venerdì 27 agosto 2021

Rai: nessun segnale di fumo

Foto di roegger da Pixabay

Il meteo minaccia nubifragi sull’Italia centrale. Nell'incertezza, ci prepariamo a rimanere chiusi in casa, in attesa di qualcosa che potrà avvenire o anche no. Frughiamo tra i vecchi libri dove ogni tanto torna  utile rivedere le frasi annotate, a futura memoria.

“Il tempo intanto correva, il suo battito silenzioso scandisce sempre più precipitoso la vita, non ci si può fermare neanche un attimo, neppure un’occhiata indietro. “Ferma, ferma!” si vorrebbe gridare, ma si capisce ch’è inutile. Tutto quanto fugge via, gli uomini, le stagioni, le nubi; e non serve aggrapparsi alle pietre, resistere in cima a qualche scoglio, le dita stanche si aprono, le braccia si afflosciano inerti, si è trascinati ancora nel fiume, che pare lento ma non si ferma mai”.

Ecco allora che si pone il dubbio, il quesito: il tempo corre o si sospende? Non riusciamo venirne a capo. Per la Rai come si mette? Siamo in pausa oppure si lavora alacremente?

Se è vero, come ci è stato riferito, che l’AD sia ancora in ferie (giustamente !!!) e tornerà lunedì, anche noi, nel nostro piccolo, ci mettiamo in pausa di fine settimana. In fin dei conti, le nostre responsabilità, passeggere ed occasionali, son ben poca e piccola cosa rispetto ai compiti che gli competono. Del resto, a parte qualche spiffero, sottile quanto vago e confuso, da Viale Mazzini non giungono segnali di fumo. Il solo segnale atteso riguarda la comunicazione agli utenti dell’avvio della campagna di rottamazione tv ma, per quanto sappiamo, ancora nulla: da ieri, a quanto ci risulta, stanno riflettendo, dibattendo, valutando … chissà… forse… vedremo … boh!!!

Comunque, giusto per chi ha voglia di tenersi aggiornati: segnaliamo un articolo comparso su La Stampa dei giorni scorsi con il titolo “Il paradosso dell’Italia: dieci milioni senza la rete ma lo streaming fa boom – Allarme di Bankitalia”. Nel testo ci si riferisce ad un documento molto interessante: “I divari infrastrutturali in Italia: una misurazione caso per caso” dove si legge, nel capitolo 3.2 – le infrastrutture di Telecomunicazione – che “… Un forte ritardo caratterizza invece il Paese nel suo complesso per quanto riguarda la disponibilità della tecnologia più innovativa, ovvero la connessione di rete fissa a banda larga ultra veloce. Con riferimento all'obiettivo del piano varato dal governo nel 2015 (85 per cento della popolazione coperta dal servizio ultra veloce entro il 2020) siamo praticamente a meno di metà strada, con un'infrastruttura sottodimensionata rispetto ai principali paesi europei e una distribuzione sul territorio a macchia di leopardo…” mentre invece “Molto diversa è invece la situazione per quanto riguarda la disponibilità dell’infrastruttura a banda larga di tipo mobile con tecnologia 4G (fino a 100 Mpbs), il cui grado di copertura del nostro Paese risulta superiore rispetto alla media europea (95 per cento”. Questo uno dei temi in agenda (urgenti) da affrontare per il Servizio Pubblico: da che parte stare e come partecipare rispetto alla competizione in corso sul terreno della rete unica? Se ne hanno voglia, Fuortes e i nuovi consiglieri, hanno molto da studiare e poco tempo per decidere. Auguri.

bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento