lunedì 8 settembre 2025

RAI: bonjour tristesse

by Bloggorai ©

Questa mattina Bloggorai è ondivago. Per un verso è preda di un’ondata di entusiasta ottimismo per l’autunno incombente. Il cambio di stagione, il primo fresco e la passata eclisse di luna rendono l’arietta assai frizzante. Per altro verso, siamo sull’orlo di un baratro di acuto pessimismo, fastidioso e urticante. Le nostre “antenne” sulla Rai, sul Servizio Pubblico, avvertono che tante cose non vanno per il verso giusto e ci inducono a temere che non potrà andare meglio. Iniziamo la settimana lasciandoci andare in questo cupo presagio.

Ieri abbiamo proposto l’immagine di una “barca” Rai quasi immobile, in un mare calmo e piatto come l’olio. Tanti anni addietro abbiamo proposto la metafora di un pensiero di De Rita riferito al Paese: un vascello a vele senza vento, senza nocchiere e senza una mappa necessaria a trovare un porto dove dirigersi. Sembra ancora una metafora valida. Desolante.

Nei giorni scorsi, come altre volte, ci siamo soffermati su una considerazione di “contesto” riferita al Paese dove questo Servizio Pubblico, questa Rai, si trova ad operare. L’ISTAT lo certifica. È un Paese sempre più “vecchio”: gli indicatori demografici misurano l’evoluzione e la struttura della popolazione. Le trasformazioni demografiche avvenute in Italia, negli ultimi anni, hanno messo in evidenza fenomeni rilevanti: la diminuzione della fecondità, l’innalzamento della vita media e il tendenziale invecchiamento della popolazione. L'indice di vecchiaia in Italia, nel 2024, ha raggiunto quota 199,8, significando che ci sono circa 200 anziani (over 65) ogni 100 giovani (under 15), e rappresenta il valore più alto tra i paesi dell'Unione Europea. Questo valore è in continuo aumento, passando dai 193 anziani ogni 100 giovani nel 2022”. L’Italia è “vecchia” e la Rai la rappresenta in quanto tale, le sue scelte editoriali, il suo linguaggio, i suoi prodotti sono cotti e stracotti e non è un caso che la punta di diamante del palinsesto estivo sia Techedeche condito da repliche di repliche di Don Matteo &C. Vedi pure un recente articolo di Alessandro Rosina su La Stampa: “In una popolazione italiana in declino demografico l'unica fascia a crescere è quella anziana” e fa il paio con l’analisi della composizione del pubblico Rai certificato da Auditel dove si legge che il 71% è nella fascia over 45.

Il Paese non sa dove dirigersi: questo Governo di destra cialtrona e maldestra non ha una prospettiva se non quella della sua sopravvivenza e, pari pari, nell’ex Viale Mazzini (da ora in poi via Severo) non sanno più che pesci prendere e pure il “gallinello” dei pacchi d’azzardo su RaiUno non fa più uova d’oro. Non hanno una prospettiva se non la sopravvivenza al pari della Meloni, non hanno un progetto editoriale e non parliamo dell'informazione, non hanno un Piano Industriale che si regga in piedi (non ci sono i soldi) mentre è scomparsa la Digital Media Company (non di Servizio Pubblico)  mentre annaspano negli ascolti che calano e la chiusura dell’accordo Sanremo sul bordo della capitolazione totale a favore del Comune. Quando hanno parlato di “nuovo che avanza” alla presentazione dei palinsesti autunnali di Napoli, si sono riferiti al “ritorno” di Benigni e all’arrivo di Woopi Goldberg ad un Posto al Sole. Nel frattempo dietro le quinte si scannano tra loro per occupare poltrone e direzioni. Ieri è stato pubblicato un lungo articolo a firma Lisa Di Giuseppe con il titolo “Il fuoco amico dei camerati. La Rai tra veleni e crisi nera”. A qualcuno sarà venuto uno stranguglione. Un quadretto desolante, macerie nella palude.

In questa palude e tra queste macerie, a quanto sembra, navigano benissimo. Sono abilissimi nel far passare quasi inosservata la mancanza del presidente del Cda, sono maghi nel tenere sotto silenzio l’affare Maggioni e far sfumare l’accordo nefasto di Sanremo mentre gli è “sfuggita” di mano la notizia di Chiocci dal Tg1 a Palazzo Chigi perché “lo vuole la Meloni” giusto per creare zizzania tra loro.

Ma quello che più ci spinge verso l’abisso del pessimismo è l’horror vacui dell’opposizione. Non battono ciglio. Non battono ciglio sul prodotto, non battono ciglio sul tema presidente (Mattarella a fine luglio ha dichiarato “È sconfortante la paralisi della commissione di Vigilanza per l'elezione del presidente Rai” e nessuno ha raccolto il messaggio) e, infine non battono ciglio sul tema “riforma” mentre il Governo si appresta a sostenere il suo testo unificato in attesa di emendamenti. Del “tavolo di lavoro” dell’opposizione previsto per settembre non ci sono notizie: i “quattro, forse cinque, amici al bar” non si sa se e quando torneranno a vedersi tra loro per scrivere un nuovo articolato con o senza COM (Contratto Obiettivi e Mezzi). Forse senza, magari lo hanno messo in premessa a loro insaputa.   

Bloggorai vorrebbe tanto essere ottimista ma non ci riesce e nessuno gli dà una mano.

bloggorai@gmail.com

ps: a proposito di Sanremo, un attento lettore ci ha segnalato che nei giorni scorsi abbiamo scritto “… ora Rai dovrà pagare 6,5 mln in più rispetto allo scorso anno”. Ha ragione, non è corretto: si tratta “solo” di 1,5 mln in più rispetto ai 5 del precedente accordo. Comunque, non è proprio una cosetta da poco.

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