martedì 10 agosto 2021

RAI: Basta e oltre!!!

Basta! Liberiamoci rapidamente da questo stucchevole, inutile e fastidioso tema dei pronomi personali e cerchiamo di occuparci di cose serie. Non prima però di fare una proposta. Se è vero ciò che è stato scritto, Fuortes si assumerà la responsabilità di sapere se la prima riforma strutturale che ha proposto per la nuova Rai sarà stata utile o meno. Per tirarcene fuori, tra l’obbligo del formale Lei proposto dall'AD e l’opportunità del sostanziale Tu, possiamo cercare una via di mezzo, una ragionevole e ponderata mediazione. Si tratta di trovare un punto di equilibrio tra l’eccessiva distanza del Lei (talvolta utile) e l’equivalente quanto opposta vicinanza del Tu (talvolta pratico). Verrebbe da escludere a priori il fascistissimo Voi di stariaciana memoria. Ci viene in mente un qualcosa che somiglia a Ella. Chissà, possiamo provare. Tra i nostri lettori certamente vi è qualcuno che vicino allo staff dell’AD e magari gli possiamo chiedere la cortesia di proporglielo, non si sa mai, magari ci ripensa. Ci rimane un dubbio atroce: chi glielo ha fatto fare a Fuortes ad impelagarsi in una faccenda tanto spinosa? È un bagaglio della sua cultura o frutto della sua natura? Gli è stato suggerito da qualcuno, tanto per marcare il suo nuovo territorio e segnare i suoi confini dal “partito Rai”?

Andiamo avanti.  O meglio, necessario fermarci, andare un passo indietro, e limitarci ai soli argomenti che ci potrebbero interessare. Non siamo in grado di sapere nulla di cosa stanno facendo i nuovi consiglieri, a parte una meritata vacanza. Ci auguriamo però che sotto l’ombrellone abbiano portato qualche libretto da studiare, non hanno molto tempo da perdere.

Però conosciamo esattamente alcune scadenze impellenti:

A) refarming delle frequenze

B) nuovo Piano Industriale

C) avvio dibattito su nuovo Contratto di Servizio

D) affrontare il tema risorse: canone e pubblicità

A questo proposito, un attento lettore ci ricorda una annosa questione: Rai Way. Occorrono soldi facili, subito? Ci sono: stanno Via Teulada e lo sa bene anche il Governo. Non sappiamo invece quanto ne sappia qualcosa il nuovo AD. Riapriamo il dossier della quotata Rai.

Abbiamo scritto ad aprile su questo Blog: “…un articolo di Sara Bennewitz su Repubblica dove affronta gli argomenti Ibarra e Mediaset (Vivendi) e, al suo interno si legge: “ ..in molti sono pronti a scommettere che una volta che saranno insediati i vertici Rai sarà approvata anche la legge che consentirà alla tv pubblica di scendere sotto il 51% di Rai Way”… “Viale Mazzini  è, oltre che azionista di maggioranza,  è “proprietaria” in quanto concessionaria delle risorse frequenziali messe a disposizione dallo Stato. Rai Way possiede solo torri e impianti: sulle prime c’è molto da dire sul suo valore al mercato del ferrovecchio, sui secondi invece è altro discorso perché potrebbero avere un valore considerevole proprio in vista di quanto sta per avvenire in tutto il perimetro delle TLC. Perché allora vendere azioni di Rai Way e scendere sotto il 51%  e chi ne beneficerebbe di una tale “legge”? una riposta possibile la fornisce la stessa Bennewitz: “A quel punto le antenne di Rai e Mediaset potrebbero finire sotto un unico cappello …in questo modo Cologno realizzerebbe una grossa plusvalenza e avrebbe le risorse sia finanziare sia  il buyback sia la crescita all’estero tale da agevolare la ripresa del titolo …” … Un paletto di cemento armato stabilisce che i diritti di concessione non siano cedibili e dunque non può essere venduto o ceduto in sub concessione ciò che non si possiede. Il tema di fondo è e rimane il controllo pubblico su beni di interesse collettivo. È pur vero che una società si può controllare anche con una quota di minoranza e non è detto che anche con meno del 50% questo non possa avvenire. Quello che non è affatto chiaro è quale possa essere la convenienza per Rai in questa operazione. Quello che temiamo fortemente, oltre all’indubbio vantaggio che si concederebbe a Mediaset, è che operazioni di questo tipo siano finalizzate a sostenere un disegno strategico strisciante quanto malefico: introdurre germi di progressiva privatizzazione della Rai”. Il 28 giugno scorso MF ha titolato: “Con la nomina del nuovo Cda Rai, opportunità di M&A alle porte per Rai Way”. Sotto il caldo sole di agosto, è un argomento che potrebbe tornare utile quando si dovrà parlare ancora di risorse sulle quali puntare per il futuro della Rai. Piccolo inciso: l’Amministratore di Rai Way guadagna il doppio dell’AD Rai.

Nota a margine finale: ci ha incuriosito assai la solerzia con la quale è stato chiuso l’accordo con Amadeus per Sanremo. In genere ci occupiamo poco di queste cose, ma la vicenda merita un filo di attenzione.

 bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento