venerdì 5 febbraio 2021

Con le spalle al muro

Per dirla forse in modo più elegante: bon gré mal gré. Diciamo qualcosa di semplice e chiaro: chi vi scrive da qualche giorno è in preda di una forte orticaria e vari altri sintomi allergici (non Covid). Per quanto ci risulta, è in buona compagnia di tanti altri che avvertono gli stessi sintomi. Qualcosa è iniziato quando la crisi di Governo si stava paventando all’orizzonte ed è esploso quando ha ascoltato Mattarella. Avete presente quando un anziano genitore vi rimprovera e bacchetta sulle dita per qualcosa di cui siete consapevoli e colpevoli di avere torto? C’è la pandemia… e va bene ( o meglio, va male), c’è il recovery plan che bisogna utilizzare… e va bene (insomma, sempre prestito è e prima o poi bisognerà pur restituire), siamo alla vigilia dello sblocco dei licenziamenti e va bene (anzi, va malissimo) e così via. Dunque non si può andare a votare. Ecco il fantasma del palcoscenico tanto evocato da tanti e da tempo si materializza e salverà la Patria. Auguri.

Ovviamente Mattarella non ha detto e non poteva dire che, visti i sondaggi, andare alle urne poteva significare la catastrofe per alcuni partiti dell’attuale ex maggioranza e che lo scenario che si prospettava poteva anche essere la Meloni al Campidoglio, Salvini presidente del Consiglio e Berlusconi presidente della Repubblica. E, last but not least, Mattarella poi non ci ha detto che dietro l’angolo ci sono ci sono in ballo centinaia di posti da rinnovare in varie consociate e controllate dallo Stato, compresa la Rai, dove il Governo ha forte voce in capitolo. Insomma, l’apocalisse.

Dunque, morale della favola, gli interessi del Paese anzitutto, naso turato e tappeti d’oro a Draghi e chissenefrega se per il terzo anno consecutivo (tre governi) la politica, i partiti che rappresentano la maggioranza del Parlamento hanno di fatto pressoché abdicato al loro ruolo di guida del Paese.

A scorrere le prime pagine di oggi tutto sembra andare per il verso giusto ed è molto probabile che Draghi possa ottenere una maggioranza quasi bulgara: da Forza Italia fino a Leu, tutti insieme appassionatamente. Come poi questa maggioranza possa reggere è altro discorso. Non ci sono riusciti in condizioni quasi migliori di questa e come sarà mai possibile quando il gioco si farà più duro, e sarà quasi certamente così quando, ad esempio, ci sarà da spartire la torta degli oltre 200 mld in arrivo dall’Europa? 

Ve lo immaginate? Misteri della Fede e in politica, come ci piace ripetere insieme a Virgilio 

                      “Vuolsi così colà dove si puote, ciò che si vuole, e più non dimandare".

Ma la solita semplice domandina, sempre avendo in mente questo Blog, ce la poniamo. Posto e non concesso che il Cavaliere scenda a Roma e benedica con la sua partecipazione la nascita del governo Draghi, è verosimile pensare che lo possa fare “per il bene della Nazione e per l’interesse supremo del Paese”??? Ci sia consentito qualche dubbio. Il suo impero si trova in un momento di grande turbolenza dove ci sono in ballo prospettive di suo grande interesse: vedi la vicenda con Bollorè/Vivendi, vedi le prospettive internazionali di Mediaset, vedi la torta pubblicitaria che si restringe (come pure quella Rai). Questi temi si intrecciano poi fatalmente con altri di pari rilievo strategico, come quello sulla Banda Larga. Alle porte c’è il rinnovo dei vertici TIM e alle spalle c’è la società che stava per nascere, AccessCo, con Open Fiber di ENEL e Fiber Corp di TIM. Draghi proseguirà su questa strada? Si farà mai la società per la BUL ??? E se mai fosse, che natura avrà, a chi porterà vantaggio???

Poi, per quanto riguarda il programma del possibile nuovo governo sempre a proposito del sistema delle TLC in Italia, non si può far finta di dimenticare quello appena concluso. Che fine farà il famoso punto 14 di quello  precedente che diceva “L’Italia ha bisogno di una seria legge sul conflitto di interessi e di una riforma del sistema radiotelevisivo improntato alla tutela dell’indipendenza e del pluralismo. Più in generale, il Governo porrà in essere politiche di promozione del pluralismo dell’informazione”. Che diranno PD, M5S e LEU? abbiamo scherzato? Scusate ci eravamo sbagliati, promettiamo che non lo faremo più, scordammm’o ce ‘o passato, chi ha avuto ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato …

Infine, notizia di ieri, Bruxelles ha inviato al nostro Paese, in buona compagnia con molti altri, una notifica di diffida per inadempienza all’adeguamento della Legge comunitaria proprio sul riassetto del mercato audiovisivo e presto ci troveremo di fronte alla fatidica scadenza del 21 settembre, giorno in cui avrà inizio lo show down del DVB-T2. Non vediamo l’ora di vedere i tecnici del Governo al lavoro su questi temi. Come pure non vediamo l’ora di vedere le Camere al lavoro, dopo la presentazione del bilancio Rai, per l’avvio delle procedure per il rinnovo del Cda. Se Draghi sale in cattedra, difficile pensare che possa tollerare l’Azienda di Servizio Pubblico in stallo con una previsione di bilancio negativo ai limiti dei libri in Tribunale.

Ieri la senatrice Fedeli (capogruppo PD in Vigilanza) durante un convegno pubblico ha riproposto la sua proposta di riforma della Governance Rai. Interessante ma oggi per la Rai è questa la sua prima emergenza? Per quanto ci riguarda siamo convinti che è un'emergenza ma che ora sia scalata di rilevanza e al suo posto ci sia il tema delle risorse economiche.

Tra l’altro, dettaglio non trascurabile, sempre quest’anno scade il Piano Industriale, come lo yoghurt in frigorifero (quello dei direttori Rai). Di fatto non è stato applicato e sarà interessante capire se verrà mantenuto in congelatore pronto ad essere ripreso oppure, passata la festa… gabbato lo Santo, si provvederà a spendere qualche altro milione di Euro per elaborarne uno nuovo. 

Il nuovo AD Tecnico (???) espressione del Governo Tecnico, insieme al nuovo Cda Rai Tecnico, avranno un bel da fare Tecnico. Auguri Tecnici !!  

bloggorai@gmail.com

Ps: ma Salini & Co erano "politici" ???

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