Ecco allora il tema che rimane sempre occulto, nell’ombra, in silenzio: il cambiamento verso qualche direzione, quale che sia e magari che non sia proprio la minestra riscaldata come quella che il vertice Rai sta per proporre con la “rivoluzione dei generi”.
Tutto ciò accade alla vigilia di: anzitutto la “chiusura per ferie” di molti programmi di informazione (Cartabianca), la presentazione palinsesti del 28 giugno, la possibile comunicazione delle linee guida del Piano Industriale, l’aggiornamento sul Contratto di Servizio tutto mescolato nel calderone di una stagione politica istituzionale che volge direttamente verso la fine della legislatura, cioè al vuoto programmato di un destino incerto.
Ieri mattina si è svolta l’audizione di Fuortes in Vigilanza a proposito della rimozione di Orfeo. Ce la siamo risparmiata per non mettere a dura prova il nostro già traballante stato mentale e, a quanto leggiamo, siamo stati in buona compagnia di tanti altri colleghi che hanno scritto ben poco sul tema. Abbiamo fatto bene a disertarla e dedicarci ad innaffiare le piante. Irrilevante. Del resto, cosa si poteva dire se la premessa, la sintesi e la conclusione del suo ragionamento è stata “Ho registrato da mesi una serie di criticità … mancato invio nei tempi previsti … considerato il suo valore professionale etc etc”. Al che, quelle vecchie volpi dei PD Fedeli e Romano si scatenano e giudicano “molto deludenti” le affermazioni dell’AD (sembra che possa avere avuto un brivido di terrore) non prima però di essere tornati alla carica dell’argomento Talk dove, ovviamente, hanno in mente solo il modello Vespa ovvero tutti esperti e competenti ma rigorosamente di una parte sola. Ogni forma di dissenso, quale che esso sia, compreso il Papa è meglio lasciarlo fuori.
Per tornare alla metafisica del cambiamento leggiamo il titolo del Il messaggero di oggi: “Rai, nei nuovi programmi continuità Di Bella Orfeo”. Già … e allora ??? cosa giustifica il cambiamento? Il ritardo per non avere presentato il compitino? Metafisica della trascendenza.
A proposito di stupore e di metafisica trascendentale, ci è stata proposta la lettura di una amena conversazione, sembra realmente avvenuta, tra due personaggi che alcuni anni addietro trattavano allegramente di “ … mignotte … nel senso tutte le donne eh…” in cambio di “… trovami un posto in Rai e io ti trovo (sorride)...”. Chissà se lo scambio è riuscito? Piccole storie antiche ma che, ogni tanto ritornano a galla tra la metafisica e lo stupore. Se poi ci si interroga sul perché della Rai non sembra più interessare più nulla a nessuno, qualche risposta la si trova facilmente.
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