martedì 6 settembre 2022


 "Sta come torre ferma, che non crolla giammai la cima per soffiar di venti.."

Questa mattina ce la caviamo con poco ma buono.

Bum … bum … oggi si spara a palle incatenate intorno alla Rai. Due articoli in combinato disposto tra loro (che non escono mai a caso… anzi…hanno una regia e ispiratori molto, molto interessati) vengono pubblicati dal Sole 24 ore e da Repubblica con i titoli “Il Dossier delle torri al Cda della Rai” e “Rai- EI Towers matrimonio si ma dopo il voto”. Il primo articolo rappresenta la più evidente dimostrazione di come questa operazione sia solo e tutta sotto il segno di una pura e semplice alchimia finanziaria dove è completamente assente il suo senso industriale che dovrebbe rivestire anzitutto da parte di Rai.

Si tratta di un articolo che manda in brodo di giuggiole gli analisti finanziari e gli operatori di Borsa che non mancheranno di far uscire qualche spicciolo dall’andamento del titolo. Lo abbiamo scritto più volte, in questi termini e per come questa operazione si sta configurando, i soli a guadagnarci sono gli investitori (i cosiddetti “fondi” che tanto sollecitamente hanno scritto a Draghi poco prima del DPCM) e Mediaset. Per Rai il “guadagno” si prospetta in un incasso straordinario di circa 400 mln che si dovrebbero utilizzare per futuri investimenti.  

Più breve e “delicato” invece il secondo articolo che, in sostanza, ipotizza il rinvio al prossimo governo sulle decisioni da prendere. Chi mai ha interesse a concedere in anticipo un “vantaggio” su questa operazione e non invece tenerla sotto scacco per le prossime future trattive che indubbiamente si apriranno dopo la chiusura dei seggi? Già, perché nella ormai tanto rinomata quanto sconosciuta “agenda” del precedente governo sono rimaste fuori importanti partite di rilevante interesse strategico per il Paese tra cui quella sulla rete unica, alla quale pure Rai era interessata seppure indirettamente. Appare del tutto evidente che le due partite, torri e rete, si potrebbero e dovrebbero intrecciare tra loro mentre questa spinta ad accelerare su Rai Way appare a dir poco sospetta. Il che non ci stupisce più di tanto: anche questo lo abbiamo già scritto: quando si tratta di operazioni opache e dal discutibile vantaggio per Rai (vedi accordo con Sky) sono veloci come fulmini, quando invece si tratta di operazioni più strategiche e di ben altro rilievo (canone) se la fanno sotto in braghe di tela privi di alcuna capacità progettuale.

Nei giorni scorsi si è scritto e letto a lungo su cosa potrà avvenire in Rai dopo il 25 settembre. Un piccolo dettaglio già si sta mettendo in prospettiva: cosa ne pensate sulla possibilità di trovarvi una certa Deborah Bergamini con un importante incarico di governo nel settore delle Telecomunicazioni? E cosa ne pensate della possibilità di ritrovare alcuni tra i suoi “colleghi” più o meno ex Rai che ritornano in bella vista? Ci dicono che qualcuno a Viale Mazzini già si sta sfrugugliando le mani: conosce benissimo il personaggio e magari già gli ha fatto gli auguri... non si sa mai!

bloggorai@gmail.com

 

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