In queste ora imperversa un frenetico dibattito (!!!) su quale
potrà essere il prossimo palinsesto Rai che verrà presentato questa settimana. Per
Tv Sorrisi e Canzoni e per tutti coloro che si occupano di gossip di vario
genere ci sarà di che spassarsela. Poi ci si potrà pure aggiungere qualche
retroscena “politico” tanto per dare una veste di dignità ad argomenti che stentano
ad averne. Però, alla fin fine, la televisione è fatta anzitutto di persone,
poi di programmi e di contenuti e il palinsesto è la loro rappresentazione
organizzata, si tratta di quanto si vede e si propone al pubblico e quindi è necessario
farci i conti.
Torniamo allo scoop de La Stampa di ieri. Oggi Ilario Lombardo
torna sull’argomento e anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto qualche
telefonata. Leggiamo l’articolo di oggi: “Luigi Di Maio e Gianni Letta hanno
parlato anche di legge elettorale durante l'incontro segreto che la Stampa ha
rivelato ieri. L'ex sottosegretario di Palazzo Chigi ai tempi di Silvio
Berlusconi premier e il ministro degli Esteri, ex capo politico del M5S, hanno
affrontato il nodo delle nomine all'AgCom, l'Autorità garante delle
comunicazioni… Al centro del colloquio segreto anche il patto sulla legge
elettorale proporzionale. Luigi Di Maio e Gianni Letta hanno parlato anche di
legge elettorale durante l'incontro segreto che «La Stampa» ha rivelato ieri…
Non hanno affrontato, dunque, solo il nodo delle nomine all'AgCom, l'Autorità
garante delle comunicazioni, e i futuribili scenari di crisi che implicano
ipotesi di grandi coalizioni allargate a Forza Italia. Durante il colloquio in
un palazzo di Trastevere, a Roma, si è discusso di come blindare l'accordo sul
proporzionale che M5S e Pd avevano siglato a gennaio, con somma gioia di
Berlusconi”.
Ecco, questo il cuore del problema su AgCom che, come sosteniamo da
tempo, è solo una delle partite del campionato e forse, ora, nemmeno la più
rilevante. O meglio, ci dicono, lo è per quel tanto che le parti in causa mettono sul tavolo fiches “pesanti”. Il cavaliere,
notoriamente, non fa sconti a nessuno quando si tratta di salvaguardare i
propri interessi e, in questo momento, quelli di Mediaset sono prioritari. Fatalmente
si incrociano, ora con quelli del prossimo futuro consiglio Agcom.
Rai entra nella partita, seppure con un ruolo marginale. Numerosi
personaggi in competizione per essere nominati commissari sanno di poter contare
su presunti agganci che Viale Mazzini può utilizzare per sostenere Caio o Sempronio.
Evidente che avere amici nel prossimo Consiglio AgCom è meglio che avere nemici, direbbe Catalano.
Come abbiamo anticipato, la scorsa settimana è stato reso
noto (nel silenzio quasi totale) il Rapporto sull’attività AgCom 2020 (questo il link: https://www.agcom.it/documentazione/documento?p_p_auth=fLw7zRht&p_p_id=101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE&p_p_lifecycle=0&p_p_col_id=column1&p_p_col_count=1&_101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE_struts_action=%2Fasset_publisher%2Fview_content&_101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE_assetEntryId=19303206&_101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE_type=document
) dove leggiamo che il valore totale del SIC ha raggiunto circa 50 miliardi di
euro con significative variazioni delle composizioni percentuali dei vari
settori che lo compongono.
Il successore di Cardani si dovrà occupare di
regolamentare questo mercato strategico per la vita del Paese consapevole che
si tratta di un momento che non potrà essere di “normale amministrazione”. Si
legge nella prefazione al documento “Oggi, l’evoluzione dei mercati indotta con
maggior vigore dall’emergenza impone uno sforzo ulteriore da parte del Regolatore,
poiché il rischio di squilibrio fra le varie istanze è più elevato rispetto al
recente passato”. Sarà certamente così per diversi buoni motivi: la transizione alla
nuova ripartizione delle frequenze, la diversa composizione del mercato
pubblicitario, l’avvento del 5G e il dispiegamento della banda larga. Ce n’è
quanto basta per far si che l’arbitro del sistema possa e debba assumere un ruolo
di assoluto valore strategico per chi ha interessi nel mondo TLC. È del tutto comprensibile
dunque che Letta possa aver incontrato Di Maio e trattato questo argomento. Che
poi la politica, da un po di tempo a questa parte, possa assumere comportamenti
mafiogeni, come qualcuno ha scritto “auhmmm .. auhmmm” del detto e non detto, del fatto e poi
smentito, dei messaggi traversi e indiretti è altra questione che, può piacere
o meno, appartiene ai rituali di certa politica.
Per arrivare al dunque, confermiamo che l’appuntamento di
domani è prossimo ad esser disdetto, che l’appuntamento per la nomina di
presidenti delle Commissioni è stato rinviato e che tutto il tavolo rischia di
essere riapparecchiato a settembre. Covid ed emergenza permettendo.
Infine, da tenere sotto osservazione un argomento: il dispiegamento
delle antenne 5G e i comuni che si oppongono che si intreccia alla questione Huawei (ne parla oggi il Fatto Quotidiano).
Ps: un nostro attento e autorevole lettore ci ha fatto
notare che si scrive chiacchiere e non chiacchere. Grazie e ci
scusiamo con i lettori.
bloggorai@gmail.com
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