La "mezza stagione" della Rai

Foto di Valentin da Pixabay

Non ci sono più le mezze stagioni di una volta? Si, ci sono e questa lo è nel pieno del suo splendore. E’ la mezza stagione di quando non fa più caldo e ancora non fa freddo. E’ la mezza stagione dove i colori della campagna hanno ripreso vigore e nitidezza: il marrone è marrone e il verde è verde. E’ la mezza stagione dove si finisce la vendemmia per i rossi forti e chi ha già vendemmiato controlla la bollitura per poi tappare i tini e aspettare il vino nuovo. E’ la mezza stagione dove si pulisce sotto gli olivi per predisporre la prossima raccolta e si telefona al frantoio per sapere che aria tira.

È la mezza stagione dove il Circolo della Bassa Valtiberina si anima sin dalle prime ore del mattino e ci si scazza subito, di buonora, per tanti buoni motivi. E’ la mezza stagione dove si prepara la legna per il camino e si controllano i sacchetti di pellet: proprio ieri sera duro scontro popolare al Consorzio. Perché l’anno scorso il pellet costava 4,80 al sacchetto e oggi 13 euro? Cosa può giustificare un aumento di questo livello? Qualcuno si è incazzato di brutto con Daniele, il gestore, accusandolo di fare speculazione pura, quasi criminale. Lui ribatte che la colpa è dei fornitori, salvo poi sapere che ha il magazzino pieno già dallo scorso anno. Farà freddo, governo ladro! E la colpa non sarà solo di questo nuovo governo di destra che sta per arrivare ma di chi lo ha preceduto: questo il sentimento diffuso e condiviso. Difficile dargli torto. Come spiegare gli aumenti dell’energia? Di chi è la colpa e responsabilità?

Andiamo avanti … o meglio restiamo fermi a quanto ci siamo già detti: sulla Rai a parte la solita minestrina riscaldata che si legge sul Fatto Quotidiano sui prossimi mutamenti possibili a Viale Mazzini non c’è nulla di nuovo. Anche le Supercazzole si sono diradate. Anche qui si tratta della solita mezza stagione dei momenti di passaggio, proprio come quella “mezza stagione di una volta” … nulla di nuovo. Anzi!

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