La settimana appena trascorsa, con le sue immagini dirompenti, le cose dette e ancora di più quelle non dette, lascerà un segno profondo difficile da colmare. “Alea iacta est” tanto per rimanere in tema di romanità e ora non ci resta che attendere le idi di giungo, cioè il prossimo mercoledì 8.
Ribadiamo: dopo che Fuortes ha informato Orfeo che non gode più della sua fiducia e, nel giro di trenta secondi, avergli assegnato la direzione del Tg3; dopo aver nominato al suo posto Di Bella che tra pochi mesi andrà in pensione; dopo aver nominato una giornalista, la Sala, alla direzione Day Time dove invece, si diceva, sarebbe dovuta andare a Mellone in “risarcimento” alla Meloni che invece si dovrà “accontentare “ del solo fedelissimo Casinelli all’Ufficio Stampa il cui merito formale è di essere considerato, appunto “un fedelissimo” della destra della prima ora … ora ci mettiamo comodi per osservare cosa potrà succedere.
Ribadiamo ancora quanto abbiamo già scritto: gli scenari possibili sono solo 2 e molto semplici da immaginare.
1. le scelte di Fuortes vengono respinte (e vedremo con quanti voti)
2. le scelte di Fuortes vengono approvate (e vedremo con quanti voti)
Nel primo caso la situazione sarebbe chiarissima: dentro e fuori l’Azienda l’Ad non godrebbe più di fiducia e sostegno “politico” per andare avanti con serenità e non gli resta che dimettersi. In questo caso si aprirebbe una voragine ma, sostengono in molti, pronta ad essere ricoperta facilmente (ricordate il sesto "uomo" ovvero la "sesta" persona assente dalla fotografia???).
Nel secondo caso, avrebbe un consenso a “sovranità limitata” nel merito delle scelte compiute. Sia nel merito (la più clamorosa è Di Bella alla direzione approfondimento) che nella forma (rapporto con il Cda) l’operato dell’AD è stato in grado di scontentare (quasi) tutti. Come pensa di andare avanti e trovare la forza di gestire i ciclopici problemi che la Rai ha di fronte? Alla vigilia della presentazione dei palinsesti e del Piano Industriale (sulla quale pure gravano molte incognite) la Rai si può permettere di presentarsi nelle condizioni attuali?
Un capitolo a parte un giorno sarà necessario scrivere sui partiti dentro la Rai, di coloro ritenuti più o meno “in quota” alla destra o al centro (Il PD è un sottocapitolo di genere: franceschiniani? veltroniani? lettiani? orlandiani?). Ora non è il momento: l’8 giugno incombe e sarà necessario essere molto “avantologi” per capire come andrà a finire.
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