lunedì 29 agosto 2022

Chi sarà il Colonnelo Kilgore della Politica italiana?


“Mi piace l’odore del napalm di mattina. Una volta una collina la bombardammo per dodici ore e, finita l’azione, andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell’odore… si sentiva quell’odore di benzina. Tutta la collina odorava di … di vittoria. 
Prima o poi questa guerra finirà”.

La battuta del colonnello Kilgore è logora ed abusata ma è sempre efficace quando si tratta di trovare una sintesi dei tempi che si stanno preannunciando. Infatti, abbiamo la forte impressione che questo lunedì 29 agosto sia solo l’ouverture dei giorni complicati che stanno per arrivare.

Oggi c’è poco da segnalare sulla RAI: un articolo molto interessante su il Sole 24 Ore con il titolo “La par condicio deve fare i conti con i nuovi media” e ci siamo chiesti se e come la Rai compete su questo terreno e poi un articolo sfizioso su “Beppe Caschetto Il Richelieu della televisione: decide lui cosa farci guardare” pubblicato su Il Giornale. Interessante, molto interessante e ci siamo poi chiesti se Marco Damilano ha un agente televisivo. Chissà?

Prologo: tutte le crisi, anche quelle dei giovani fidanzatini che dopo il primo bacio si lasciano, sono largamente prevedibili. Come sempre “Nulla avviene a caso, tutto secondo ragione e necessità”. I gravi e drammatici danni, le tante vittime, che la pandemia ha causato si potevano limitare? Forse si: era sufficiente avere una Sanità pubblica razionale ed efficiente, specie nelle regioni dove è stata pesantemente penalizzata a favore della sanità privata e ancor più se avessimo avuto un Piano Pandemico Nazionale rivisto ed aggiornato e non invece vecchio del 2014! L’invasione della Russia e la guerra in Ucraina si poteva evitare? Forse si: sarebbe stato sufficiente almeno far rispettare il trattato di Minsk2 insieme al porre freno alle fregole militariste della NATO. La crisi energetica che si sta prospettando era prevedibile? Certamente si. Era tutto noto da tempo, compreso la dipendenza italiana dal gas russo.

Quello che invece sembra sempre del tutto nuovo è la faccia da tolla di chi vuol far credere che sia cascato dal pero ed ora chiede l’unità nazionale per affrontare l’autunno infuocato dietro l’angolo e magari con lo steso Draghi al comando e Cingolani ministro della transizione ecologica. Purtroppo, il Bel Paese di Santi, Navigatori ed Eroi non ammette errori: nessuno è colpevole, tutti innocenti. 

Stesso discorso per la Rai: l’Azienda sembra essere destinata ad un destino di braghe calate e nessuno batte ciglio. Ma che succeda durante il momento di crisi politica che stiamo vivendo ci può anche stare, ma che questo sia avvenuto, da anni, da tanti anni, senza che nessuno avverta il bisogno liberatorio di dire più o meno: “Si, è vero, è stata colpa mia…ero distratto, il gatto era scappato, si era bucata la gomma della bicicletta, stavo guardano Netflix …etc” è ai limiti dell’insopportabile.

Come pure, in mancanza di argomentazioni forti e convincenti sulla convenienza dell’accordo a favore della Rai, l’accordo tra Rai e Sky ci appare ancora una “sola”. Guardate questa immagine:


Rai come una “App” qualsiasi  insieme ai suoi diretti concorrenti. Qualcosa non torna e l'interrogativo rimane insoluto: chi ci ha guadagnato? Rai che "si colloca in tutte le piattaforme" o Sky che ha arricchito il suo bouquet? Come pure ci incuriosisce sapere se l’accoro prevede qualche forma di reciprocità: Sky ha rilasciato i diritti a favore di Rai per qualche sua produzione esclusiva? Abbiamo qualche dubbio.

Epilogo: Bloggorai non scrive tutto quello che sa altrimenti non sarebbe un semplice Blog ma un autorevole quotidiano e si chiamerebbe in altro modo: The EconoPaisMondeZeitung. Magari... chissà ... un giorno... forse..

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