Sangiovese, Trebbiano e qualche grappolo di Pinot. Per intervallare
ogni tanto tra i filari, qualche vitigno di Grechetto. La prima parte della
vendemmia si è chiusa con un brindisi a base di mosto appena spremuto con la “mano
d’opera a basso costo” ovvero i figli e i loro amici. Ora graspi, pochi, e
acini, iniziano la prima fermentazione tanninica, cioè la cessione del “legno”
e quindi struttura e corpo del futuro vino. Ora, con queste temperature, si
tratterà di capire quanti giorni lasciare nella “tina” per poi travasare nell’acciaio.
“fin che bolle” dicono gli esperti cioè finché si “sente”. Bene, dopo grande lavoro
di preparazione e di rimessa in orine dei bigonci ora si pensa allo “strettore”
per la settimana prossima che solo per rimettere in ordine la testa ci vogliono
due persone per quanto pesa. Gianni, grande esperto, trattorista sopraffino, mi
ha consigliato: “Bagna i legni prima… cosi l’uva non prende male”. Non ho capito
bene cosa possa significare però non ho avuto il coraggio di approfondire: mi fido
ciecamente di lui. Il suo vino è superbo.
Bene. La Rai in queste giornate è lontana e però le lettrici
e i lettori di Bloggorai attendono notizie. Vi diciamo subito che non ce ne
sono meritevoli di attenzione più di tanto. Però ci sono due temi “bollenti”
che invece necessitano di grande attenzione. Sul primo tema, premettiamo che
Bloggorai avverte una strana e sgradevole sensazione di stratosferica presa per
il culo (scusate il francesismo). Il tema è l’informazione e dobbiamo fare un passo
indietro. “Il calo degli ascolti del Tg1 è ''un problema molto serio…
citando l'ultima occasione in cui il Tg5 ha superato il Tg1, la scorsa
settimana, ha detto che a preoccuparlo non è tanto il fatto che ''il Tg1 ha
fatto il 20,6 rispetto al 20.9 del Tg5''… vuol dire che lo spettatore sente che
l'informazione non è completa e adeguata a quella della rete ammiraglia''. Di quando
parliamo? Esattamente del 12 luglio 2011, ovvero quattordici anni addietro. Nei
giorni scorsi il sorpasso è avvenuto di nuovo
e ieri ha suscitato un nuovo allarme del Consigliere Natale (gli altri sono dispersi):
“Il nuovo sorpasso del Tg5 sul Tg1 delle 20 è un ulteriore segnale di allarme,
ma certo non il solo, sul delicatissimo fronte degli ascolti Rai…La crisi degli
ascolti richiede dunque di essere affrontata con urgenza, su più versanti e
senza tentare di minimizzarla". Ci dicono che i vari Rossi, Coletta,
Mellone e compagnia cantando hanno tremato e giurato a se stessi che si impegneranno
a non minimizzare, anzi. Non si sa mai.
Comunque, a farla breve, da allora è successo molte altre
volte e nessuno ha battuto ciglio, o quasi. Ma, ripetiamo, come che si …
come che no ... ci sta che una volta vince l’uno e una volta l’altro. Chissenefrega
dei soli numeri: poniano e ribadiamo il problema della totale mancanza di una
offerta editoriale complessiva dell’informazione Rai. Chi la affronta la crisi degli
ascolti e come si intende fronteggiarla?
Altro tema spinoso assai è quello che vi abbiamo anticipato: la Radio Rai. Abbiamo fortissima e nettissima la sensazione che si tratta di un vaso di Pandora che non attende altro che essere scoperchiato. Nel “bidone” ci sono due componenti che scottano, bruciano ed emanano un odorino sgradevole: gli ascolti e i costi, nonché il numero di persone che ci lavorano. Sono numeri che non escono nemmeno sotto tortura e non è un caso: è probabile che si vuole coprire una magagna ciclopica. Però i “potenti mezzi” di Bloggorai lentamente riescono a sapere qualcosa che, ovviamente, si dovrà verificare.
Ad esempio. Sappiamo di un
dato importante che se confermato sarebbe clamoroso: è vero o non è vero che RadioRai
costa ben oltre 120 milioni e ricava poco meno di 20? È vero o non è vero che la
testata radiofonica impiega più di 200 giornalisti? È vero o non è vero che
nella classifica delle radio nazionali Radio Rai è staccata di qualche milione
di radioascoltatori dalle prime in classifica? E' vero o non è vero che il DAB è una voragine?
Nel frattempo, abbiamo ricevuto e stiamo studiando altri due
documenti importanti. C’è molto da studiare e verificare e la vendemmia incombe.
Stiamo scoprendo un mondo sorprendente, con mille sorprese. Tra l’altro, ci è
stato fatto osservare un dettaglio: perché l’Ufficio Studi Rai non si è mai
occupato di Radio? Magari qualche lettore o lettrice ci saprà rispondere.
bloggorai@gmail.com
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