martedì 18 ottobre 2022

Gli "sbroccati" Rai


Mentre i pianeti dell’universo girano a trottola, a Viale Mazzini volano straccetti e si scatena la guerra per bande.

Ieri tardo pomeriggio abbiamo ricevuto la notizia del comunicato del Cdr del Tg1 dove si “…esprime tutto il suo sconcerto e la sua totale contrarietà nell’apprendere del possibile approdo di un programma satirico di intrattenimento, guidato da Fiorello, al posto di quasi un’ora di programmazione gestita dal TG1…”. Questa mattina risponde l’ADRAI dove si “esprime il più totale sconcerto alle dichiarazioni del Cdr del Tg1… Fiorello è un vero asset aziendale … il progetto  su cui si sta lavorando è una grande operazione industriale e di marketing … davanti a questa mancanza di visione strategica non è più possibile tacere…”.

Fin qui la forma, ora la sostanza. Ovviamente, ovviamente, abbiamo interpellato i nostri fedeli ed esperti lettori per capire l’aria che tira. Brutta, pessima. Per tanti buoni motivi che ci hanno esposto da varie e disparate fonti con più punti interrogativi che esclamativi.

A. La fascia del mattino è un nervo scoperto da tempo. La condivisione dello spazio tra redazione del Tg1 e Rai Uno non è mai stata facile. Però, in certi momenti ha retto ed è riuscita a fronteggiare la concorrenza. La gestione Maggioni cambia le carte in tavola e, su questa vicenda potrebbe sapere molto dipiù di quanto non dice. Le due anime che si fronteggiano rispettano pari pari lo schieramento di questa mattina: da un lato gli “aziendalisti” e dall’altro i “sindacalisti”. Ambedue, parlano sempre fuori sincrono rispetto ai grandi temi e problemi dell’Azienda.

B. come nasce questa idea? È stata concordata tra i due direttori interessati Antonio Di Bella (approfondimento, al posto di Orfeo) e Simona Sala (intrattenimento day time)? 

Cosa c'entra la superdirezione di Ciannamea (Direttore Coordinamento Editoriale Palinsesti Televisivi)? Che ruolo ha avuto Lucio Presta, il noto e potente manager di Fiorello? L’AD era al corrente dell’operazione e il Cda ne era informato? Per la prima domanda abbiamo una risposta: ci è stato ricordato un articolo comparso il 4 agosto scorso e mai smentito (https://www.tvblog.it/post/fiorello-rai1-edicola ) dove si legge dell’ “imminente ritorno di Fiorello in televisione, nella grande televisione generalista, in una trattativa che sarebbe condotta direttamente dall’amministratore delegato della Rai” Alla seconda domanda non abbiamo risposte: silenzio.

C. Quale è il senso di questa operazione? Quale dovrebbe essere la sua natura editoriale? In quale contesto si inquadra? Nella crisi del Tg1 o della rete? In un più vasto piano di intervento su tutto il perimetro dell’offerta informativa o si tratta solo di una banale  “fotocopia” dell’operazione Damilano su Rai Tre?

Ovviamente, ovviamente (come piace ripetere all’AD) pochi si azzardano a metterci la faccia e rispondere a questi interrogativi. Però, nel nostro piccolo, qualcosa lo abbiamo “intuito” o percepito.

A1. Il contesto: la Maggioni sente il fiato sul collo ma non ha capito ancora bene chi alita. L’Usigrai ha scritto di avere condiviso con la Direzione del giornale le loro preoccupazioni. Però sappiamo che invece un “traino” di Fiorello in quella fascia sarebbe apprezzato. Magari non proprio alla stessa ora …però se ne può parlare. Guarda ad Oriente e colpisci ad Occidente.

B1. Le due “direzioni di genere” frutti malati dell’albero avvelenato della riforma Salini (non Fuortes) mostrano il fianco della loro debolezza strutturale. Di Bella fra poche settimane dovrebbe andare in pensione quando gli piacerebbe tanto continuare, magari con un contrattino da conduttore e Sala sa che i barbari  aspettano al varco. Entrambi sanno che non decidono loro. Il potere degli agenti è forte, fortissimo e si esercita benissimo in queste circostanze.

C1. L’Usigrai dopo il “patto della lenticchia” della Tgr notturna ci dicono essere in sofferenza nei confronti dell’AD e verso i propri iscritti (mancano gli zainetti!!!) . Non essere stati interpellati da Fuortes&C su questa iniziativa ne è prova provata.

C1,2. L’Adrai solitamente tace su tutto (canone, calo degli ascolti, tecnologie etc) e improvvisamente si sveglia e pontifica: “I Dirigenti Rai hanno la responsabilità di definire le strategie aziendali e di condurle all’obiettivo”. Acccipichia !!! Di cosa parlano? Di quali strategie vagheggiano?

bloggorai@gmail.com



 

Nessun commento:

Posta un commento