martedì 16 agosto 2022

il cielo stellato sul tetto della Rai

Foto di Gerd Altmann da Pixabay
 

Il maestro ed io entrammo in quel cammino nascosto per tornare alla luce del sole; e senza prenderci un attimo di riposo salimmo in alto, lui per primo e io dietro, fino a quando vidi gli astri del cielo attraverso un'apertura circolare. 

E di lì uscimmo per rivedere le stelle.

Non a caso i tre canti danteschi finiscono sempre con lo stesso lemma, una simmetria testuale: le stelle. Tutto riprende e continua nello stesso punto da dove ci eravamo lasciati. Oggi, dopo qualche giorno di astinenza, in attesa del vaporetto che, forse, nel tardo pomeriggio, porterà merci e notizie dalla terraferma, per riprendere da dove ci eravamo lasciati vi proponiamo un sommario riassunto delle puntate precedenti:

A- vendere RaiWay conviene a Berslusconi/Mediaset: ce lo ricordano i soliti bene informati Bennewitz/Fontanarosa su Repubblica dei giorni scorsi: il progetto “...non è sgradito al futuro possibile esecutivo di centrodestra. Il motivo? Il piano è caldeggiato da Silvio Berlusconi, per i vantaggi che può procurare a EI Towers, società che il fondatore di Forza Italia controlla al 40%”. Meditate gente, meditate…

B- il cosiddetto affare “Sky vs Rai Play” è probabile che tanto affare proprio non sia: lo scambio prevede library in cambio di telespettatori. Chi ci guadagna? Quanto “costa” ? Quanto valore è stato affidato alle due poste oggetto dell’accordo? Mistero. Nessuno sa e chi sa tace. Per parte nostra lo abbiamo scritto chiaro e tondo: non ci convince affatto la teoria che sostiene “bisogna esserci perchè si fa Servizio Pubblico (Fuortes). Lo scontro tra broadcast e broadband è ancora in corso e, fino a prova contraria, il terreno privilegiato della Rai è il broadcast. Poi, con calma si vedrà. Ma, nel frattempo, quale è il vantaggio di favorire un diretto avversario e concorrente e nemmeno poi di secondo livello? Restiamo in attesa fiduciosa che qualcuno ce lo spieghi.

C – gli ascolti Rai vanno male (vanno male un po' per tutti, la platea si è ristretta, fa caldo, è quasi finito il Covid – speriamo - etc etc) e, in particolare vanno vale per il Tg1 come scriviamo da tempo. Ma, a quanto sembra, di questo argomento non interessa un piffero a nessuno. Salvo un trafiletto anonimo e senza fonte scritto nel giorni scorsi su Avvenire. Come non detto, adiamo avanti così ...facciamoci del male.

D – il tema strategico numero 1, il canone, se lo sono dimenticato per strada. Si è parlato di “canone regionale” che ancora non è chiaro se possa essere aggiuntivo o sostitutivo di quello nazionale. Se ne parlicchia, sottovoce, mentre la Lega è pronta a rispolverare il suo cavallo di battaglia: abolitelo del tutto. Tutti gli altri, in ben altre faccene affaccendati, tacciono muti e colpevoli… tanto ... che je frega...molti di loro nel prossimo Parlamento potrebbero non esserci (vedi pure esclusione dalle liste del PD della senatrice Valeria Fedeli, cioè colei che è entrata nella storia per il famoso duetto con Fuortes in Vigilanza sul canone: “che volete fare?” ha chiesto lei e lui ha risposto “ditecelo voi”). Se tanto mi da tanto, come si usa dire, questo tema per molti non è il numero 1 ma è proprio senza numero: chissà, forse, vedremo, ne parleremo etc etc etc

E – tra le Supercazzole di agosto ha colpito in modo particolare quella del rifacimento del palazzo di Viale Mazzini con l’approccio dell’ architettura “biofila”. Il pescatore al quale abbiamo chiesto lumi ancora si aggira con il volto stranito e l’andamento incerto: il termine a lui sconosciuto lo ha turbato profondamente. Torneremo presto nella Bassa Val Tiberina dove, è probabile, che al Circolo Arci ne sappiano qualcosa. Attenzione: il progetto prevede pure il rifacimento del giardino Zen già esistente nel Palazzo. Giusto: era ora. C’è però un problema filosofico/religioso: lo Zen che c’azzecca con la biofilia (teoria sorta come ipotesi scientifica solo nel 1984 da Edward O. Wilson)??? Ce lo faranno sapere. Indiscrezione: ci potrebbero essere delle sdraio a bordo della vetusta piscina (da rinnovare) e un tavolo da pingo pongo.

Nel frattempo lo studio rinnovato e restilizzato da nientepopodimeno che da Renzo Piano (aggratisse) per Rai News24 non ha dato i frutti sperati: la testata viaggia con ascolti da prefisso telefonico cioè altro argomento sul quale tutti, tutti, fanno finta di nulla. Va bene così ...facciamoci del bene.


Basta? È sufficiente? Naaaaaaaa… hai voglia ancora: non abbiamo scritto del Contratto di Servizio e del documento del 19 luglio di AgCom. E poi, ne siamo certi, qualche Supercazzola di fine mese la aspettiamo da un momento all’altro. Chissà, forse stasera stessa se arriva il vaporetto con notizie fresche. Rimanete sintonizzati.


last minute: ci arriva un cablogramma che ci informa di un articolo del Sole 24 ore che riprende un testo della Vigilanza vecchio di mesi "Documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui modelli di governance e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo" dove si legge che “ ... è innegabile che la Rai debba garantire una gestione maggiormente oculata, l'attuazione di una razionalizzazione delle spese vera e propria anche perché una gestione tutt'altro che avveduta ha, nel tempo, prodotto l'attuale situazione di criticità del quadro economico finanziario della Rai”. Curioso che questo pensiero gentile riemerga proprio oggi. Chissà se Fuortes se lo ricordava?

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