venerdì 23 settembre 2022

Rai: la Supercazzola di fine stagione



Come era largamente prevedibile, La Supercazzola è sempre in agguato. Questa volta si tratta di una che appartiene ad una nuova categoria, finora inesplorata: la Supercazzola di fine stagione (politica). Si tratta di una specie a “saldo”, di quelle che ci sono oggi e chissà quando ne tornerà una simile e somiglia a quelle svendite flash, da cogliere al volo, prima che sia troppo tardi.

Si tratta di una Supercazzola che viene da lontano e chissà dove si dirige. Nasce quando a Viale Mazzini qualcuno ha la brillantissima idea di inventarsi uno spazio di approfondimento giornalistico su Rai Tre alle 20.34 e affidarlo ad una mente brillantissima del giornalismo nostrano per fargli fare quello che a circa 2000 giornalisti Made in Rai non riesce di fare nemmeno sotto tortura: intervistare altri giornalisti. Geniale.

Se non che, ad un certo punto, qualcuno …ovvero più di uno…fa pipì fuori dal vasetto …più o meno. Damilano intervista un filosofo francese (!!!) che tuona contro la destra. Apriti cielo: Salvini &C gridano alla violazione della Par Condicio, l’AgCom interviene, Damilano legge stizzito quanto gli viene imposto di leggere, e con sguardo corrucciato/incazzato nero che lascia intendere “guarda che me tocca fa … da Zoro non m’era mai successo”, sbatte il libretto sul tavolo dove ha scritto la parola sacra “Libertà”. Accipicchia che grinta e che problema ha lanciato in orbita: la libertà di espressione che gli sarebbe stata impedita! La pelle di milioni e milioni di telespettatori si è accapponata e irritata e molti hanno iniziato a grattarsi nervosamente temendo l’arrivo del forte vento di destra che si preannuncia.

Passano poche ore e puntuale arriva la difesa d’ufficio del PD: “La decisione di Agcom di sanzionare la trasmissione RAI 'Il cavallo e la torre' è grave e incomprensibile nei modi e nei tempi, colpisce la libertà di espressione…e …si riserva ogni azione utile per la valutazione della possibile disparità di trattamento in questa competizione elettorale, e proporrà al nuovo parlamento una riforma" della legge e "del ruolo di Agcom, a partire dai meccanismi di nomina". (ANSA).” Tiè!!! Tradotto in italo-romano: “Mo ve famo vedè noi che semo capaci de fa!”

Domandina supercazzola: ma loro dove erano finora? Come è stato votato e da chi l’attuale Consiglio Agcom? La “riforma della Legge”? scusate … quale Legge? E cioè? Nel nuovo Parlamento? Non la potevate fare prima quando avevate i numeri per farlo?

Già. .. ne eravamo e ne siamo sempre più convinti: le Supercazzole non finiscono mai.

bloggorai@gmail.com

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