Allora: succede nei tavoli di Poker più o meno professionali che ad un certo punto possa aprirsi un contenzioso. Può succedere, e al sottoscritto è capitato spesso, che in questi casi si debba applicare una regola non scritta e non prevista da nessun regolamento ma riconosciuta ed accettata universalmente: carta vince e tavolo comanda. Semplicemente è successo, ad esempio, che un giocatore dichiarasse un punto che in effetti non possedeva, per errore o dolo intenzionale, e approfittando della sorpresa o disattenzione di uno o più altri giocatori, si prendesse rapidamente la posta su tavolo. Salvo poi che qualcuno chiedesse di vedere il punto, le carte in mano, e dover constatare che non aveva nulla o comunque non quanto dichiarato. Gioco da furbetti? Errori da dilettati? Metà e metà. Rileggete queste righe in chiave politica e cercate di capire chi è il furbetto e chi il dilettante e provate ad immaginare il finale di partita. Eh già: i giochi, come tutto del resto, hanno una fase di inizio, una di svolgimento, e una di chiusura. A Poker, ad esempio, a fine nottata, è importante portare a casa la pagnotta ma ancora più è importante evitare di perderla.
Chi vi scrive è un cultore della materia, dei giochi in genere, e considera alcuni testi fondamentali nella formazione di una persona: il classico Homo Ludens di Huizinga, il suo correlato I giochi e gli uomini di Caillois e, in aggiunta il classico Capablanca sugli scacchi. Con questi strumenti in mano si possono comprendere tanti aspetti della vita sociale (politica) che altrimenti sarebbe difficile interpretare.
Il post di ieri ha avuto molto successo (grazie!) e nella giornata trascorsa abbiamo fatto un breve sondaggio dalle parti di Viale Mazzini e dintorni per capire gli umori che girano. Sintesi: incertezza, confusione e preoccupazione per chi si appresta a lasciare e per chi è costretto a rimanere. I primi avvertono l’aria di primavera che potrebbe arrivare con un possibile governo Draghi e, visti i precedenti (vedi ultimo governo Monti che portò Gubitosi&Co) è verosimile pensare che ai prossimi amministratori, prima di nominarli, gli facciano non solo il tampone Covid ma anche le analisi del sangue, i test psico attitudinali previsti per i Corpo dei Vigili del Fuoco e un esame scrupoloso di cultura generale sulla radiotelevisione pubblica e privata nel nostro Paese a confronto con gli altri sistemi europei. E chi li nominerà? L’attuale parlamento? I secondi attendono pazientemente di poter accompagnare qualcuno all’uscita, consapevoli che tanti passano, e pochi rimangono “… noi fummo gattopardi …”.
Gli uni e gli altri lettori da noi interpellati, abbiamo avvertito, si trovano come “color che son sospesi” esattamente come si trova lo stesso Draghi che ha bisogno di “vedere le carte” e i numeri in Parlamento prima di andare avanti. Già: per quanto interessa questo Blog la domanda che tutti più o meno hanno posto è: non solo Draghi, ma chi saranno i tre ministri chiave di maggiore impatto e competenti sulla Rai (economia, infrastrutture e cultura) ??? Ovvio che non possiamo azzardare nessuna previsione.
Le preoccupazioni sono forti e sono fondate. Lo abbiamo scritto e lo ribadiamo con vigore: la posta in palio e il break down per la Rai per quest’anno si gioca sulle risorse. Comprate il Sole 24 Ore di oggi e leggete attentamente due articoli: uno a firma Andrea Biondi e l’altro Antonella Olivieri. Il primo titola: “Tv, produttori contro la Rai. Tagli al budget inaccettabili” e cita numeri importanti. I fondi per la fiction 2021 si riducono di oltre 30 milioni e passano dai 189 del 2020 a 160 per quest’anno. Parliamo di uno dei settori produttivi dove la Rai regge buona parte del suo “fatturato” editoriale per lo share e il numero dei telespettatori che attrae. Il secondo articolo titola “Radio –Tv con il Virus in fumo il 10% dei ricavi” semestrali”. L’articolo riferisce della pubblicazione del solito dossier semestrale di Mediobanca sull’andamento del mercato audiovisivo nazionale e, a questo proposito , merita attenzione l’articolo su La Stampa: “La Tv è in streaming. Balzo di Netflix e Fox. Sky è il primo gruppo per ricavi”. Il Report per intero lo trovate a questo link: https://www.mbres.it/publications/report-mediaentertainment
Se poi aggiungiamo le preoccupazioni legittime sul canone ordinario e ancor più quello “speciale” che vale esattamente 86,6 mln l’anno il quadro fosco si delinea sempre più chiaramente.
Chiudiamo con uno scoop del Corriere su Sanremo: hanno visionato in anteprima il regolamento (o meglio il protocollo anti Covid) del Festival proposto al CTS che dovrà decidere (forse oggi). Leggiamo che per consegnare i premi ai vincitori potrà essere utilizzato un carrello, tipo quello del supermercato magari telecomandato come un drone. Leggete l’articolo (https://www.corriere.it/spettacoli/festival-sanremo/notizie/sanremo-2021-ecco-protocollo-rai-75-pagine-premio-consegnato-un-carrello-ffp2-gel-f3079706-661e-11eb-824f-582a8d82b7ed.shtml), vi prego, non perdetelo e conservatelo per i vostri nipoti: c’è da imparare molto. Che geni !!! perché non pensarci prima !!! tutta ‘sta tarantella per un carrello??? Ma chi li paga???
bloggorai@gmail.com
PS: non ci siamo mai occupati di gossip interno all'Azienda. Questo non significa che non abbiamo nulla da dire... anzi...
PS 2: quello che dchiarò di non vedere la televisione era Enzo Siciliano, presidente Rai dal '96 al '98.
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