Questa mattina ce la caviamo con poco ma buono.
Bum … bum … oggi si spara a palle incatenate intorno alla
Rai. Due articoli in combinato disposto tra loro (che non escono mai a caso…
anzi…hanno una regia e ispiratori molto, molto interessati) vengono pubblicati
dal Sole 24 ore e da Repubblica con i titoli “Il Dossier delle torri al Cda
della Rai” e “Rai- EI Towers matrimonio si ma dopo il voto”. Il primo
articolo rappresenta la più evidente dimostrazione di come questa operazione
sia solo e tutta sotto il segno di una pura e semplice alchimia finanziaria
dove è completamente assente il suo senso industriale che dovrebbe rivestire anzitutto
da parte di Rai.
Si tratta di un articolo che manda in brodo di giuggiole gli
analisti finanziari e gli operatori di Borsa che non mancheranno di far uscire
qualche spicciolo dall’andamento del titolo. Lo abbiamo scritto più volte, in
questi termini e per come questa operazione si sta configurando, i soli a
guadagnarci sono gli investitori (i cosiddetti “fondi” che
tanto sollecitamente hanno scritto a Draghi poco prima del DPCM) e Mediaset.
Per Rai il “guadagno” si prospetta in un incasso straordinario di circa 400 mln
che si dovrebbero utilizzare per futuri investimenti.
Più breve e “delicato” invece il secondo articolo che, in
sostanza, ipotizza il rinvio al prossimo governo sulle decisioni da prendere. Chi
mai ha interesse a concedere in anticipo un “vantaggio” su questa operazione e non
invece tenerla sotto scacco per le prossime future trattive che indubbiamente
si apriranno dopo la chiusura dei seggi? Già, perché nella ormai tanto rinomata
quanto sconosciuta “agenda” del precedente governo sono rimaste fuori importanti
partite di rilevante interesse strategico per il Paese tra cui quella sulla
rete unica, alla quale pure Rai era interessata seppure indirettamente. Appare del
tutto evidente che le due partite, torri e rete, si potrebbero e dovrebbero
intrecciare tra loro mentre questa spinta ad accelerare su Rai Way appare a dir
poco sospetta. Il che non ci stupisce più di tanto: anche questo lo abbiamo già
scritto: quando si tratta di operazioni opache e dal discutibile vantaggio per
Rai (vedi accordo con Sky) sono veloci come fulmini, quando invece si tratta di
operazioni più strategiche e di ben altro rilievo (canone) se la fanno sotto in
braghe di tela privi di alcuna capacità progettuale.
Nei giorni scorsi si è scritto e letto a lungo su cosa potrà
avvenire in Rai dopo il 25 settembre. Un piccolo dettaglio già si sta mettendo
in prospettiva: cosa ne pensate sulla possibilità di trovarvi una certa Deborah
Bergamini con un importante incarico di governo nel settore delle Telecomunicazioni?
E cosa ne pensate della possibilità di ritrovare alcuni tra i suoi “colleghi” più
o meno ex Rai che ritornano in bella vista? Ci dicono che qualcuno a Viale Mazzini già si sta
sfrugugliando le mani: conosce benissimo il personaggio e magari già gli ha
fatto gli auguri... non si sa mai!
bloggorai@gmail.com
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