venerdì 10 giugno 2022

La Rai nel pallone tra scongiuri, anatemi e guerra per bande

Foto di Jan-Niklas Kö da Pixabay

Il venerdì, di solito, viene dedicato a rimettere in ordine i ritagli stampa, le note, gli spunti da libri etc. e succede pure che in genere una giornata come questa sia abbastanza “tranquilla”. E invece no… non abbiamo nemmeno fatto in tempo a goderci una sana e deliziosa colazione con la compostina di limoni fatta in casa adagiata su un lettuccio morbido di ricotta di pecora DOC spalmata su una fetta sottile di pane caldo in buona compagnia dei miei amati gatti che ... zacchete … squilla il telefono e impazzisce WhatsApp. E che sarà mai successo? “Leggi Repubblica!!!” mi dice il mio caro amico e lettore. “Abbi pazienza, de che stamo a parlà?” … “la Soldi ha rilasciato un’intervista!” .. “Non ho capito … la Soldi chiiii???”

Bene, anima in pace, oggi ci tocca pure leggere la Soldi, non bastavano i tanti guai quotidiani … (a proposito, ieri mi è arrivata una comunicazione dell’ACEA che mi preannuncia un adeguamento del 360%: vedi foto). 

Titolo dell'intervista: “In Rai si cambia. Fuortes e Cda sereni come Chiellini a Wembley”. Annamo bene .. benissimo. Si capisce subito che la gentile Signora Presidente sembra poco avvezza anzitutto nei meandri della Rai, poi nei campi di calcio e forse anche in quelli della politica. Che in Rai si cambia, il sottoscritto, insieme a decine di migliaia di persone, lo ha sentito dire una quantità tale di volte che ormai la notizia vera è leggere se mai qualcuno minaccia di lasciare tutto com’è. Forse, alla fin fine, la Rai così come la conosciamo è riuscita a galleggiare e a garantire posti di lavoro, Don Matteo, RaiNews24 e i suoi oltre 200 giornalisti accompagnati da Bruno Vespa e compagnia cantando. Ci verrebbe da dire: per carità, signora Soldi, lasci tutto com’è … pensiamoci su, parliamone, forse è meglio per tutti. Almeno per ora, almeno fino al prossimo Parlamento… tanto manca poco, già siamo quasi in campagna elettorale.

Detto questo, cominciamo ad avvertire un certo prurito sulle dita e la tastiera sembra impazzita quasi volesse scrivere da sola. Il fastidioso sentimento che si avverte è quello della ciclopica presa per il culo e anche questa non è una novità.

Leggiamo testualmente: “…Noi stiamo cercando di scaricare a terra la trasformazione per generi elaborata dalla precedente gestione mentre si definisce la struttura del nuovo piano industriale è normale che nella trazione ci sono punti di vista diversi. Quello che non è normale e riversare questo processo sui media come una faida, una guerra di nomine oscurando totalmente gli obiettivi dell'azienda”. Siamo in presenza della gentile Signora Jane al di cui marito hanno chiesto di farci ridere. La Soldi ammette, gentilmente e candidamente, che il consiglio che lei presiede “scarica a terra” (che fine metafora, proprio come fanno gli elettricisti) un qualcosa che gli è stato lasciato in eredità da bel oltre 5 anni e che, a sua volta, viene da un lontano passato quando le televisioni funzionavano a manovella. Gli ricordiamo, pacatamente, serenamente, che già dallo scorso autunno su La Stampa è stato fatto notare un certo "disappunto" di Palazzo Chigi su questo tema (Michela Tamburino, 12 novembre). Comunque, un vero fenomeno: detto da lei che ha le deleghe sulla transizione digitale, sarebbe stato lecito aspettarsi un colpo di reni, uno scatto felino verso il nuovo mondo che ancora nessuno conosce: il futuro del servizio pubblico. Ma per questo ci sarà tempo: proprio come la Bria non si impegnano più di tanto a farci sapere quale potrebbe essere. 

La seconda parte della frase è ancora più suggestiva ed è come avesse voluto dire “mannaggia li pescetti e quei dannati giornalisti che la raccontano sempre come gli pare…”. Fuortes in sua buona compagnia che nomina e toglie la fiducia ai direttori, assumono consulenti privati, cambiano i responsabili dell’ufficio stampa ad insindacabile giudizio, creano un “spazio informativo” con Marco Damilano e gli danno pure il nome della trasmissione senza che nessuno ne sappia nulla, gli passa sotto il naso il parere del Governo su Contrato di Servizio senza sentire battere un ciglio di criceto invece è del tutto normale. Come dice la Soldi “Tutto il resto è noise, rumore di fondo”. Che finezza, che eleganza raffinata… “E’ la narrazione bellezza, altro che la stampa” sostiene qualcuno che, intendiamoci, come abbiamo scritto, quando si tratta di gossip e taglia e cuci sono tutti da Premio Pulitzer, quando invece si tratta di sporcarsi le mani con la CDN o con le prospettive del canone annaspano nel buio più totale. 

“In Rai si Cambia” si certo.. come no … le persone sbagliate al posto sbagliato nel momento sbagliato. Come altro giustificare, tanto per fare un piccolo ma significativo esempio, la nomina di Di Bella alla novella direzione approfondimento? Certo, uno storico e collaudato signor professionista di provata fede aziendale che però ha questo piccolo problemino: arrivare alla prossima pensione tra pochissimi mesi e poi magari garantirsi una conduzione di un programmino qualsiasi, tipo alla Bruno Vespa… vai a sapere, c’è posto per tutti.

Allora, cerchiamo di farla breve perché forse non merita poi tanta attenzione: sulla prima parte del titolo abbiamo accennato. Poi viene il bello: “Fuortes e Cda sereni” e non è difficile immaginare l’assonanza e qualcuno che mette mano a qualche gioiello di famiglia appena arriva la minaccia di “stare sereni”. Enrico Letta ne sa qualcosa. È una frase ormai talmente fondante del linguaggio politico da divenire quasi iconica e foriera di cattive notizie. Anatema, scongiuro: fate qualcosa. Al posto di Fuortes andrei di corsa in pellegrinaggio alla Madonna del Divino Amore  che  “… fa le grazie a tutt’e l’ore” (partenza alle 5 del mattino sotto il Palazzo della Fao, portarsi da bere). Se fossi invece al posto di qualche consigliere forse sarei un po’ più sereno, certo che si, con questi partiti e con questo Governo in questo momento, non li minaccia nessuno. Anzi, la Presidente Soldi sa o dovrebbe ben sapere che con questi chiari di luna nessuno ha voglia o forza di fare nulla.

La Presidente Soldi, evidentemente, è poco avvezza alle vicende del calcio e, in particolare della Nazionale: cita Chiellini per la partita di Wembley degli Europei ma dimentica che proprio nello stesso stadio pochi giorni fa la Nazionale ha perso contro l’Argentina 3 a 0 e che Chiellini lo stessogiorno ha appeso gliscarpini al chiodo. Corsi e ricorsi della storia che, come noto, richiede estrema prudenza quando la si vuole manipolare con gli esempi improvvidi. Quella era un’altra Nazionale (seppure fortunata) e quello era un altro Chiellini, un po’ come la Rai…quella di altri tempi.

Infine, il territorio della politica  che alla Soldi piacerebbe tanto rimanesse fuori da Viale Mazzini. Figuriamoci… una cosa nuova … nuovissima, una perla di rara saggezza. Però, ad onor del vero, la Soldi auspica che di politica ce ne debba essere di più ma che almeno sia “strategica”: non possiamo che essere d’accordo non deve e fare altre che battere i pugni sul tavolo e stanarla. È verosimile che qualche “politico/a” legga Bloggorai ed è verosimile che stamattina ha preso carta e penna e si accinga ad essere più “strategico” nei confronti della Rai, magari cercando di far sapere come intende erogare il prossimo canone per il suo sostentamento. Non si sa mai, è capace pure che qualcuno risponda…

Comunque, ringraziamo la Presidente Rai e le sue/suoi collaboratori per averci illuminato di tanta visione. Ne avevamo bisogno, da oggi in poi tutto sarà più chiaro. Per il resto di quanto ha dichiarato ... abbiamo già dato…da molti anni… è tempo di cambiare.

bloggorai@gmail.com

Ps: torneremo presto sul tema della trasmissione di Damilano già nominata “La torre e il cavallo”

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