“Le nomine Rai? il/la Presidente o i tre direttori di tg vacanti … se ne parla dopo Sanremo!” e che c’azzecca??? … chiede Bloggorai. “Nulla, non c’azzecca proprio nulla ma è così!”. Inutile girarci intorno come ad un foglia di rosmarino: tutto è fermo, immobile, paralizzato e anestetizzato.
La “politica” sulla Rai, sul Servizio Pubblico, ha raggiunto il suo scopo: ha steso una coltre di silenzio ottuso e formidabile, impenetrabile. Delle due l’una: o è completamente distratta da altri temi oppure ritiene che i problemi sul tappeto siano irrilevanti. O, peggio ancora, non li conosce proprio: non è a conoscenza dei “dossier”. La riforma “incardinata e calendarizzata” ? Boh, le sette proposte giacciono silenti al Senato! Il “dossier” canone variabile anno per anno a discrezione del Governo? Boh! Il dossier RaiWay: si vende, come e quando??? Triplo multiplo boh! Il dossier “informazione”? chi l’ha visto? e così via.
Ma non è solo la “politica” istituzionale ad essere assopita. Sembra essere entrato in letargo tutto il mondo che la circonda, il mondo parallelo degli “esperti”, dei professori con o senza concorso, degli ex qualche cosa, dei presentatori di libri, dei consulenti. Sono tutti presi, appassionati ed entusiasti, nel dibattere se Chat GPT sia meglio o simile alla nuova AI cinese Deep Seek. Non parliamo poi dei consiglieri Rai, quelli usciti dal cilindro del tradimento del 26 settembre. Muti. Quando va bene, sono alla ricerca del “dialogo”. Spesso abbiamo citato la metafora di Fortezza Bastiani: un presidio nel deserto circondato dal nulla e dove non arriveranno mai rinforzi perché, semplicemente, non ce ne sono all’orizzonte.
Le sole “cose” che invece si muovono in questi giorni sono le persone che cercano uno strapuntino, un angolo di casa dove piazzare il pc portatile per lo smart working (il lavoro agile !!!) ora che è stato imposto dopo l’esodo forzato da Viale Mazzini causa amianto. Ci raccontano di scene surreali, di momenti di vita vissuta ai limiti del drammatico: “In casa erano abituati alla mia assenza e ora non mi vogliono” … oppure “il telefono non squilla mai, i miei capi si sono dimenticati di me” oppure …“mi sento già in pensione a soli 45 anni”. Sta avvenendo un terremoto logistico ed umano di dimensioni ancora incalcolabili. Ci raccontano di archivi abbandonati e spediti in lontani capannoni nella pianura pontina, della mitica Biblioteca di Viale Mazzini della quale si perderanno le tracce e la memoria.
Questa storia merita di essere approfondita: la Biblioteca Rai è stata per decenni un presidio di cultura, di conoscenza, di documentazione, una fonte primaria di archivi, testi introvabili non solo su tutto il mondo dell’audiovisivo ma su arte, letteratura e scienze a disposizione gratuita per studenti e ricercatori. Sempre affollata e sempre apprezzato il prezioso contributo di chi ci ha lavorato. Ed ora? Non c’è spazio, anzi, quel poco che pure c’era a Via Teulada (la succursale di quella a Mazzini) potrà essere smantellata per trovare nuovi ambienti per gli “esodati” da Viale Mazzini. E i libri, che fine faranno? Come e dove verranno trasferiti e conservati? Non è dato sapere.
Bloggorai rivolge un appello: si trovi modo di salvare la Biblioteca Rai!!! Si trovi subito una nuova sede adeguata e centrale, facile da raggiungere con i mezzi pubblici. Si faccia qualcosa subito, prima che i libri possano essere traferiti non si sa dove e senza criteri di classificazione. Non si disperda questo patrimonio del Servizio Pubblico!!! Non attendiamo che, forse, potrà riemergere tra cinque anni. Salviamola subito
bloggoraai@gmail.com
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