mercoledì 31 maggio 2023

SPIE !?

Foto di succo da Pixabay

Oggi ci preme scrivere due righe su un argomento “spinoso” il cui spunto ci viene dalla cronaca di queste ore. Avevamo “consigliato” ai residenti in zona Viale Mazzini di preoccuparsi della loro “privacy”. Ne avevamo buon segno. Leggete oggi cosa scrive Repubblica con un intervista a Matteo Renzi “…è molto chiaro. Ed è l’esito di quello che da mesi gira in certi ambienti. E cioè che vi siano giornalisti o politici intercettati senza le garanzie costituzionali di una indagine ma dai servizi segreti”. Bene, anche noi, dal nostro piccolo (e lo abbiamo già accennato da tempo) possiamo sostenere che “in certi ambienti RAI” ci sia il timore, il sospetto, la sottintesa, sottile e oscura minaccia che sia in funzione una sorta di “spectre” incaricata di tenere sotto controllo preventivo e successivo l’operato di alcune persone. Ovviamente, nessuno mai confermerà o smentirà!

Ricordate pure la famosa fotografia ai giardinetti di Viale Mazzini.

È un timore che viene da lontano, da alcuni anni. Questo timore, questa sensazione di essere spiati, ci è stata riferita in modo forte e chiara recentemente da più di una persona e a loro abbiamo risposto: “Se hai il sospetto che ti leggono le mail o che nella tua stanza ci sia una cimice, hai solo una possibilità: chiamare i Carabinieri, la Polizia postale o chi altro vuoi! Altrimenti taci e cerca di essere prudente”. Non fatichiamo a credere quanto ci è stato detto da più fonti e ne abbiamo buoni motivi. Non ultimo un dettaglio: sappiamo con certezza che alcuni documenti, più o meno “interni” vengono “trattati” non solo con i watermark personalizzati ma con un livello ulteriore di “criptaggio identificativo” ovvero con l’inserimento all’interno del documento di piccoli “bug” che rendono riconducibile e leggibile la filiera di origine.

Ma non sono questi giochetti da 007 da strapazzo a porre problemi. Il problema, solo, unico e grave, è la certezza dell’incertezza, la minaccia o il timore di essere minacciati. Non essere liberi di esprimere le proprie opinioni, in qualsiasi forma, è la forma più grave di pericolo democratico. Anche la sola “sensazione”, anche il solo pensiero di dover fare attenzione a ciò che si dice o si scrive perché qualcuno ti spia è grave. È ancora più grave accettare il ricatto e soggiacere alla minaccia, seppure mai manifesta o palese. Ed è anche e proprio da questa palude di silenzio, di omertà e di indifferenza che Bloggorai si è tirato fuori.  

bloggorai@gmail.com

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