mercoledì 24 settembre 2025

Radio (Meloni) RAI: dov'è la festa e cosa si festeggia?

by Bloggorai ©

Sono sempre e solo persone che fanno le cose, producono fatti ed eventi, e non viceversa. Le “cose” non avvengono e non nascono per moto proprio e per capire la loro natura, lo stato delle “cose”, occorre osservare da vicino le persone che le fanno nel loro contesto specifico.

Prima di andare avanti riportiamo una notizia importante: i tre consiglieri Rai Natale, di Majo e Di Pietro hanno diffuso un comunicato dove si afferma che la Rai “… dovrà dire la sua sulla partecipazione alla prossima edizione dell'Eurovision Song Contest, in programma a Vienna nel maggio 2026. Gia' cinque emittenti pubbliche - quelle di Paesi Bassi, Irlanda, Islanda, Slovenia e Spagna - hanno deciso nelle scorse settimane di non partecipare se alla manifestazione prenderà parte Israele. Noi tre consiglieri di amministrazione Rai chiediamo che l'Italia faccia altrettanto, dando un segno concreto di vicinanza a un popolo sottoposto a sterminio”. Lo sosteniamo!!!!

Bene, come vi abbiamo anticipato, ieri sera si è svolta la “Festa” di Radio Rai e Bloggorai era presente. Era necessario esserci, andare, per cercare di trarre qualche spunto, per avere qualche conferma o smentita su quanto da giorni abbiamo supposto e intuito: Radio Rai non c’è, se c'è è dimessa e meglio è un Vaso di Pandora nel quale ci sono tante “cose” oscure che a molti conviene mantenere tali. Come detto in premessa: queste “cose” non nascono da sole, ci sono le persone ed era necessario proprio necessario “vederle” nel loro contesto.

La cronaca: la serata parte male: piove, governo ladro!!! Arriviamo e la sensazione immediata è di trovarci al posto sbagliato nel momento sbagliato: dov’è la festa e cosa si festeggia? È una festa o una conferenza stampa per la presentazione dei palinsesti? La cartellina stampa? “Non c’è … forse … si magari dopo sul sito … però non l’abbiamo stampata …. Non si usa più”… Ahhhhhhh, ecco !!! Va bene, ci aggiriamo smarriti tra volti radiofonici giocoforza quasi sconosciuti, si conoscono tutti tra di loro. Facciamo un piccolo sondaggio e chiediamo “Questa Radio Rai, da uno a dieci, quanto è RadioMeloni?” La media delle risposte è 7. Pochi però conoscono il tema, molti cadono dalle nubi ... Ne riparliamo avanti.

Alcuni hanno un braccialetto azzurro al polso: “E’ per la cena” e altri no: chissà come sono stati divisi e chi ne aveva diritto (a Bloggorai non è stato dato: che invidia, che rosicata!!!). Andiamo avanti: cerchiamo di sapere e di capire: come va Radio Rai ... ci sono notizie sugli ascolti? Sguardi vagoli e attoniti. Rinunciamo. Le persone che incontriamo e salutiamo si dividono in due categorie: quelli che temono di farsi vedere in compagnia di Bloggorai (e magari poi essere additati come “fonti”) e quelli che ti abbracciano affettuosamente e dicono “Ti leggo ogni mattina con grande attenzione”. Bloggorai ringrazia tutti.

Si è fatta una certa e inizia la “festa” e nel giro di pochissimi istanti si capisce subito il tono: basso, lontano e dimesso. La prima battuta la fa il superdirettore della comunicazione Casinelli che chiama l’AD Rossi per consegnare un premio. Ci si aspetta un discorsetto, chessò ... un salutino ... un “qualchecosa” sul tema tipo “la Radio del Servizio Pubblico nel prossimo futuro”. Silenzio, muto, grazie e buonasera. A volte il silenzio dice più di tante parole. Sembrava che non vedesse l’ora di scendere dal palco per raggiungere la  platea dove sedeva il presidente/non presidente Marano in compagnia della presidente/non presidente Agnes (incredibile ma vero: con una addetta che gli apriva la strada al suo passaggio ... imbarazzante), il DG Sergio in compagnia dei consiglieri che sul tema Radio non ricordiamo alcun pensiero compiuto. 

Poi arriva e presenta Carlo Conti e dice subito “Che c’entro io qui?” Già, ce lo chiediamo anche noi: un “divo” della Tv che introduce la “radio" sorella minore. Dopo di che due battute per introdurre un mito della Radio: Renzo Arbore che, giustamente, ci ricorda la “radio di una volta” ovvero di 60 anni addietro. Amen, ora quella radio non c’è più. Lo sapevamo. Dopo tanta nostalgia arrivano la coppia del Ruggito del Coniglio (in onda da 30 anni, per nostra fortuna) e pure loro però scivolano: introducono la finta Sabrina Ferilli radiofonica, forse meglio dell’originale. Sono quasi le 21 e 30… si sta facendo tardi, è ora di andare.

Allora, quali sono le novità del nuovo palinsesto RadioMeloni? Ce le descrivono bene oggi due articoli su La Stampa e Il Fatto: il “ritorno” di Fiorello (fa il paio con il “ritorno” di Benigni in Tv), l’arrivo dell’intellettuale forbito di destra destra Pierangelo Buttafuoco, Belen Rodriguez che “piomba” su Radio Due per chiudere in bellezza con Serena Bortone, la Casalegno, la onnipresente Nunzia De Girolamo in buona compagna di Monica Setta e per non far mancare la ciliegina sulla torta una trasmissione per il giovane Gigi Marzullo. Magie. 

Si capisce bene perché non ci sono dati di ascolto, si capisce perché Radio Rai costa tanto e rende poco, si capisce perché Radio Rai è la sorella minore, negletta e dimenticata solitamente pure nella Rassegna Stampa. Si capisce bene perché i canali di Radio Rai sono nelle posizioni basse della classifica delle emittenti nazionali più ascoltate. Si capisce e si intuisce tutto: Radio Rai è un “serbatoio” buono per tanti aspetti, un contrattino e un posto all’ombra di Via Asiago non si nega a nessuno. È proprio necessaria la “Voce” del Governo via FM, per la “narrazione del Paese” attraverso la richiesta ai radioascoltatori “Conoscete il regolamento di Acchiapparella?” oppure “Quale è il nome del vostro “pet” preferito, cane, gatto o pappagallo”. Tanto, se Radio Rai viene ascoltata o meno, se la Radio Digital viene monitorata o meno non lo sa nessuno. Meglio così.  

Conclusione: una “festa” di Radio Rai perfettamente in tono con quanto può festeggiare la Rai TV o il Servizio Pubblico nel suo complesso in questo momento storico: se c'è una TeleMeloni ci deve pur essere una RadioMeloni, un po’ anziana e con sempre meno persone a vedere e ascoltare. Cosa c’è da festeggiare? Boh!!!

bloggorai@gmail.com

Nota a margine, oggi nessuno ha ripreso i dati sugli ascolti Tv pubblicati ieri: in questo inizio di stagione “… 1,3 milioni di spettatori hanno scelto di spegnere il televisore o magari di rifugiarsi nello streaming, nei social o in qualche distrazione parallela”.

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