Siamo messi molto male se si continua a leggere dell’ipotesi
di cambio al vertice di Viale Mazzini dove si prevede la sola soluzione ed unico
schema “dirigente interno di lungo corso” o “veterano” (Prima Comunicazione)
affiancato da un “fedelissimo meloniano”. Siamo messi male per il semplice
fatto che il dirigente interno (che ci risulta avere molte "antipatie" interne) conterà come il
due di coppe quando regna denari perché il suo “affiancamento” di fatto sarà un
“commissariamento” politico. Il che, francamente, non lascia presagire chissà quali
grandi vantaggi per l’Azienda. Continuiamo a non crederci. Vedremo.
Stiamo messi molto male se alla presidenza della Vigilanza
viene indicata una persona che, sia detto con tutto il rispetto e la stima, di
Rai e di Servizio Pubblico ne sa quanto un idraulico in farmacia. Una scelta
che arriva tardi e male: non si capisce perché è trascorso tutto questo tempo
senza che nessuno avesse battuto ciglio e, non solo, senza sentir stormir di
fronda sull’aumento (invece che diminuzione come sarebbe dovuto avvenire) del
numero dei parlamentari che ne fanno parte. Si capisce e si intuisce solo che
sembra frutto di bizzarre alchimie politiche che si possono comprendere ma non condividere.
Siamo mesi molto male se la Lega ha presentato una bozza di
Legge dove non solo si prevede la riduzione progressiva fino alla eliminazione
completa del canone RAI entro i prossimi 5 anni ma si ipotizza pure una sostanziale
mutazione dell’assetto editoriale laddove la senatrice Mara Bizzotto afferma “La
nostra proposta contiene anche altre importanti novità come la ridefinizione
dei programmi e del concetto stesso di servizio pubblico, la nascita di
un nuovo canale senza spot dedicato alla promozione culturale, la
valorizzazione delle identità regionali e locali da attuare nei programmi e
attraverso una riorganizzazione delle sedi territoriali. Prevediamo una
riforma della governance con l'estensione della concessione a 12 anni,
nuove modalità di elezione dei membri del Cda, il cui mandato viene esteso a 5
anni, il divieto di esternalizzare più del 30% della produzione. Il nostro
obiettivo è una Rai più moderna e vicina al Paese reale, che faccia veramente
servizio pubblico". Salute! E chissà se qualcosa di questa proposta possa
pure contenere idee interessanti.
Siamo messi molto male ... e basta così. Ce n’è a
sufficienza, almeno per i prossimi giorni.
bloggorai@gmail.com
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