lunedì 13 luglio 2020

Rai: trattative in corso ...


In queste ora imperversa un frenetico dibattito (!!!) su quale potrà essere il prossimo palinsesto Rai che verrà presentato questa settimana. Per Tv Sorrisi e Canzoni e per tutti coloro che si occupano di gossip di vario genere ci sarà di che spassarsela. Poi ci si potrà pure aggiungere qualche retroscena “politico” tanto per dare una veste di dignità ad argomenti che stentano ad averne. Però, alla fin fine, la televisione è fatta anzitutto di persone, poi di programmi e di contenuti e il palinsesto è la loro rappresentazione organizzata, si tratta di quanto si vede e si propone al pubblico e quindi è necessario farci i conti.

Torniamo allo scoop de La Stampa di ieri. Oggi Ilario Lombardo torna sull’argomento e anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto qualche telefonata. Leggiamo l’articolo di oggi: “Luigi Di Maio e Gianni Letta hanno parlato anche di legge elettorale durante l'incontro segreto che la Stampa ha rivelato ieri. L'ex sottosegretario di Palazzo Chigi ai tempi di Silvio Berlusconi premier e il ministro degli Esteri, ex capo politico del M5S, hanno affrontato il nodo delle nomine all'AgCom, l'Autorità garante delle comunicazioni… Al centro del colloquio segreto anche il patto sulla legge elettorale proporzionale. Luigi Di Maio e Gianni Letta hanno parlato anche di legge elettorale durante l'incontro segreto che «La Stampa» ha rivelato ieri… Non hanno affrontato, dunque, solo il nodo delle nomine all'AgCom, l'Autorità garante delle comunicazioni, e i futuribili scenari di crisi che implicano ipotesi di grandi coalizioni allargate a Forza Italia. Durante il colloquio in un palazzo di Trastevere, a Roma, si è discusso di come blindare l'accordo sul proporzionale che M5S e Pd avevano siglato a gennaio, con somma gioia di Berlusconi”. 
Ecco, questo il cuore del problema su AgCom che, come sosteniamo da tempo, è solo una delle partite del campionato e forse, ora, nemmeno la più rilevante. O meglio, ci dicono, lo è per quel tanto che le parti in causa mettono sul tavolo fiches “pesanti”. Il cavaliere, notoriamente, non fa sconti a nessuno quando si tratta di salvaguardare i propri interessi e, in questo momento, quelli di Mediaset sono prioritari. Fatalmente si incrociano, ora con quelli del prossimo futuro consiglio Agcom.

Rai entra nella partita, seppure con un ruolo marginale. Numerosi personaggi in competizione per essere nominati commissari sanno di poter contare su presunti agganci che Viale Mazzini può utilizzare per sostenere Caio o Sempronio. Evidente che avere amici nel prossimo Consiglio AgCom è meglio che avere nemici, direbbe Catalano.

Come abbiamo anticipato, la scorsa settimana è stato reso noto (nel silenzio quasi totale) il Rapporto sull’attività AgCom 2020  (questo il link: https://www.agcom.it/documentazione/documento?p_p_auth=fLw7zRht&p_p_id=101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE&p_p_lifecycle=0&p_p_col_id=column1&p_p_col_count=1&_101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE_struts_action=%2Fasset_publisher%2Fview_content&_101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE_assetEntryId=19303206&_101_INSTANCE_FnOw5lVOIXoE_type=document ) dove leggiamo che il valore totale del SIC ha raggiunto circa 50 miliardi di euro con significative variazioni delle composizioni percentuali dei vari settori che lo compongono. 
Il successore di Cardani si dovrà occupare di regolamentare questo mercato strategico per la vita del Paese consapevole che si tratta di un momento che non potrà essere di “normale amministrazione”. Si legge nella prefazione al documento “Oggi, l’evoluzione dei mercati indotta con maggior vigore dall’emergenza impone uno sforzo ulteriore da parte del Regolatore, poiché il rischio di squilibrio fra le varie istanze è più elevato rispetto al recente passato”. Sarà certamente così per diversi buoni motivi: la transizione alla nuova ripartizione delle frequenze, la diversa composizione del mercato pubblicitario, l’avvento del 5G e il dispiegamento della banda larga. Ce n’è quanto basta per far si che l’arbitro del sistema possa e debba assumere un ruolo di assoluto valore strategico per chi ha interessi nel mondo TLC. È del tutto comprensibile dunque che Letta possa aver incontrato Di Maio e trattato questo argomento. Che poi la politica, da un po di tempo a questa parte, possa assumere comportamenti mafiogeni, come qualcuno ha scritto “auhmmm .. auhmmm”  del detto e non detto, del fatto e poi smentito, dei messaggi traversi e indiretti è altra questione che, può piacere o meno, appartiene ai rituali di certa politica.

Per arrivare al dunque, confermiamo che l’appuntamento di domani è prossimo ad esser disdetto, che l’appuntamento per la nomina di presidenti delle Commissioni è stato rinviato e che tutto il tavolo rischia di essere riapparecchiato a settembre. Covid ed emergenza permettendo.

Infine, da tenere sotto osservazione un argomento: il dispiegamento delle antenne 5G e i comuni che si oppongono che si intreccia alla questione Huawei (ne parla oggi il Fatto Quotidiano).

Ps: un nostro attento e autorevole lettore ci ha fatto notare che si scrive chiacchiere e non chiacchere. Grazie e ci scusiamo con i lettori.
bloggorai@gmail.com

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