Care lettrici, cari lettori .. buona domenica …
Povero Bloggorai: non si fa in tempo a scrivere una
minchiata qualsiasi che … zacchete.. nel giro di pochi minuti ti arrivano le
bacchettate sulle dita. Magari invece quando provi a buttarla su toni seriosi, citazioni
più o meno colte, argomenti istituzionali …niente … nada .. silenzio… muti..
non ti si fila nessuno. Va bene così … è il bello del blog altrimenti potremmo
somigliare alla Sueddeutsche Zeitung o al The Guardian (of course non citiamo
Il Times o il FT che qui in Bassa Val Tiberina non arrivano).
Allora è successo che nei giorni scorsi abbiamo provato a
sollevare un accenno, molto moderato e fuggevole, alla possibilità di fare
qualcosa, qualsiasi cosa, pur di … (non si sa bene quale verbo usare) sul
futuro della Rai. Ieri è successo che il Post si è chiuso con la proposta di un
“dibattito pubblico” e… apriti cielo: nel giro di frazioni di secondo sono
arrivati messaggi del tipo “NOOO.. il dibattito noooo” memori del compianto
Fantozzi al termine della proiezione della Corazzata Potemkin.
ok … va bene ... d’accordo … il dibattito no! e allora
vediamo in scaletta le alternative possibili:
1. 1. La Rai prende l’iniziativa e convoca nella sala
degli Arazzi di Viale Mazzini le menti migliori del Paese. Si scatena la rissa:
chi sono e come sono scelti? Perché Morcellini si (è di sinistra?) e Veneziani
no (è di destra?). e poi quanti dovrebbero essere? 20, 50 ..100??? la Sala ha
limiti di capienza. E poi ..chi firma l’invito? L’AD, la Presidente, tutti e
due e magari insieme al Cda? Tutto molto delicato e tutto questo dovrebbe accadere
alla vigilia della prossima campagna elettorale … roba da matti .. meglio
lasciar perdere. Se poi a moderare il dibattito dovesse esserci il nuovo ViceDirettore dell'Ufficio Stampa la questione diventerebbe "delicata".
2. 2. Il Partito Rai (interno) prende l’iniziativa e convoca un “Incontre
…Rai” alla Sala parrocchiale di San Giacchino (vicino Piazza Bologna). E’
un grande scantinato però è comodo e c’è posto per tutti. Usigrai, Snater, CGIL,
CISL e Uil (* altri), ADRAI, Articolo 21, Democrazia Futura, la FNSI, Confindustria
Radio Tv (forse anche no… però .. vedremo) e qualcun altro di cui dimentichiamo
il nome (mannaggia la vecchiaia!) chiamano i partiti (o quel che resta di loro
e poi precisando bene quale “corrente” di ogni partito perché evidente che
ognuno parla quasi per se) e gli chiedono di “far presto”. I partiti
ringraziano, salutano e porgono un cordiale arrivederci.
3. 3. I Partiti della Rai prendono loro l’iniziativa e
convocano Usigrai, Snater, CGIL, CISL e Uil (* altri), ADRAI, Articolo 21,
Democrazia Futura, la FNSI, Confindustria Radio Tv ( forse anche no… però ..
vedremo) e qualcun altro di cui dimentichiamo il nome (mannaggia la vecchiaia!).
Vedremo Enrico Letta insieme alla Meloni, Salvini con ***del M5S (o quel che ne
rimane … vedremo), Fornaro e Calenda che finalmente ci diranno quel che pensano
sul futuro della Rai. Si tratta di una iniziativa alquanto improbabile, però
mai mettere limiti alla Provvidenza…
4. 4. Il Partito Rai e i Partiti fanno un passo indietro
e lasciano l’iniziativa alla Società Civile. Oddio: il ricordo corre subito ala
fantasmagorica esperienza di Colombo e Tobagi in Cda Rai. Verrebbe subito da
lasciar perdere però, non si sa mai… magari la Società Civile è cambiata. Allora
si tratterà di fare una lista dei “volenterosi” e promotori che ci mettono la faccia
e convocano la Rai, il Partito Rai, i Partiti della Rai e, suggeriamo noi, di
aggiungere qualche Osservatore dell’EBU (ci sta sempre bene, sono gli “altri”
servizi pubblici) e dell’ OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la
Cooperazione in Europa) almeno c’è pure una spolverata di lustro
internazionale.
5. 5. La Rai, il Partito Rai, i partiti della Rai, la
società civile hanno altro da fare e in questo momento ritengono tutti che la
Rai, Il Servizio Pubblico radiotelevisivo NON sia una priorità per il Paese. La
guerra, le sanzioni, la crisi che incombe, il Covid che ancora minaccia, la
disoccupazione giovanile, i prezzi alle stelle, e Boris Jhonson che vuole fare il
prossimo EuroSong Festival a Kiev sono
argomenti ben più rilevanti che meritano
l’attenzione delle forze migliori del Paese.. ovvero... per la Rai ci sarà
tempo…vedremo.
6. 6. Un bel documento!!! Un gran bel “manifesto” con
raccolta firme allegato. Geniale. Anche noi di Bloggorai abbiamo sostenuto
apertamente una iniziativa del genere. A parte i firmatari, non ti si fila
nessuno però è un segno di buona volontà importante e significativo. Diciamo
pure che è una buona intenzione delle quali sono lastricate le vie del mondo.
Una firma non si nega a nessuno, da tenere in conto.
7. 7.Un referendum!!! colpo grosso!!! e cosa si
chiede? l’abolizione del canone? Abolire Rai2 ? Il ritiro della Concessione? Peccato
non si possono fare referendum propostivi altrimenti si potrebbe chiedere una
nuova serie di Montalbano o un Don Matteo 6.0 magari ideata, prodotta e
realizzata dalla stessa Rai? Un Sanremo senza l’influenza degli agenti esterni?
Si richiede un piano editoriale per l’informazione dove si spiega che senso ha
la nuova trasmissione di Damilano il prossimo autunno?
8. 8. Rimangono saldi di fine stagione tipo “Gli Stati
generali sulla Rai” … meglio lasciar perdere, dicono che portano male. Oppure “Tavolo
di confronto su … “ (scegliete voi). Oppure “Seminario aperto per una Rai migliore”
… mamma mia !!!
9.
Cosa rimane? Per come abbiamo scritto tante
volte: c’è sempre un bel pellegrinaggio notturno al Santuario della Madonna del
Divino Amore sulla Via Ardeatina: partenza alle 04.00 davanti alla FAO e per
chi deve scontare qualche responsabilità sul perché siamo giunti a questo punto
(nel Partito Rai attuale ed EX) suggeriamo di mettere fagioli e lenticchie
nelle scarpe. La Madonna “.. fa le grazie a tutte l’ore …” e sarà misericordiosa
anche per loro.
Chissà, forse, un banale e semplice “dibattito” di quattro
amici al bar non fa male a nessuno e, magari in incognito, è capace pure che
venga qualcuno dei diretti interessati.
bloggorai@gmail.com
ps: ci dicono che esiste un "Partito Rai" dell'esterno rigorosamente occulto, riservato ed esclusivo a pochi ma buoni amici del Servizio Pubblico. Dicono pure che somiglia molto ad un "potere forte" ma, sinceramente, non sappiamo bene di cosa si tratta.
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