sabato 6 settembre 2025

RAI: il giorno dei grilli (tanti) e dei tordi (pochi)

by Bloggorai ©

Quann’è tordi e quann’è grilli. In Bassa Val Tiberina, mentre tutti sacramentano contro i cinghiali che si mangiano l’uva, il rumore del morgano sul campo di stoppie fa alzare i grilli e spaventa i tordi.

Oggi è tempo di grilli. Le lettrici e i lettori di Bloggorai possono vantare un privilegio, piccolo e gratuito: riescono sapere qualcosa in anticipo.

La notizia di questi giorni (e lo sarà per molto tempo ancora, speriamo) è che Canale5 in access time batte RaiUno con il suo ignobile gioco d’azzardo dei pacchi. Lo avevamo anticipato, lo sospettavamo e abbiamo scritto di effetto “fidelizzazione”. Come si poteva pensare che l’overdose di Techedeche potesse fidelizzare i telespettatori anziani di RaiUno? Poi, ci torna in mente l’intervista dell’AD Rossi rilasciata al Corriere lo scorso 19 luglio quando Antonella Baccaro gli ha chiesto “Affari tuoi induce ludopatia” e lui candido candido, un vero filosofo, ha risposto “Solo quando straccia la concorrenza” (ride). Lo abbiamo rilevato subito: cosa c’è da ridere sulla ludopatia? Ed ora ride ancora con la concorrenza che straccia RaiUno?

Comunque, siamo stati facili profeti: di fronte alle praterie deserte di offerta editoriale estiva Mediaset ha cavalcato libera e indisturbata ed ora si appresta a galoppare pure in autunno. È stata una prateria scientificamente programmata oppure si tratta solo di povertà editoriale e progettuale (ed economica)?

Il fatto nuovo, significativo, è la caduta dal pero del pollastrello dalle uova d’oro Stefano De Martino, ritenuto sex symbol raiotico della nuova era di TeleMeloni che ora deve fare i conti con un signore rubicondo e di una certa età che con la sua Ruota della fortuna sta mandando di traverso i geni della lampada dell’ex Viale Mazzini (e facendo incassare profumati caffè a Bloggorai per la scommessa vinta). Ieri il solito buontempone di Aldo Grasso ha scritto sull’Huffington Post “De Martino è stato sopravvalutato, è bravo, piacevole ha uno stile particolare, che definirei il re della paraculaggine. Ma non è il nuovo Fiorello come per un periodo la Rai ha provato a venderlo. La sua forza era soprattutto il format che conduceva”. Già, De martino conduce un “gioco”, ovvero un format, dove la variante principale non è il personaggio che lo conduce ma appunto la logica della sola fortuna, del “culo” posseduto dai giocatori ed ora rischia di essere ridimensionata proprio per l’eccesso di “paraculaggine” del conduttore e per eccesso di esposizione del suo “culo” come la Gialappa mette bene in esposizione. Ma, attenzione, non rischia di crollare tanto il personaggio quanto ad essere colpita può essere la superbia e l’arroganza di chi presume di stare sempre dalla parte giusta della storia televisiva. Non è così. Le cose cambiano: nei giorni scorsi il mensile Tv ha pubblicato un interessante articolo di Francesco Siliato dove si legge “…lo slittamento lento delle audience. Una decrescita che non comporta rivoluzioni, ma costringe gli editori a una progettualità diversa dall’immaginare di poter vivere di rendita …durante la stagione 2024-25 … in prima serata (20:30-22:30) l’audience media scende per la prima volta sotto i venti milioni a causa di un calo d’ascolto dell’1,6% … I valori sin qui citati riguardano l’audience media di tutta la popolazione, il comportamento di consumo televisivo di italiane e italiani. Se andiamo ad elaborare i dati della Generazione Z (16-30 anni nel 2025) i valori cambiano, radicalmente. In una sola stagione il loro consumo di televisione tradizionale è diminuito del 10% nell’intera giornata e del 6,9% in prime time (20:30-22:30)”. A Villa Arzilla festeggiano: l’età media del Tg1 è di 66 anni contro i   57 del Tg5.

Comunque, ora siamo indotti a dedicare qualche riga a questo argomento (i “grilli”) mentre i “tordi” tardano a vedersi. Tarda a vedersi il dibattito sulla riforma Rai: nessuno sa più nulla se e come potrà proseguire. Ci sarà una battaglia sugli emendamenti al testo unico del governo come forse intende fare il M5S oppure il PD si arroccherà su un proprio testo da contrapporre a quello della maggioranza? Di altri "tordi” al momento non si sentono battiti d’ali.

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