giovedì 6 ottobre 2022

Rai: il Vuoto sotto forma del Niente con i colori del Nulla

Foto di SnapwireSnaps da Pixabay

Questa mattina non è necessario nemmeno raschiare il fondo del barile: non c’è più nulla da sapere o da leggere sul presente e sul futuro della Rai e la sola notizia che meriterebbe un filo di attenzione ve la risparmiamo per stima e apprezzamento verso persone che conosciamo. Una sola brevissima considerazione però abbiamo l’obbligo di proporvi.

Ci ha colpito la frase di Roberto Natale, direttore di Rai per la Sostenibilità, pubblicata oggi su Avvenire : “La sostenibilità non è un genere ma un tema che deve saper attraversare tutti i generi del Servizio Pubblico”. Un brivido sottile ci ha attraversato la schiena. Ieri abbiamo titolato il Post con “… l'insopportabile leggerezza della sostenibilità". se ieri avevamo qualche dubbio, oggi no. Lo riconfermiamo pari pari: è stato proposto un “tema” che sembra il vuoto sotto forma del niente con i colori del nulla.  La “sostenibilità” vorrebbe essere un tema, ovvero un argomento, un ragionamento, un pretesto narrativo che appare utile, forse necessario, a celare, sopire, rinviare o annullare impegni, progetti, obblighi. Un conto è vagheggiare di “sviluppo sostenibile” altro conto è riscontrare atti normativi che lo rendono tangibile e concreto e, pare di capire, in questo senso non si vede gran che all’orizzonte. Conferma tutto l’Ad Rai che sempre ieri ha dichiarato: “Un grande investimento su web e social che fa parte del piano industriale della Rai dei prossimi cinque anni» per attirare i giovani. Cosa? Come? Di cosa parla? Investimento su web e social? Con quali soldi in cassa che non sa nemmeno su quante risorse da canone potrà contare il prossimo anno? Di quale Piano industriale sta parlando che nessuno conosce? Attirare i giovani? Proprio ieri sera è andata in onda la XXXa replica di Montalbano e proprio nei giorni scorsi è stato pubblicato il Report settimanale di Auditel Total Audience che ha confermato il 74% dei telespettatori Rai è compreso nella fascia di età dai 54 anni in su. "Sostenibilità"??? Chi sostiene cosa, come, dove e quando?

Ci sono parole o termini che sono in grado di evocare sensazioni, emozioni, immagini e suggestioni forti e potenti che in una frazione di secondo descrivono tutto il loro contenuto. Pace, amore, futuro, odio o guerra: basta solo enunciarle ed è subito chiaro cosa intendono, cosa comunicano. Non è necessaria alcuna capacità di interpretazione e tantomeno contengono sottintesi e il suo orizzonte di riferimento è circoscritto esattamente entro le sillabe che le esprimono. Amore è amore e guerra è guerra come riferimento assoluto e, al più ci si potrà imbattere in sottili disquisizioni su “quanto amore” o “quanta guerra” fermo restando che il termine, la parola, non ammette fumosità. Interessante la lettura di un libretto che vi proponiamo:  Le magnifiche 100 di Massimo Arcangeli e Edoardo Boncinelli - Bollati Boringhieri.

“Sostenibilità” non compare tra queste 100 “magnifiche parole”.

bloggorai@gmail.com

 

ps: il Prix Italia meriterebbe un capitolo a parte per quanto è inutile e male utilizzato dalla Rai.


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