domenica 28 agosto 2022

Si preannuncia una stagione di ostinati, ottusi e perversi ... non solo in Rai

A leggere di sorvolo i titoli dei quotidiani di oggi c’è da provare qualche brivido di emozione e di sottile preoccupazione: quello più inquietante è del Resto del Carlino “Crisi del gas: un milione di posti a rischio” e, a seguire, La Stampa con “Gas, la stangata sulle famiglie…” e vorremmo omettere di aggiungere il resto del titolo per semplice imbarazzo però lo dobbiamo fare “…ora i partiti implorano Draghi”. Implorare Draghi? Chi? Lo stesso dell’Agenda fantasma? Lo stesso che ha detto non più tardi di un paio di giorni fa che “chiunque sarà al prossimo Governo, l’Italia ce la farà”? Chiunque? Ovvero, un governo vale l’altro? Come poi se il personaggio su tutto questo non ha alcuna responsabilità, cioè ... come si dice a Roma “dormiva da piedi”. Il Governo Draghi, per chi lo avesse dimenticato, è stato in carica per quasi 18 mesi, un anno e mezzo. È ragionevole pensare che ha avuto tutto il tempo e modo per preparare e fronteggiare una crisi del genere, preannunciata da tempo e forse anche indipendentemente dalla guerra in Ucraina. E così via trotterellando verso un inizio di stagione che si preannuncia alquanto complessa. Lasciamo poi perdere i conti irrisolti (canone) sulla Rai.

E in tutto questo ci sono bizzarri soggetti che invece si trastullano con temi di dibattito politico a dir poco esilaranti: avete sentito parlare della vicenda della spia russa che per 10 anni ha operato in Italia? Notizia sconvolgente come se il nostro Paese non fosse la terra di Bengodi dove le spie sono candide animelle innocenti e si aggirano raccogliente mammole e margherite, come se tutti gli altri Paesi anche nostri “amici” non avessero disseminato spie e spioni da decenni e come se noi stessi non avessimo qualche spione nostrano in altri Paesi. Come al solito, molti hanno la memoria corta e il cervello rosicchiato dai criceti: ricordate il caso Abu Omar? La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il 23 febbraio 2016 ha condannato l’Italia per aver violato i principi della Convenzione Europea per la tutela dei Diritti dell’Uomo nella nota vicenda legata al sequestro dell’ex imam di Milano Abu Omar. Secondo il Tribunale di Strasburgo, «l’Italia ha applicato il legittimo principio del segreto di Stato in modo improprio e in maniera tale da assicurare che i responsabili del rapimento, della detenzione illegale e dei maltrattamenti ad Abu Omar non dovessero rispondere». E chi c’era dietro questa vicenda? Spioni nostrani e americani. Ecco … di cosa stiamo parlando… eppure una storia del genere ha fatto “notizia” e ne hanno fatto tema di campagna elettorale.

Per non dire poi del goffo tentativo in corso di spacciare la competizione elettorale come se fosse solo un affare privato tra la destinata a vincere e il condannato a soccombere. Qualcuno dimentica che se mai un giorno ci potrebbe essere una possibilità di fronteggiare la destra incombente al Governo questa risiede solo in un diverso accordo politico in grado di sostenere una maggioranza alternativa. Però, qualcuno vaneggia di riproporre un certo Draghi, non pago della inutile stagione appena conclusa cominciata con la disfatta del Colle, quando si è dovuto ricorrere alla buona grazia di Mattarella per evitare la catastrofe istituzionale. Ostinati, ottusi e perversi. E se poi al voto ci vanno sempre meno persone tutti poi a lambiccarsi il cervello a chiedersi il perché.

E qui veniamo al terreno che interessa Bloggorai: oggi La Stampa pubblica una lettera di precisazione di Bruno Vespa in risposta ad un articolo precedente dove ci sarebbe stata una inesattezza.  Ma la curiosità è in questo passaggio “Approfitto per chiarire che se il dibattito Letta-Meloni non fosse possibile in Rai, non potrebbe andare in una televisione commerciale, anch'essa sottoposta ai vincoli Agcom”. Anzitutto notare il “se non fosse possibile …” lasciando intendere che magari chissà, come ha pure sibilato stizzito Entico Letta, ci potrebbe essere qualche possibilità ancora che la Rai possa ospitare il dibattito “a lume di candela”. Delle due l’una: o l’AgCom ha sparato una balla o ha ribadito una regola del gioco inderogabile. Siamo propensi alla seconda ipotesi e dunque? A che titolo ancora Vespa (e chi con lui) ancora insiste su questo tema? Inoltre: Vespa (e chi con lui al VII piano di Viale Mazzini) sapevano bene dell’esistenza dei “vincoli AgCom” come il conduttore ricorda nella lettera citata. E allora? Perché farsi bacchettare le dita per essere richiamato all’ordine? Rimane un aspetto intrigante: chi è in Rai che su questo argomento ha titolo e obbligo ad intervenire? Ponete la domanda e trovate la risposta … facile facile…

Come i nostri lettori sanno bene, Bloggorai, in oltre 4 anni di pubblicazione ininterrotte, si è ritagliato uno spazio piccolo ma significativo. In questo spazio ci sono moltissimi amici (e pure qualche nemico) a Viale Mazzini e non solo. Da loro provengono molte notizie, commenti, suggerimenti precisazioni. In questi giorni, al ritorno dalle ferie, non sono pochi quanti ci scrivono e riferiscono di mal di pancia che si avvertono tra il VII e i piani inferiori. Uno in particolare, ci avvisa che proprio su questo tema della par condicio, c’è movimento. Non sappiamo ancora bene di cosa si tratta, ma abbiamo subito risposto che di qualsiasi cosa si possa trattare potrà avere senso e peso solo a condizione che sia pubblica altrimenti rimane solo una buona intenzione alla quale, bene che vada, Fuortes&C forse “… faranno sapere…” oppure, come spesso è pure avvento, sarà lasciata cadere nel cassetto del dimenticatoio in fondo alla cantina. Rimaniamo in attesa fiduciosa.

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