La “renziana” Soldi che fa assumere a tempo determinato quella che ci dicono essere la “renziana” Squadrone e che gli affida un compito di assoluto rilievo strategico per il futuro dell’Azienda (vedi post di ieri) la dice lunga, lunghissima, su chi è di centro, di destra o di sinistra. Non è più un problema terminologico ma solo un banale tema di posizionamento e non tanto sullo schieramento ma sui temi e problemi rilevanti. La Disposizione Organizzativa resa nota ieri non è frutto del “caso” ma di una sapiente e antica scienza alchemica. Lo schema che sembra sia stato seguito è semplice: all’AD la giuggiola del Piano Immobiliare, alla Presidente il malloppo del Contratto di Servizio. In altri termini, la competizione è sul “prodotto” e non sulle persone e le loro presunte etichette.
Ma torniamo per un attimo ai “venticelli” che spirano a Viale Mazzini: ci appaiono come le tempeste di sabbia nel deserto: annebbiano gli occhi ma non modificano il paesaggio. Vorremmo provare a spostare il punto di vista: non si tratta di venti che spirano ma di DNA e sono le sue modificazioni, la sue variazioni genetiche che occorre osservare per intuire quello che potrà avvenire. Il DNA, ovvero Acido desossiribonucleico, è l’impronta genetica che identifica specificamente e inconfondibilmente ciascuna persona. Il DNA di tanta dirigenza e di molti giornalisti RAI è prevalentemente e storicamente segnato da una molecola chiamata DC. Chi vi scrive li ha conosciuti molto, molto bene e da molto vicino sin dai primi anni '80. Sono nati, cresciuti e pasciuti democristiani nel senso buono, familiare, del termine e non molleranno mai le loro nobilissime origini grazie alle quali hanno visto maturare le loro fortune. Magari le camuffano, le occultano dietro paraventi di destra o di “sinistra” a seconda delle convenienze, necessità e opportunità ma giammai perderanno il pelo mantenendo tutto il vizio. La Rai non “va a destra” semplicemente perché, per buona parte, c’è sempre stata nel suo deep dark , seppure magicamente riservata, sottotraccia, per molti aspetti e momenti e per altri invece palesi ed evidenti. Le abilità di un DC Doc infatti è sempre stata quella di sapersi infilare nelle pieghe del Potere di turno (Governo o partito di maggioranza) e saperne prevedere le sue evoluzioni. Tutto molto semplice ed è ciò che ci induce al più fervido pessimismo: finchè perdura al Legge in vigore che porta a nominare AD e Presidente con il bilancino della politica e non con un concorso, aperto e trasparente dove si confrontano pubblicamente idee, progetti e capacità (vedi la Francia) come pure le nomine interne dei vari direttori di ogni genere senza mai sapere perché e per come sia stato scelto Tizio o Caia, non c’è speranza. Potrà cambiare il venticello ma la barca va sempre nella stessa direzione e non saranno dirigenti o giornalisti che si spostano da una parte o dall’altra a incidere sulla sua prospettiva.
A proposito di barca. Sempre su La Stampa di oggi si legge un articolo che pure noi abbiamo da tempo segnalato cioè il calo degli ascolti della Tv generalista: la grande fuga, “Gli ascolti tv nel giorno medio nel mese di marzo 2022 sono calati del 10,1% pari a 10,33 milioni; cioè 1;16 milioni in meno rispetto a marzo 2021. Nella fascia prime time i dati parlano di una flessione di 3,44 milioni di spettatori rispetto all'anno precedente…per la Rai il calo è più sensibile rispetto all'anno prima: -400 mila spettatori al giorno rispetto ai -150 mila di Mediaset.” E, infine “Nel primo trimestre dell'anno nella fascia serale, i Tg della Rai hanno perso su base annua il 16, 2% degli ascolti giornalieri (da 14,12 a 12,06 milioni). I Tg serali di Mediaset, in media, hanno registrato una complessiva riduzione del '7,3% (da 6,65 a 5,96 milioni di spettatori)”. Amen. E nessuno può dire di non averlo saputo da tempo. Chissà se mai a qualcuno del VII piano, compreso il Cda, viene in mente di dedicare qualche minuto della loro attenzione su questi piccolo e marginale problema: magari è una Supercazzola di rango inferiore al Piano Immobiliare.
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