Un altro sasso nello stagno. La paralisi, lo stallo, lo stato di “abbandono” politico della Rai, per ultimo funestato dal triste destino del Palazzo abbandonato in fretta e furia causa amianto (che era noto da decenni) è solo colpa della “politica” genericamente intesa? No. Assolutamente no. La “politica” ha le sue enormi responsabilità, genericamente intese, ma quando questa scende sulla terra ci sono gli uomini e le donne che la esercitano, che la fanno diventare praticamente “vita vissuta”.
Allora: la responsabilità dello stallo Rai sulla mancata nomina della presidenza è solo colpa della “politica” che non trova un accordo su un nome da sottoporre al voto? NO! Certo non solo. Ci può essere una responsabilità personale, soggettiva, dei componenti l’attuale Cda. A loro, infatti, la Legge impone la scelta del nome da sottoporre al voto della Vigilanza, seppure questo è stato indicato dal Mef. Indicato, appunto, ma non obbligato perché, giocoforza, è necessario il parere vincolante della Vigilanza. La palla è anche nel campo dei cinque consiglieri (Agnes, Di Pietro, di Majo, Marano, Natale e Frangi) che potrebbero e forse dovrebbero prendere atto della impossibilità di procedere alla nomina della Agnes e proporre quindi un altro nome. Beninteso che consiglieri “di maggioranza” si potranno opporre ma, appunto, il sasso nello stagno lo potrebbero gettare i consiglieri “di opposizione” potendo contare, viste le note “tensioni” tra Rossi e Marano, sul voto (peraltro anch’esso anomalo) di quest’ultimo in grado di sparigliare le carte in tavola. Insomma, per l’ennesima volta: la “colpa” non è solo della politica genericamente intesa ma delle persone, nome e cognome, che la praticano e la eseguono. Sono loro che “fanno le cose” e non viceversa. C’è infine, un tema di possibile danno erariale qualora si potesse mai accertare che gli atti compiuti da questo Cda siano illegittimi perché compiuti in presenza di una situazione anomala: un presidente facente funzioni in presenza di un presidente indicato dal Governo. Bloggorai non fa altro che porre domande: tutto regolare? In soldoni: può apparire che sia la Vigilanza a bloccar la Rai quando invece potrebbe darsi che sia la Rai stessa a bloccare la Vigilanza.
Oggi compare un’interessante intervista sul Fatto a Riccardo Villari utile per comprendere quanto succede oggi in Vigilanza Rai. Titolo: “Dagli ordini di Veltroni alle 40 sedute deserte: così bloccai la Vigilanza". Della serie: gli scheletri negli armadi prima o poi rispuntano fuori. Si legge “Riccardo Villari è un precedente. Studiato, è nei libri. Temuto, non si sa mai. Sussurrato nei corridoi del Parlamento: "Ti ricordi Villari?': Lui nel 2008 venne eletto come presidente della Commissione di vigilanza Rai, grazie al contributo del Pdl. Lui era nel Pd. Peccato che il Pd non era d'accordo. Per tre mesi la politica si fermò davanti a Villari. Ostaggio la politica. Ostaggio la Commissione. Ostaggio i dibattiti. Tutto si risolse con le dimissioni dei componenti. Nel 2025 la Commissione non sta meglio”. Pochi anni dopo la sua vicenda in Vigilanza Rai , il 19 aprile del 2013, si realizzò uno dei più grandi misteri della politica italiana mai risolti: il “tradimento” dei 101 franchi tiratori dentro e intorno al PD che affossarono la candidatura di Prodi al Quirinale. Le sane e nobili tradizioni dei tradimenti. Tutto torna, tutto si lega e nulla viene portato dalla Befana. Così come questo Cda è frutto avvelenato di un albero malato, il tradimento politico del 26 settembre, il prossimo presidente potrà essere frutto di un ennesimo tradimento e vedremo presto di chi sarà la mano che lo potrà compiere.
Tenete bene a mente questa settimana due appuntamenti: il primo sarà il prossimo mercoledì 5 febbraio. In mattinata ci dovrebbe essere la sentenza del TAR in merito al ricorso (dimenticato e abbandonato da quasi tutti coloro che avrebbero dovuto e potuto sostenerlo) contro l’avviso del Parlamento per la nomina dei consiglieri in Cda Rai. Il giorno successivo, giovedì 6, Confindustria Radio Tv (CRTV) dovrebbe procedere alla nomina del suo nuovo Presidente in successione a Franco Siddi giunto al temine della sua proroga. Secondo quanto a noi noto, dovrebbe essere Antonio Marano, attuale presidente facente funzioni/pro tempore di Rai. Qualora fosse, come le due cariche possano essere compatibili tra loro cercheremo di capirlo. Certo è che il suo nome circola con insistenza e non è chiaro perché sia un suo dichiarato interesse o perché qualcuno possa avere interesse a toglierselo da torno e a tutti è noto chi potrebbe essere. Ognuno fa il proprio mestiere.
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