domenica 5 luglio 2020

Sfida all'O.K. Korral


Oggi proponiamo merce per palati raffinati. Il primo articolo lo pubblica il Sole 24 Ore a firma di Fabio Tamburini con un’intervista a Maximo Ibarra, AD di Sky Italia: “Ora la sfida è nella fibra ultra veloce. Mettiamo in simbiosi internet, tv e telefonia. La sfida di Sky ora è nella fibra: così partecipiamo alla crescita del Paese. Il nodo della rete unica: auspicabile la rete unica in Italia, ma a una condizione: chi controlla la società non può fornire anche i servizi”. Si tratta di una sintesi di un piano industriale, di un progetto, che vede la combinazione tra tecnologie e contenuti la chiave di volta per lo sviluppo d’impresa. Il mercato del broadcast, nonostante ritardi e difficoltà normative, è destinato a crescere e potrebbe esserci spazio per tutti. Ibarra poi entra pure a gamba tesa sul tema Rai: “Nel mercato televisivo italiano sta montando la polemica sulla pubblicità, con la Rai accusata di fare concorrenza sleale e indiscrezioni su possibili accordi che potranno portare alla riduzione della pubblicità sui canali televisivi pubblici di cui anche voi potreste avvantaggiarvi. Lo ritiene uno scenario possibile? È uno scenario di buon senso. La Rai opera in regime di canone e la pubblicità è in aggiunta. Non può esagerare. Sta stracciando i prezzi di vendita degli spazi pubblicitari? Un po' tutto il mercato sta cercando di recuperare il terreno perso durante l'emergenza sanitaria con politiche commerciali aggressive. Fa parte delle regole del gioco. È meno accettabile che lo faccia chi si finanzia con il canone”. Ecco che puntualmente ritorna il problema risorse che fatalmente si intreccia con quello delle tecnologie e, come abbiamo scritto più volte, sarà il terreno di battaglia principale delle prossime settimane. 

Nel frattempo, tanto per rinfrescare la memoria, il Piano industriale Rai è congelato fino al 31 dicembre… poi… si vedrà. Per chi avesse voglia, potrebbe rileggere quanto scritto a pag. 85 e 86 (Inquadramento strategico del Piano) con l’elenco delle  principali sfide per Rai: NON compare una sola volta la parola TECNOLOGIA. Punto, a capo. Per quanto riguarda il 5G si legge, a pag. 240, “Sperimentare nuove modalità di ingaggio degli utenti facendo leva su realtà virtuale aumentata e mista”. Da leggere, inoltre, anche pag. 238 (assicurare la distribuzione dell’offerta Rai a tutta la popolazione italiana…) e pag. 264 (sintesi proiezioni economiche-finanziarie del Piano) dove alla voce “Sviluppo e adeguamento infrastruttura tecnologica e immobiliare” si legge: 200 mln. Punto, a capo. Potremmo non aver letto bene, ma non abbiamo mai trovato una sola volta un riferimento alla fibra nonostante che in premessa si parla di distribuzione multipiattaforma..

Il secondo articolo lo firma Aldo Grasso sul Corriere Lettura: “Una raccolta (indifferenziata) dell’Italia trash” e riporta le recensioni di due volumi interessanti. Il primo è 'Le alternative non esistono' di Claudio Giunta (Il Mulino) e il secondo è 'Mad in Italy', manuale del trash italiano di Gabriele Ferraresi (Il Saggiatore). Per chi ha partecipato, contribuito, è stato vittima o testimone di tanta storia della televisione del nostro Paese si tratta di argomenti suggestivi: “un pellegrinaggio alla scoperta della parte più esposta e meno raccontata dell’anima italiana”.
Buona domenica.

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