Con viva e vibrante partecipazione ci accingiamo a scrivere queste brevi, sommarie e sgangherate note su quanto avvenuto ieri in Cda RAI. Stamattina ci siamo presi qualche ora di tempo giusto per chiedere, sapere e aiutarci a comprendere fenomeni misteriosi. Sicchè, al termine di un breve e sommario giro tra chi c’è c’è, abbiamo tratto la conclusione per cui anche Bloggorai si adegua e sottoscrive il “senso di responsabilità” che ha segnato il voto unanime al bilancio, e ci uniamo tutti uniti appassionatamente.
Dopo di che: chissenefrega se l’Azienda pensa al Piano di Sostenibilità e non al Contratto di Servizio e relativo Piano industriale, chissenefrega se non sa come troverà le risorse con le quali campare, chissenfrega se il 26 maggio ci sarà un sciopero generale contro tutto questo vertice aziendale che vedrà solidale pure l’ADRAI che ieri ha emesso un comunicato di fuoco (in parte pure contro se stessa), chissenefrega se l’indebitamento è cresciuto, chissenefrega se non ha un dollaro falso per fare uno straccio di investimento nemmeno per comprare una fotocopiatrice nuova, chissenefrega se la platea televisiva diminuisce e così via chissenefregando … però, con indomito e fermo “senso di responsabilità” appoggiamo e votiamo a favore e lasciamo alla storia (nonché alla coscienza individuale) l’ingrato compito di giudicare se è stato giusto o meno, se ne valeva la pena o no essere solidali con il “bilancio in pareggio” di Fuortes o no.
Bloggorai si sottrae a questo impegno e lascia ad altri più capaci e meritevoli di attenzione l’incombenza.
Nel nostro piccolo, ci limitiamo ad osservare e riportare piccole storie, vicende umane. Dopo la notizia dell’approvazione del bilancio per “senso di responsabilità” … ovviamente, si è scatenato il piccolo putiferio del taglia e cuci: come si interpreta il voto? Se ne va o no? Per quanto ci riguarda, abbiamo stappato una bottiglia di un vinello di Velletri appena appena frizzantino, temperatura ambiente, e abbiamo registrato quanto da tempo sosteniamo: rimane.. rimane.. tranquilli ... rimane!
E allora ecco comprendere le guerre per bande e il senso del voto di ieri: da un lato chi sostiene che un voto del genere lo rafforza poiché gli consente di affermare che, nonostante tutto, l’Azienda è in equilibrio. In queste condizioni, perché rimuoverlo? Delle due l’una: o gli si contesta qualcosa, la qualunque, e allora si mette in moto un meccanismo di rimozione (lungo e complicato) o altrimenti l’AD rimane tranquillo e beato fintanto che non si trova un teatrino qualsiasi che se lo prende in carico. Dal fronte opposto, alcuni sostengono che “non gli regge la pompa” e l’approvazione del bilancio all’unanimità è il passaporto per uscire da Viale Mazzini con dignità. Per andare dove però nessuno lo dice. Dettagliatamente ci dicono che il fronte di chi lo vorrebbe “fuori subito” è tutto interno a Viale Mazzini: una banda, una lobby, che si gioca una delle sue ultime carte, sia pure false, pur di prendere il posto di Fuortes&C. Ora o mai più e non c’è tempo di attendere il giro di boa del prossimo anno. C’è solo un “quid”. Per quanto sappiamo, questa banda di lanzichenecchi trama e briga ad un livello di sottoscala mentre gli “svizzeri” stanno ad altri livelli e guardano orizzonti ed equilibri molto distanti e divergenti da loro.
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