giovedì 2 giugno 2022

Rai: la forza del destino tra immagini, trame e complotti

Foto di Efry E da Pixabay

L’infinita potenza delle immagini. Ci sono frammenti di realtà, istanti colti in un momento e in un ambiente, frame, in grado di raccontare meglio e di più di mille parole. Osservate attentamente questa fotografia che potrebbe non avere tempo: sarebbe la stessa di ieri, di oggi e di domani con la sola differenza dei volti diversi. 
da Primaonline

È potente perché coglie una verità occulta e palese allo stesso tempo. È occulta perché difficile cogliere tutti insieme nel medesimo istante non tanto le persone, i loro volti e i loro nomi, ma ciò che rappresentano. È palese perché è quasi un ideogramma, un segno, un simbolo di ciò che è la Rai oggi. Lo stesso luogo, il giardino, è un segno divino del destino che incombe ed ingombra uno spazio solo apparentemente neutro.

I lettori più veterani ricorderanno perfettamente quando il 7 luglio del 2011 Giuseppe D’Avanzo pubblicò su Repubblica la famosa inchiesta sulla Struttura Delta in Rai. Non c’è nessuna similitudine: allora si trattava di persone “in combutta con il nemico esterno”. Oggi invece si tratta di ben altro: “in combutta con il nemico interno”.

La foto è stata pubblicata ieri alle 17.17 (altra potenza dei numeri!!!) da Dagospia: “NEI GIARDINETTI DAVANTI ALLA SEDE RAI. SI RICONOSCONO MARCELLO CIANNAMEA, FELICE VENTURA, STEFANO COLETTA E MARIO ORFEO (PRIMA COMUNICAZIONE)”. Si citano quattro nomi ma compaiono 5 persone. Chi è il quinto e perché non viene citato? Abbiamo fondato motivo di sapere chi potrebbe essere e riteniamo “comprensibile” perché non viene citato. Osservate poi attentamente l’unico con la mascherina che viene colto mentre sembra lasciare il gruppo. La postura e il movimento dicono pure qualcosa.   Mancano solo i fumetti: lo sguardo basso di Coletta e Ventura, quello attonito di Orfeo e il gesto da grattacapo della figura con la camicia bianca (ne potrebbe avere ben motivo di essere preoccupato).  

Perché erano li e di cosa stavano parlando? Al netto della casualità, un caffè tra colleghi non si nega a nessuno, seppure la foto fosse stata scattata in un giorno senza tempo, viene pubblicata proprio nel pieno della tempesta scatenata, promossa e diretta dall’AD.

Non siamo molto affascinati dal “retroscena” quanto più invece da quello che c’è davanti. Non ci incuriosisce tanto ieri quanto domani. Bloggorai nasce proprio per questo. Dunque, i  “cinque personaggi in cerca di autore” (ne manca uno ma c’è .. c’è …) si incontrano ed è verosimile immaginare che dibattono cosa fare, come uscirne sani e salvi. Conoscendo le persone e cosa li unisce e cosa li divide non è necessario essere indovini per supporre il tema della conversazione. La chiave di volta per andare avanti è il quinto personaggio che, per la posizione che occupa e per i rapporti “personali” con gli altri partecipanti all’incontro riveste un ruolo di assoluto rilievo. Chi ci conosce, alcuni in particolare, hanno ricevuto in dono dal sottoscritto quando ha lasciato la Rai in alternativa o il Gattopardo o il Giulio Cesare di Shakespeare: “Cesare, guardati da Bruto, attento a Cassio, non ti avvicinare a Casca, tieni d'occhio Cinna, diffida di Trebonio, bada a Metello Cimbro, Decio Bruto non ti ama, hai fatto torto a Caio Ligario. Tutti questi uomini sono guidati dallo stesso pensiero ed è contro Cesare. Se non sei immortale, sii accorto: la sicurezza conduce alla cospirazione. Gli dei potenti ti proteggano”. Ora, beninteso, non c’è paragone alcuno con i fatti narrati oggi. Tuttavia non può sfuggire ed essere sottovalutato un nesso casuale, il fatto e il contesto.

La trama si dipana tra dentro e fuori il Palazzo e tra i Palazzi con sorprese, falsi stupori e finte inquietitudini. C’è un complotto in pieno svolgimento contro Fuortes? Probabile, possibile che da qualche parte qualcuno ritenga (e non da ora) che non sia più l’uomo giusto. Ma il suo destino è segnato e solidale con chi lo ha nominato e questo rende tutto molto più complicato. 

Andiamo ora al secondo, breve capitolo, di questa Storia che è appena al suo inizio, al prologo. Proviamo ad azzardare uno scenario. Tra Viale Mazzini  e Piazza Colonna tira arietta di destra fredda come un cubetto di ghiaccio: il racconto edificante secondo il quale l’Uomo forte al Comando avrebbe tratto il Paese fuori da guai non regge più ed ora il solo imperativo categorico è sopravvivere fino alla scadenza della legislatura. E chi è ora, oggi, in grado di fornire una “relativa” garanzia? Un solo partito: Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il PD? Disperso. Il M5S ??? Chi??? Qualcuno al VII piano fiuta l’aria e cerca di adeguarsi, velocemente, prima che sia troppo tardi. Ieri pomeriggio, sul far della sera , si materializza un piccolo segnale noto da tempo: il solito bene informatissimo Dagospia pubblica un lancio: “TROPPO FUORTES – DOPO AVER SILURATO ORFEO, L’AD RAI VUOLE FABRIZIO CASINELLI, EX BERLUSCONIANO DOC ORA VICINO ALLA MELONI, ALLA GUIDA DELL’UFFICIO STAMPA - UNA CARRIERA TUTTA ALL’OMBRA DEL CENTRODESTRA PER CASINELLI: COORDINAVA LA COMUNICAZIONE DEL GOVERNO BERLUSCONI QUANDO, NEL 2009, SBARCÒ IN VIALE MAZZINI AL SEGUITO DI MAURO MASI, APPENA NOMINATO DIRETTORE GENERALE...”. Non c’è altro da aggiungere: l’uomo giusto al posto giusto nel momento migliore. Il cerchio comincia a chiudersi proprio laddove aveva iniziato a tracciare la sua circonferenza: la comunicazione. L’AD che pure si lamentava della comunicazione “negativa” sulla Rai e dopo aver creato la squadra (Colantoni e Marroni) a sua immagine e somiglianza (irrobustita da un Super Consulente personale, Maurizio Caprara) ora si vede tremare la terra sotto i piedi proprio su questo argomento. Non è un caso e potrebbe non essere un caso il ritorno di Casinelli.

Rimanete sintonizzati .. la Storia è solo all’inizio. C’ tutto il prossimo capitolo sul fronte normativo giuridico e sul significato del passaggio in Cda che potrà emergere all’incontro del prossimo 6 giugno.

Bloggorai@gmail.com

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