Per quanto complesso possa apparire, il problema è molto semplice: lo scenario che si prospetta con la vittoria della destra vedrebbe, più o meno, tutta la televisione saldamente presidiata dal Governo e dal proprietario di Mediaset e tutto questo proprio alla vigilia di mutazioni istituzionali di grande rilievo che interessano, in particolare, la Rai: il nuovo Contratto di Servizio e relativo subordinato Piano Industriale e nella prospettiva del rinnovo della Concessione del 2027. Quando scriviamo su questo tema è facile farsi prendere la mano da un sanissimo sentimento di “arrabbiatura” (eufemismo gentile): ma dove stavano e di cosa si sono occupati i tanti nostri amici che hanno avuto importanti ruoli nei vari governi di centro, centrosinistra o che dir si voglia per affrontare e risolvere compiutamente le anomalie del sistema televisivo nazionale dove al primo posto si colloca il conflitto di interesse del Cavaliere? Dove stavano i vari marxisti leninisti alla Gentiloni (da Wikipedia: “partecipa alla fondazione del Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS), partito di ispirazione maoista, di cui ne divenne segretario regionale per il Lazio, fino alla sua unificazione nel 1981 con il PdUP per il Comunismo“) e i comunisti del Manifesto alla Vita? Ricordiamo un titolo di questo giornale del 30 dicembre 2017: “Al conflitto di interessi di Berlusconi la sinistra non fa più caso”. E dove stavano i tanti dirigenti Rai che pure hanno avuto un peso rilevante all’interno e all’esterno dell’Azienda quando si trattava di sollevare questo problema? E i giornalisti? E così via … in buona compagnia dei vari Articoli costituzionali, sindacati giornalisti di vari anatura e provenienza.
Per rinfrescare la memoria: leggete quanto scriveva nel 2006 (duemilazerosei) Nicola Tranfaglia su La Stampa: “È svanito il conflitto d’interessi.Doveva essere la legge simbolo del centro-sinistra, dopo quella inefficace approvata dal centro-destra. Ma il suo esame in commissione è stato accantonato” e aggiungiamo noi ...per non esser mai più ripreso.
Si, lo ammettiamo, nel suo piccolo, anche Bloggorai si incazza e su questo tema ci sono tanti buoni motivi per esserlo. Ora, per tutti noi, presto si porrà il problema di dover mettere un segno sulla scheda elettorale e non sarà una scelta facile. Il tema dell’informazione, del controllo governativo sul Servizio Pubblico sarà un argomento di assoluto rilievo strategico per la vita democratica del Paese. Ma ci corre il forte dubbio che questo argomento possa interessare ben pochi.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento