giovedì 11 febbraio 2021

La Nuova SuperCazzola

Oggi non parleremo di Rai, di Servizio Pubblico, anche se ci sono diversi argomenti che si dovranno affrontare urgentemente e, tra questi, il proseguimento del ragionamento sui conti di Viale Mazzini e  futuro prossimo della Rai.

In questi giorni ci sono tante cose che non tornano e lo avvertiamo dalle tante persone con le quali scambiamo opinioni e commenti, comprese quelle che osservano con fiducia Draghi. Chi vi scrive è nato a Panico, un rione popolare di Roma, bottegai, commercianti e artigiani, un po’ papalini e timorati di Dio e un po’ laici e miscredenti. Tutti però fortemente legati al rione, come forse avviene in tutti i comuni d’Italia. Ad un certo punto, la mia famiglia si è trasferita a Borgo Pio, proprio accanto a San Pietro, dall’altra parte del Tevere, altro rione popolare. È stato un cambio traumatico: mi ero allontanato dagli amici storici e faticavo a trovarne di nuovi. Perché? Semplice: perché venivo da un altro Rione, “dall’artra parte der fiume”… se sei nato a Panico ‘nun poi diventà de Borgo".  Me ne sono fatto ragione e sono sopravvissuto. Amen.

Cominciamo da qui per capire il senso di disagio che si avverte sulla nascita del nuovo Governo Draghi. Tutti, o quasi, hanno cambiato qualcosa nella loro connotazione. Tutti, o quasi, hanno rinunciato o abdicato a qualcosa della loro natura, della loro cultura politica per la quale sono stati votati e ne hanno assunta una nuova in virtù delle contingenze, seppure drammatiche, che stiamo attraversando. Tutti, o quasi, nel giro di poche settimane, hanno detto tutto e il contrario di tutto: “al governo con la Lega mai !!!”… “un governo con Belusconi: impossibile solo ad immaginarlo”. Questa mutazione genetica dei linguaggi e dei comportamenti induce a generare il mostro dell’antipolitica, della disaffezione al mandato rappresentativo. Perché ti devo votare se poi tu cambi idea? Perché se ti voto perché sei dell’Inter poi diventi del Milan? Nella precedente legislatura furono otre 500 i parlamentari che hanno cambiato partito ( leggi https://www.ilsole24ore.com/art/il-valzer-cambi-casacca-566-dall-inizio-legislatura-AEnInGXD ) e in questa al 29 gennaio, secondo dati raccolti dagli uffici di Camera e Senato, oltre 130 deputati e senatori. Cambiare idea o opinione  può anche essere per un verso segno di sano pragmatismo (la crisi sanitaria, economica etc) per altro santifica la resa incondizionata al proprio ruolo. Quanta credibilità e fiducia possono ispirare a chi è chiamato a votarli?

Il discorso di Mattarella che ha battezzato Draghi ha anche officiato le esequie, lo stato di morte cerebrale dei partiti: mettetevi da parte, non siete capaci, lasciate fare a chi sembra migliore di voi tutti messi insieme. Un messaggio doveroso e doloroso, inquietante e minaccioso per oggi e per il prossimo futuro, per tutti e, speriamo non per sempre.

Tradotto in italiano: quando la politica viene meno è necessario ricorrere alla tecnica.

Difficile credere che ci possa essere una “tecnica” neutra, indipendente dalle scelte e dal contesto sociale ed economico in cui si colloca. Difficile credere che ci spossano essere i “tecnici” che non seguano un indirizzo, un orientamento, un progetto quale che esso sia. Difficile credere che un “tecnico" possa agire e svolgere il proprio ruolo di governo senza il supporto più o meno compiacente della “politica” quale che essa sia. E qui si evidenzia il rischio di un’altra perversione: il Parlamento diventa un ufficio notarile, chiamato mettere il timbro e registrare il numero di repertorio sugli atti approvati. Ancora: l’Uomo della Provvidenza, il Salvatore della Patria o l’Uomo solo al comando. Tutto questo non fa parte della nostra storia, della nostra Costituzione, della nostra cultura sociale e politica, del nostro radicato e profondo convincimento. Nel 2016 la proposta referendaria di modificare l’assetto istituzione in senso maggioritario venne sonoramente bocciata e qualcuno promise che, se fossa andata male, sarebbe tornato ad occuparsi di altro nella vita. Cosa emerge sullo sfondo di queste vicende? L’ombra nemmeno poi tanto opaca di una voglia di presidenzialismo, la sensazione diffusa che si voglia indirizzare il quadro politico verso un altro assetto istituzionale che veda un uomo forte al comando, un Super Commissario, libero dai “lacci e laccioli” che il Parlamento impone.

Veniamo a queste ore che, come al solito nei dettagli mostrano molto di più che nella visione d’insieme. Il M5S potrebbe aderire al nuovo governo in virtù della concessione alla nascita di un Ministero alla transizione ambientale. Ci perdonerete il linguaggio da educande: una supercazzola di dimensioni apocalittiche. Per due buoni motivi: il primo è che si tratterebbe di un ministero senza portafoglio, cioè conterebbe come i due di coppe quando regna denari. Il secondo è che un ministero del genere, per funzionare correttamente ed essere efficiente/efficace dovrebbe togliere tante di quelle competenze ad altri ministeri che attualmente ne hanno titolarità che difficilmente si può immaginare sia possibile. Sull’ambiente, infatti, insistono almeno: Salute, Agricoltura, Economia, Cultura e Esteri. Come si può pensare che gli si possa togliere tanta parte della loro azione così facilmente? Si può fare ad una sola condizione: che il nuovo Ministero della transizione si limiti solo a creare qualche Gruppo di lavoro e non rompa le scatole a nessuno. Cioè: nulla!!! Inoltre, da osservare, al primo stormir di fronda minacciosa (Grillo) non c'è stata nessuna esitazione: se pò fà .. se pooò fà ... famolo ...

Per ultimo: come abbiamo scritto più volte, nel corso di quest’anno ci sono in ballo partite politiche ed economiche di rilevanti dimensioni: la principale è ovviamente l’inizio del semestre bianco di Mattarella, prima le elezioni comunali con tanti milioni di persone chiamate a votare e, nel mentre, il Governo dovrà procedere alla nomina di centinaia di amministratori di importanti società controllate e consociate dello Stato con lo sfondo di una pioggia di miliardi da spendere con il Recovery Found. Ancora: auguri “tecnici”.

                                                                bloggorai@gmail.com

  

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