venerdì 26 febbraio 2021

Pensavamo che fosse amore .. invece era un calesse

Speriamo che oggi i nostri lettori ci possano perdonare. Siamo in preda di un leggero stato confusionale, politico, culturale, esistenziale. Forse a causa della primavera che incombe, quando la mamma si preoccupava di farci fare la cura ricostituente per affrontare meglio il cambiamento (una fialetta di schifossissima vitamina B12). Forse perché c'è la luna piena.

Fatto sta che adesso non c'è più la mamma e la stagione che si appresta ad arrivare (almeno quella che ci interessa, il futuro della Rai) non sembra affatto buona, anzi.

Pensavamo che fosse amore .. .e invece era un calesse. Pensavamo che si cominciasse ad intravvedere la fine del tunnel della pandemia e invece siamo sull'orlo di una terza ondata con tutte le sottovarianti possibili. Pensavamo di essere inondati di vaccini e invece non solo non sappiamo nemmeno quale potrà essere quello disponibile ma anche quello più efficiente. Pensavamo che fosse arrivato un governo di “tecnici”, di quelli capaci, di quelli che sanno fare e cose per bene, meglio dei politici, incapaci ed arruffoni e invece ci troviamo di fronte alla politica allo stato puro che il buon Cencelli, a confronto, era una giovane marmotta. Pensavamo che ai due ministri di competenza TLC e quindi Rai fossero arrivati quelli del VII Cavalleria e invece sono arrivati quelli che “...non si sa ancora bene chi sono”. E anzitutto cosa vorranno fare. Proprio in quelle stesse ore in cui si svolgeva la Vigilanza Rai, uno spettacolo da vietare ai minori, veniva reso noto l'elenco dei sottosegretari, sui quali, per essere educati e rispettosi, stendiamo un velo di silenzio. Abbiamo una sottosegretaria alla cultura che poco tempo addietro dichiarò Leggo poco, studio sempre cose per lavoro. L’ultima cosa che ho riletto per svago è Il Castello di Kafka, tre anni fa. Ora che mi dedicherò alla cultura magari andrò più al cinema e a teatro”. Ora che questi sono e saranno chiusi per molto tempo ancora avrà tempo per leggere.

Pensavamo che l'altro giorno, durante l'audizione dell'AD Rai in Vigilanza si potesse assistere ad uno spettacolo istruttivo, dove gli uni e gli altri provassero a staccarsi dalla umane e dolorose vicende quotidiane per lanciare sguardi oltre la siepe e invece siamo rimasti alla lista della spesa. Pensavamo, che Salni si ricordasse di guardare avanti, a coloro che verranno dopo di lui. Nulla di tutto questo. Continuiamo a pensare, a sperare.

Oggi, vi confessiamo, ci troviamo in leggera difficoltà proporre riflessioni interessanti sul temi del servizio pubblico. Il solo spunto che ci viene è la lettura dell'intervista del presidente Rai, Marcello Foa, sul Sole 24 Ore con la firma di Andrea Biondi con il titolo "una Rete europea delle news cpn oltre 40 mila giornalisti" Anzitutto un'osservazione sui tempi: due giorni dopo l'intervento di Salini in Vigilanza, riemerge Foa e ti piazza un bel siluro su quanto avvenuto in Rai negli ultimi tre anni: il piano news. Poi altra osservazione nel merito: non siamo riusciti a fare la "rete" italiana e ci imbarchiamo in quella europea??? Come noto, sia il Contratto di servizio (art. 25, obblighi specifici: Informazione. La Rai è tenuta a: i) presentare alla Commissione, per le determinazioni di competenza, entro sei mesi dalla data di pubblicazione del presente Contratto nella Gazzetta Ufficiale, un piano di riorganizzazione che può prevedere anche la ridefinizione del numero delle testate giornalistiche) e il Piano Industriale prevedono esplicitamente le necessità di mettere ordine nell'intero complesso del settore informazione Rai. Di tutto questo, molti, troppi, fanno fatica a ricordare. Semplicemente: non è successo nulla. Tre testate televisive generaliste, un radiofonica, una web, altre specializzate e così' via. Sarebbe bastato mettere ordine in queso ambito ed applicare quanto imposto dal Contratto di servizio per risparmiare milioni di euro, per rendere più efficiente e razionale tutta la macchina informativa Rai. Necessario ricordare l'Atto di indirizzo della stessa Vigilanza del novembre 2019 dove si legge l'invito a Rai per “- precisare i tempi e le modalità dell'integrazione di RaiNews24, TGR, rainews.it e televideo in un'unica testata multipiattaforma operante in una Newsroom unica;” e impegna la Rai a “ ... con riferimento alla Newsroom unificata nonché alla creazione di un'unica direzione di approfondimento informativo alla quale fanno capo tutti i talk ...”

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