domenica 9 febbraio 2025

RAI: il silenzio degli innocenti?

by Bloggorai ©

Ci accingevamo a trascorrere una pacata, sobria e serena domenica di mezzo inverno. Ci allambiccavamo il cervello con il solito interrogativo “Mi si nota di più se mi raccolgo in un dignitoso silenzio o se apro la tastiera e dichiaro/scrivo un paio amenità, pensieri in libertà?”  Se non che … appunto … veniamo informati di una notizia inquietante: il consigliere Roberto Natale ha rilasciato un’ intervista a Domani, a firma Lisa di Giuseppe. Acciperbacco, perdindirina … non ci potevamo perdere una perla di questo genere. Ci siamo sempre lamentati del silenzio assordante che circonda le  beghe Rai e ora che abbiamo una summa di tale portata vale la pena fare qualche piccola, piccola, notazione a margine.

Premessa d’obbligo ogni qualvolta che si parla di questo Cda è bene ribadire con chiarezza estrema: è il frutto avvelenato di un albero malato. L’albero malato è la “politica” ovvero quella parte di essa che ha riproposto la nomina di questo Cda con la Legge Renzi, quella stessa che lo stesso Natale “aveva” sempre condannato come segno tangibile dell’ingerenza del Governo sulla governance Rai e che, incredibile paradosso, richiama oggi in questa intervista “È anche la storia Rai che ci chiede di uscire da una posizione di subordinazione al governo di turno in cui l'hanno costretta la legge Gasparri prima e, ancora più marcatamente, la legge Renzi poi”. A Natale non gli sfiora il dubbio che se si fosse mantenuto il patto “prima la riforma e poi le nomine” forse, forse, oggi non ci troveremmo a dibattere di questo. Non solo: all’indomani dell’emanazione del MFA tutti concordavano che si poteva e doveva applicare subito nei criteri di scelta degli amministratori (aperti, trasparenti e non discriminatori) e sappiamo poi come è andata. Infine, il partito che ha “espresso” il consigliere Natale in sua quota, AVS, è lo stesso che ai primi di agosto e poi a settembre avevano sottoscritto il famigerato patto: “prima la riforma e poi le nomine” poi stracciato il pomeriggio del 26 settembre. Detto questo, è evidente come “a prescindere”, a priori, qualsiasi cosa si possa leggere dai componenti di questo Cda, fossero pure i numeri del Lotto, è necessario fare la tara. Punto.

Veniamo ora alle perle di saggezza e cominciamo da titolo “Dopo il festival serve un segnale. Non siamo morti”. Fatti i debiti riti apotropaici poniamo la domanda: “Dopo il festival …” ??? e perché mai dopo??? E perché non ieri, oggi o domani??? Sostiene Natale “Dopo Sanremo deve cambiare la musica …” e perché non è cambiata subito, immediatamente, non appena insediati? Per suonare la stessa musica tanto valeva mantenere l'interim del Cda precedente. O no? E cosa potrà mai succedere da qui a dopo Sanremo per giustificare il “dopo”? e va behhh … una quisquilia.

Veniamo ora al “sodo”: leggiamo “La paralisi della Vigilanza per noi è un problema: c'è la questione della presidenza da votare, ma ci sono anche altre questioni. Penso al contratto di servizio: prima dell'approvazione ha suscitato polemiche, ora sembra essere finito nel dimenticatoio”. Si dimentica che la paralisi della Vigilanza non è solo per l’ottuso ostruzionismo della maggioranza ma anche perché l’opposizione non ha nulla o nessuno da proporre in alternativa alla Agnes (se non lo stesso Natale come da qualche parte si è ipotizzato). Qualcuno, forse, dimentica quanto abbiamo letto a fine settembre: la rottura sul Cda c’è stata quando stava per partire dall’interno del PD la proposta Minoli presidente. Non solo: anche nello steso Cda si potrebbe e forse si dovrebbe porre qualche interrogativo: la situazione attuale (con due presidenti) presenta dubbi di legittimità? Si corrono rischi di danni erariali? I consiglieri potrebbero proporre un nome diverso dalla Agnes da sottoporre al voto della Vigilanza? Perché non chiedere una parere “esterno” per verificare la sostenibilità giuridica della situazione?

Veniamo all’altro “sodo” dimenticato: il contratto di Servizio. Sostiene Natale: “… ora sembra finito nel dimenticatoio”. Già. Perché? In genere, quando si pone una domanda si cerca pure di proporre una risposta e trattandosi di un tema che affronta il cuore dell’Azienda, forse un piccolo sforzo poteva pure farlo e dirci perché “sembra finito nel dimenticatoio”. Gli possiamo dare una mano: quel Contratto, come abbiamo scritto tante volte, ha i piedi di argilla. Ad esempio, un suo pilastro è la famigerata “Digital Media Company”. Per avviare un processo del genere occorrono risorse, tante risorse e Natale sa, o dovrebbe sapere, che non solo queste risorse non ci sono (nel Piano industriale per la sola vendita delle quote Rai Way erano previsti 190 mln, poi successivamente ridotti) ma potrebbero non esserci nemmeno per il futuro (vedi tema Canone e vedi pure Legge di Bilancio 2025). Il Consigliere Natale in questa intervista, se non andiamo errati, non si lascia sfuggire il termine “canone” nemmeno sotto tortura.

Infine, per le tra le perle: ad un certo punto sostiene Natale “Spero che arrivi presto in discussione insieme alle nomine un ragionamento più complessivo su che tipo di informazione stiamo facendo … c'è un lavoro in corso coordinato da Monica Maggioni, la direttrice per l'offerta informativa”. Bene. Sarebbe utile, visto il ruolo che entrambi hanno ricoperto in passato e che ricoprono ora, facessero sapere “che tipo di informazione” del Servizio Pubblico hanno in mente, quale progetto, quale visione. Sempre a proposito del Contratto di Servizio, il Consigliere Natale dovrebbe ricordare bene l’art. 27 del precedente contratto che indicava espressamente la “rimodulazione delle testate giornalistiche” ora invece scomparsa nel nuovo contratto. Magari, se mai gli sfuggisse, dirci pure chi e perché ha affossato ogni ipotesi di riforma dell’informazione Rai presentata in passato. 

Infine, ultima notarella  a margine: chiede il Consigliere Natale “…il destino di Rai Way: la eventuale fusione con EI Towers serve solo a fare cassa?”. Con un piccolo sforzo, piccolo piccolo, potrebbe fare o dire qualcosa di più di un semplice, banale e generico interrogativo. Quelli li pone già Bloggorai che non deve amministrare nulla.

bloggorai@gmail.com


 

Nessun commento:

Posta un commento