martedì 14 giugno 2022

La Rai e il vento di Destra


-8

Lo sentivamo spirare da tempo, perfido e sferzante, gelido e tagliente: è il vento di Destra. Viene da lontano, molto lontano e non ha mai smesso di soffiare. C’è sempre stato e a folate alterne si prende lo spazio, riempie l’aria vuota lasciata libera da chi non ha voluto, saputo e potuto fronteggiarlo. Il vento è la rappresentazione iconica della mancanza di vuoto (principio fondamentale della fisica): non appena si crea uno spazio libero ecco allora che una massa d’aria si precipita ad occuparlo.

La politica (e la Rai in particolare) non sono al riparo da queste raffiche e le sentono arrivare dai primi refoli. I risultati di ieri, sia alle amministrative che ai referendum, confermano quanto già era noto da tempo: tutta l’area di centro destra, complessivamente, si rafforza a danno di chi si scioglie, il M5S, e di chi prova a resistere (il PD). Il Governo si regge sugli spilli di un futuro incerto e improbabile. Le elezioni sono alle porte e, con questi chiari di luna,  la Rai non sa dove andare. Già, la Rai non sa dove andare: nessuno, o pochi, hanno idea “pubblica” ovvero collettiva, condivisa, sostenibile e "comunicabile" su cosa potrà e dovrà essere il Piano Industriale, il Contratto di Servizio e i relativi progetti per l’informazione.  Abbiamo pubblicato le quattro domande essenziali alle quali sarà necessario trovare presto risposte “pubbliche” e non dai soliti quattro amici al Bar: “ Eravamo io, Fidel, Paco Peña, Maradona, Cassius Clay, De Niro, Mario e Pippo Santonastaso, Compay Segundo, Sotomayor, Arthur Ashe, Tarek Aziz, i King Crimson…”.

La sola notizia degna di nota oggi non riguarda la Rai oggi ed è l’articolo/intervista con Papa Francesco su La Stampa. Convien leggerla attentamente prima che il Corriere della Sera possa arruolare pure Bergoglio tra i “putinisti” d’Italia.

bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento