venerdì 5 maggio 2023

RAI: la Grande Disfatta !!!

Foto di Michaił Nowa da Pixabay

 ... non ho inteso narrare alcunché di nuovo e di mirabile, ma soltanto di dimo­strare con un ragionamento preciso e sicuro e di dedurre dalla stessa condizione della natura umana quello che meglio si con­viene alla pratica: e per trattare di questa scienza con la stessa libertà d’animo, con cui ci accostiamo alle ricerche matema­tiche, mi occupai con diligenza di non deridere, di non pian­gere, di non condannare, ma solo di comprendere (non ridere, non lugere neque detestari, sed intelligere
le azioni umane ...

È una brutta storia ignobile quella che vi stiamo per raccontare. Perché abbiamo sbagliato? Quasi cinque anni … circa 2000 post quotidiani di Bloggorai e un numero di lettori enorme, inatteso e sorprendente. Oggi ci troviamo a dover scrivere una pagina complessa e tormentata. Abbiamo sbagliato valutazioni, ragionamenti, elaborato falsi presupposti e scenari, ascoltato profeti vaghi e inattendibili. Ci siamo fidati di una fredda e calcolata razionalità che poco a che fare con l’agire politico che invece poggia sul calore immotivato e passionale. Abbiamo pure perso molte scommesse quando abbiamo ipotizzato, con convinzione, che Fuortes sarebbe rimasto fino al completamento del mandato.

Dobbiamo invece prendere atto che la “politica” sembra poco propensa a combinare tra loro elementi conseguenti di raziocinio e convenienza, specie se di interesse pubblico. Abbiamo supposto che lo scenario si dovrebbe dipingere con criteri di opportunità e necessità.

In questi cinque anni ci hanno guidato alcuni pensieri forti: la convinzione della necessità di un servizio pubblico radiotelevisivo forte, autorevole e credibile fondato sull’autonomia dalla politica e, ancora di più, dalle ingerenze del Governo. Di conseguenza, abbiamo applicato i principi spinoziani laddove ci limitavamo a cercare di sapere, capire, chiedere e ragionare per poi cercare di trarne utilità. Difficile ammettere che non è sufficiente. Difficile ammettere che occorre qualcosa di più e diverso che Bloggorai forse non possiede.

Abbiamo colpa di negligenza e disattenzione a cogliere gli elementi principali da quelli secondari (Le contraddizioni in seno al popolo, direbbe il Grande Timoniere) ma … ma … abbiamo solide argomentazioni per tutelarci dalla disfatta completa.

Vediamo con ordine. L’approvazione del Decreto Legge ieri in Consiglio dei ministri non la intendiamo come una vittoria della destra quanto come una sconfitta della sinistra (o di quella parvenza che rimane di essa). Questo vicenda era scritta, narrata e dettagliata da tempo, con date, ore, nomi e cognomi largamente e puntualmente descritti minuziosamente da larga parte della stampa. 

Quando abbiamo scritto che la narrazione di questa storia era fatta da “stupidi o complici” avevamo ragione e ne siamo pienamente convinti. Stupidi per ignoranza di nozioni basiche e fondamentali di Diritto Pubblico sulla decretazione d’urgenza e complici perché hanno consentito di realizzare, sostenere e diffondere il “wishfull thinking” di alcuni senza che mai, a nostra memoria, abbiamo letto qualcuno che specificasse e sostenesse che il DL approvato ieri non è tanto una legge “ad personam” ma un insulto alla Costituzione che, ribadiamo con forza, prevede necessariamente la presenza dei requisiti di necessità e urgenza tutt’ora mai evidenziati.

Per quanto riguarda Fuortes, ribadiamo quanto scritto: “Lo scriviamo chiaro e tondo: sottoscriviamo pienamente i motivi dello sciopero del prossimo 26 maggio e per quegli stessi motivi dovrebbe essere sfiduciato e non invece perché il Governo lo vuole…”.

Da questa vicenda se ne esce tutti con le ossa rotte, tutti, nessuno escluso. Ne esce con le ossa rotte la “politica” incapace, inadeguata, inguardabile. Miope, sorda e muta. Dal Governo fino alla “sinistra” quale che essa sia, sulla Rai sono accumunati da un insolito destino: terra di conquista, di prebende e poltrone. Ne esce con le ossa rotte Fuortes, vittima colpevole di essere anche lui preda e ostaggio, rigirato e rimbalzato da un Teatro all’altro come una foglia al vento. “Lui se ne voleva andare” si sente dire e si legge. Bene, perché non la fatto in epoca non sospetta? Oppure, al contrario, perché non ha dichiarato solennemente che sarebbe rimasto fino a compimento del suo mandato per rendere onore al suo impegno? Era sufficiente una semplice dichiarazione per impedire tutto questo scempio. Ne escono con le ossa rotte tanti autorevoli colleghi che hanno inzuppato il biscotto quotidiano riempiendo pagine di inchiostro con i vari taglia e cuci di chi andrà al posto di chi, alimentando il gossip di bassa cucina che tanto piace ai palati grossolani. Ne escono con le ossa rotte i tanti “amici del servizio pubblico” che solo oggi si fanno sentire contro questo provvedimento, un Decreto Legge che era nell’aria da tempo e sul quale prima e non solo ora non hanno fatto sentire fiato. Ne esce con le ossa rotte quello che rimane del PD che dopo aver minacciato un tonante “vigileremo” ora deve convenire di non aver vigilato abbastanza e, infatti, ora ha mutato il grido di battaglia con “Contro questo provvedimento ci batteremo con forza”. 

Ne esce con le ossa rotte tutto il Consiglio di amministrazione RAI che ora dovrà subire silente il volere di Palazzo Chigi e giusto pochi giorni dopo aver votato all’unanimità il Bilancio 2022. Non si sarebbe offeso nessuno se, non dico tutti, ma qualcuno di loro avesse fatto sentire la propria opinione sulla tarantella in corso per la sostituzione dell’AD. Magari forse qualcosa ci è sfuggito e non ce ne siamo accorti. Ne escono con le ossa rotte i vari “partiti RAI”, della varie lobby, cordate o parrocchie: un armata Brancaleone che si compatta solo quando si tratta di apparecchiare il nuovo tavolo dove mettere le mani in pasta. E infatti, certo, almeno una di queste ora gongola: missione compiuta, ce l’abbiamo fatta, ora è il nostro turno.

Certo, infine, ne esce con le ossa rotte anche Bloggorai non foss’altro per le scommesse perse che dovrà pagare. Ci consoliamo solo confermando di essere in pessima compagnia e con il rammarico di dover constatare che siamo solo all’inizio di una lunga stagione del Servizio Pubblico che non promette nulla di buono.

Bloggorai@gmail.com


ps: per quanto abbiamo potuto sapere l'USIGRAI non ha ancora deciso se aderirà allo sciopero del 26 maggio.

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