lunedì 6 giugno 2022

Bloggorai e la guerra: nota n. 4, la Vergogna Nazionale


Ogni popolo, ogni Paese scrive e conserva due libri fondamentali: quello dell’Onore e quello della Vergogna. Ieri, in Italia, sono state scritte a caratteri cubitali alcune righe su quello della Vergogna, in particolare del gionalismo. L’artefice, l’autore, o meglio le autrici, delle quali non citeremo il nome per non essere nemmeno lontanamente assimilabili alla loro genia professionale, è il Corriere della Sera che ha pubblicato nomi e fotografie dei “putinisti d’Italia”. Ci mancava solo indirizzo, numero di telefono, mail e nome di amici, parenti e conoscenti da additare al pubblico ludibrio, all’esecrazione dei social, all’istinto violento dei vari Twittaroli e Instagram, ai maniaci compulsivi di Facebook e chissà cos’altro per arrivare alla taglia, al linciaggio prima sulla rete e poi, se necessario, anche a quello fisico.

Come altro definire se non Vergogna allo stato puro quando si scrive una articolo del genere senza una notizia verificata, un fatto documentato, un reato quale che esso sia meritevole di indagine della Magistratura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Croce Rossa o dei Boy Scout? Lo stesso presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha dichiarato che non ne sapeva nulla: “Leggo sconcertato di attività del Copasir che non rispondono a verità.  Il Comitato a cui mi onoro di appartenere non ha avuto, non ha visto né tantomeno redatto liste di nomi di influencer e opinionisti ascrivibili a vicinanze con la Russia".

Cosa altro aggiungere? Si c’è da aggiungere due soggetti mancanti alla loro lista: il Papa e più del 50% degli italiani che non vogliono spendere un euro in più per le armi, per favorire chi ha il missile o il cannone più grosso o più lungo. Forse hanno avuto una dimenticanza oppure, si sono vergognate anche loro di poter andare oltre la logica e il buon senso. Però alle due autrici gli dobbiamo un merito. Ci aiutano capire meglio Putin e i putinisti veri: molto simili a chi scrive e sostiene che esprimere opinioni, diverse e forse pure contrarie, sia meritevole della forca vera o virtuale che sia.

Queste persone sono in ottima compagnia di coloro che sostengono che sia stato giusto impedire agli atleti paralimpici di non partecipare alle olimpiadi, di ostacolare dibattiti su Dostojevsky o altri autori russi, di boicottare i ballerini del Bolscioi, di vietare la partecipazione di gatti russi alle esibizioni internazionali. Se fossi un gatto mi vergognerei non di essere tale ma di essere di compagnia ad umani di tal genere.  

bloggorai@gmail.com

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