Oggi proponiamo merce per palati raffinati. Il primo
articolo lo pubblica il Sole 24 Ore a firma di Fabio Tamburini con un’intervista
a Maximo Ibarra, AD di Sky Italia: “Ora la sfida è nella fibra ultra veloce. Mettiamo
in simbiosi internet, tv e telefonia. La sfida di Sky ora è nella fibra: così
partecipiamo alla crescita del Paese. Il nodo della rete unica: auspicabile la
rete unica in Italia, ma a una condizione: chi controlla la società non può
fornire anche i servizi”. Si tratta di una sintesi di un piano industriale, di
un progetto, che vede la combinazione tra tecnologie e contenuti la chiave di
volta per lo sviluppo d’impresa. Il mercato del broadcast, nonostante ritardi e
difficoltà normative, è destinato a crescere e potrebbe esserci spazio per
tutti. Ibarra poi entra pure a gamba tesa sul tema Rai: “Nel mercato televisivo italiano sta montando la polemica sulla
pubblicità, con la Rai accusata di fare concorrenza sleale e indiscrezioni su
possibili accordi che potranno portare alla riduzione della pubblicità sui
canali televisivi pubblici di cui anche voi potreste avvantaggiarvi. Lo ritiene
uno scenario possibile? È uno scenario di buon senso. La Rai opera in
regime di canone e la pubblicità è in aggiunta. Non può esagerare. Sta stracciando i prezzi di vendita degli
spazi pubblicitari? Un po' tutto il mercato sta cercando di recuperare il
terreno perso durante l'emergenza sanitaria con politiche commerciali
aggressive. Fa parte delle regole del gioco. È meno accettabile che lo faccia
chi si finanzia con il canone”. Ecco che puntualmente ritorna il problema
risorse che fatalmente si intreccia con quello delle tecnologie e, come abbiamo
scritto più volte, sarà il terreno di battaglia principale delle prossime
settimane.
Nel frattempo, tanto per rinfrescare la memoria, il Piano
industriale Rai è congelato fino al 31 dicembre… poi… si vedrà. Per chi
avesse voglia, potrebbe rileggere quanto scritto a pag. 85 e 86 (Inquadramento strategico
del Piano) con l’elenco delle principali
sfide per Rai: NON compare una sola volta la parola TECNOLOGIA. Punto, a capo. Per
quanto riguarda il 5G si legge, a pag. 240, “Sperimentare nuove modalità di
ingaggio degli utenti facendo leva su realtà virtuale aumentata e mista”. Da leggere,
inoltre, anche pag. 238 (assicurare la
distribuzione dell’offerta Rai a tutta la popolazione italiana…) e pag. 264
(sintesi proiezioni economiche-finanziarie del Piano) dove alla voce “Sviluppo
e adeguamento infrastruttura tecnologica e immobiliare” si legge: 200 mln. Punto,
a capo. Potremmo non aver letto bene, ma non abbiamo mai trovato una sola volta
un riferimento alla fibra nonostante che in premessa si parla di distribuzione
multipiattaforma..
Il secondo articolo lo firma Aldo Grasso sul Corriere
Lettura: “Una raccolta (indifferenziata) dell’Italia trash” e riporta le recensioni
di due volumi interessanti. Il primo è 'Le alternative non esistono' di Claudio Giunta (Il Mulino) e il secondo è 'Mad
in Italy', manuale del trash italiano di Gabriele Ferraresi (Il Saggiatore). Per chi
ha partecipato, contribuito, è stato vittima o testimone di tanta storia della
televisione del nostro Paese si tratta di argomenti suggestivi: “un
pellegrinaggio alla scoperta della parte più esposta e meno raccontata dell’anima
italiana”.
Buona domenica.
bloggorai@gmail.com
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