbarcata, quasi subita, in una specie di rassegnata accettazione di qualcosa di non gradito: come direbbe Lella, grandina sulla vigna alla vigilia della vendemmia.

Viene in mente questa riflessione sulla “nuova normalità”, espressione coniata all’indomani della crisi economico finanziaria del 2008 e poi riadattata al post Covid. Ogni momento di crisi, quale che sia la sua natura sociale, politica o economica attraversa la tre canoniche fasi: prologo, svolgimento ed epilogo. Dopo di che si assiste ad una fase di stagnazione, di stabilizzazione relativa dove si preparano gli ingredienti che potranno far scaturire la fase di crisi successiva e così via.  

La fase che dalle parti di Lella si avverte, appunto, sembra proprio quella dell’inizio di un momento “new normal” che ci attanaglierà per lungo tempo ancora. È un momento che non ci ha colto di sorpresa, abbiamo letto nei lunghi e tormentati mesi precedenti la cronaca di una disfatta annunciata, quasi masochisticamente  perseguita, se non cinicamente voluta. Nessuno può sostenere infatti, con ragionevole discernimento, che questa nuova Destra sia caduta dall’albero del pero. Che la Meloni sia comparsa all’orizzonte come fulmine a ciel sereno. Che i suoi ministri siano capitati lì per caso.

Ora, per quanto ci riguarda, per quanto interessa la Rai, siamo nel momenti immediatamente precedenti l’avvio di questa “nuova normalità” del Servizio Pubblico. Manca ancora un passaggio fondamentale: la nomina della Commissione di Vigilanza e dopo di che si potrà dare fuoco alle polveri, compresi i possibili cambi di direzioni varie. E, anche in questo caso, abbiamo assistito negli ultimi mesi alla cronaca dettagliata, puntigliosa, maniacale, dell’avvio di una crisi forse irreversibile che è iniziata con gli ascolti in picchiata libera e che potrà proseguire sul fronte economico senza che nessuno abbia battuto ciglio. Il “new normal” di Viale Mazzini sta per iniziare.

bloggorai@gmail.com

 

Nessun commento:

Posta un commento