Anzitutto un "caloroso" grazie ai nostri lettori che anche quando scriviamo poco vanno comunque a leggere questo blog!!! Buon segno!!!
Prima ancora di scrivere di cronaca, necessario ricordare che nei giorni scorsi è stato presentato il rapporto annuale delle attività di AgCom della quale domani scriveremo (da notare che nessuno o quasi ha scritto una parola, tutti presi a rincorrere notizie sui nomi).
In una calda domenica mattina di luglio le chiacchiere corrono in
libertà. Per meglio dire: le trattative si fanno più languide, soffuse ma non meno complesse. Questo blog è
stato tra i primi a proporre un calendario di scadenze che fatalmente si incrociano
tra Palazzo Chigi, il Colle con la C maiuscola, varie sedi di partiti e
appartamenti privati dove avvengono incontri più o meno segreti. Come quello che
sembra avvenuto nei giorni scorsi tra Luigi di Maio e Gianni Letta del quale
leggiamo la notizia su La Stampa a firma di Ilario Lombardo. Tra gli argomenti che
sarebbero stati trattati c’è la nuova Pax Televisiva della quale abbiamo pure
già scritto da giorni e, ca va sans dire, il nome del presidente della futura AgCom sul quale, sembra, vicino l’accordo. Per quanto abbiamo potuto verificare
e sapere dalle nostre fonti il nome “forte” c’è, manca solo il timbro finale di
Zingaretti che, per motivi di equilibrio interno al PD, non ancora ha sciolto
la riserva. Il suo candidato di punta, Giacomelli, ci riferiscono dalle parti
del M5S non passerebbe nemmeno sotto tortura, come pure tra i 5S quello di Carelli
per la nota motivazione di impedire il girello delle poltrone tra Parlamento e
Enti/istituzioni varie. Tra i candidati commissari ci dicono sia in corso una
specie di rissa alla ricerca di sponsor o patrocini. Comunque, sembra
confermato il rinvio del 14 e potrebbe anche essere maggiore di un giorno e potrebbe
essere non del tutto infondata la tesi che prevede entro luglio si possa
arrivare ai nomi dei commissari (anche per rispondere alla ferma richiesta di
Mattarella) e rinviare al fresco settembrino la nomina del Presidente. Da ricordare
sempre che nella prossima settimana si aprirà la partita dei Presidenti delle
commissioni parlamentari che, come dire, non é che valgono poco.
Ora, distinguiamo la forma dalla sostanza. Sulla forma è
ormai un vezzo diffuso che Tizio incontra Caio di nascosto, come carbonari, salvo
poi non confermare o smentire e in questo giochetto a Viale Mazzini abita un
Maestro: l’AD. Ma, scusate l’eufemismo, chissenefrega della forma, l’importante
è la sostanza e questa porta dritta nella direzione che abbiamo anticipato e che
ribadiamo: si sta trattando un Grande Accordo dove dentro potrebbe esserci se
non tutto ma almeno buona parte delle partite importanti che vanno dalle nomine
alle partecipate dello Stato, alle autorità di garanzia, alle alleanze per le
regionali, i sindaci delle grandi città (Roma e Torino in particolare) e giocoforza
il Presidente della Repubblica. Non è del tutto improprio anche metterci dentro
il prossimo Cda Rai che ormai è in dirittura di scadenza (giugno dell’anno prossimo
che ci metterà un soffio a passare). Evidente come questa Super Partita non si può
giocare sul solo campo delle forze che, più o meno, sostengono il Governo ma
deve necessariamente essere giocata anche con, più o meno, l’opposizione. In
particolare, quella parte di opposizione pronta a smarcarsi dal blocco
Meloni/Salvini che, per pura combinazione, è quella che ha maggiori attenzioni
al mondo delle TLC, cioè FI/Berlusconi.
Questo il contesto politico ma non è irrilevante la grande
tensione sul piano dell’economia e della tecnologia dove il tema banda
larga è sempre in primo piano. Da leggere con attenzione Sara Bennewitz su La
Repubblica di oggi “"Una sola rete in fibra" Il governo spinge Tim e
Open Fiber. Il ministro Gualtieri convoca le due società: entro luglio accordo
per l'infrastruttura comune. Si lavora per una governance di garanzia. Venerdì
scorso si è tenuto un lungo incontro al ministero dell'Economia tra tutte le
parti coinvolte, per tracciare le linee guida di un progetto che porterà alla
nascita di un'unica società della rete in fibra, che avrà una governance
neutrale, rispetto all'ex monopolista Tim, e un management di garanzia per
tutti gli operatori telefonici. Questi la linea emersa dall'incontro tra Cassa
depositi, Enel e Tim presso il ministero guidato da Roberto Gualtieri”. Non è
una partita di Serie B.
Buona domenica.
bloggorai@gmail.com
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