lunedì 5 settembre 2022

Un Mondo Altrove ...per la Politica... per la Rai

Foto di Lorri Lang da Pixabay

Il mondo, forse, si trova altrove. Sembra essere altrove la vita reale, i piccoli e grandi problemi quotidiani che assillano ognuno di noi. Appaiono distanti i grandi e piccoli temi che ci ronzano per la testa ogni giorno che Dio manda in terra. Così ci appare lontana la politica che se ne va in trasferta premio a Cernobbio, nota località turistica lacustre solitamente frequentata da buontemponi in cerca di emozioni forti. Ci appare lontana la cosiddetta “società civile” ovvero quella che ogni giorno deve mettere in piedi un pranzo ed una cena (seppure metaforicamente parlando) perché il “pericolo” del Generale Inverno è ancora da venire mentre quello che incombe, il Generale Prezzi in aumento, c’è ma non si vede. O meglio, si sente e come si sente: per la stessa spesa ordinaria che molti fino a poco tempo addietro facevano con 50/60 euro ora ce ne vogliono 10/20 di più. Ci appare lontano, altrove, lo sfavillante mondo del cinema di Venezia dove “dietro la notizia ...niente” e fatica ad ammettere che il cinema italiano è moribondo e le sale chiudono come birilli dopo una bocciata.  

E così via trotterellando in mondi distinti, distanti …altrove.

E in questo altrove, ovviamente, ci appare anche la Rai. Tanto per capirci e chi sa capisce e conosce: ogni giorno sui vari Pc, tablet o cellulari di quasi (quasi) tutti i dirigenti Rai (e non si capisce perché impiegati, operai e funzionari non la debbano avere) arriva sul far del mattino la Rassegna Stampa. Ci dicono che sia divisa per sezioni: Primo piano, prodotto Tv, multimedia, varie e forse quella più attesa: Azienda. Ci dicono che oggi non ci sia nulla in questa sezione come spesso succede. Eppure, non mancano certo gli argomenti.

Torniamo a Cernobbio: la fotografia oggi sul Corriere è da incorniciare. Intorno allo stesso tavolo, non proprio faccia a faccia, i leader di quasi tutti i partiti in competizione tra loro. Tajani, Salvini, Meloni, Letta, Calenda e Conte in collegamento da remoto e ci è venuto in mente subito un pensiero affettuoso: “Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini” ovvero quello che non è riuscito alla Rai è venuto bene allo Studio Ambrosetti. Si trattava di mettere in piedi un confronto politico a più voci, anche seguendo le regole già note e ribadite da AgCom e invece a Viale Mazzini cosa ti inventano? Uno scarno comunicato dove si sostiene che “… non prevederanno faccia a faccia dopo avere verificato la mancata disponibilità di un numero di forze politiche sufficiente a garantire la parità di trattamento fra le liste”. Chi ha verificato con chi e chi ha rinunciato e perché? Della serie i Misteri Gloriosi si infittiscono. È pur vero che la platea, vuoi mettere, è quella che è: a Rai Uno ad una certa ora per chi supera gli …anta (e sono la stragrande maggioranza) a malapena gli regge la pompa per superare attenti e vigili la soglia delle 21.30 sicchè, dovendo scegliere, tanto vale fare una gita sul lago di Como che fa sempre tanto bene e si incontra sempre tanta bella gente. Appunto, la politica e la Rai altrove, in altri luoghi, con altri mezzi, con altro sguardo rivolto ad altri e diversi mondi. Anzaldi ha twittato: “il canone vada allo Studio Ambrosetti” cogliendo un pizzico di verità. Tutta l’altra parte di verità in parte è già nota e in altra parte si dovrà scrivere presto, molto presto.

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