Bloggorai interrompe le trasmissioni.
Dopo 5 anni, 2000 post quotidiani e centinaia di migliaia di
visualizzazioni, ci ritiriamo dalla lotta proprio nel momento in cui potrebbe
diventare più aspra. I motivi sono, in buona parte già noti: da tempo scriviamo
che è in corso un progressivo disfacimento e svanimento delle forze, delle
persone, in grado di fronteggiare questo processo. In parallelo, aumenta la forza,
l’arroganza e la prepotenza delle forze ostili alla RAI, all’idea stessa di Servizio
Pubblico.
Ripetiamo quanto già scritto: è un grave errore, a nostro avviso,
ritenere che i problemi presenti e futuri della RAI sono ascrivibili all’avanzata
della destra. Semmai la destra che avanza è una conseguenza della “sinistra”
che si è dissolta.
Oggi ci sarebbe molto da dire e riferire, argomenti importanti
sui quali dibattere. Ne citiamo solo uno che, da solo, riflette buona parte del
momento politico, aziendale, sociale, culturale ed economico che investe la
RAI: il suo ruolo di Servizio Pubblico. Da sottolineare “aziendale” perché riteniamo
anche buona parte del fronte interno a Viale Mazzini sia complice, diretto o
indiretto, consapevole o meno, di questa disfatta.
Aldo Grasso scrive oggi sul Corriere: “Forse va ripensato il
concetto di servizio pubblico, forse, invece di discutere dove collocare Milo
Infante o Gianmarco Chiocci o Bianca Berlinguer, sarebbe il caso di chiedersi
perché, per la seconda sera di fila, i tre canali generalisti della Rai non si
siano impegnati in prima serata a parlare della tragedia che ha colpito
l'Emilia-Romagna, con morti, dispersi e danni incalcolabili. Un tempo, in
occasioni come questa, la Rai diventava il canale di riferimento, raffigurava
il senso di comunità”.
Rimante comunque sintonizzati: Bloggorai interrompe le
trasmissioni ma non si ritira nella giungla. Tornerà a scrivere quando sarà opportuno
e necessario. Nei prossimi giorni, con calma, racconteremo per filo e per segno
perché siamo giunti a questa decisione, compresi tentativi di indurre Bloggorai
a tacere.
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