Gentili Signore Lettrici, Gentili Signori Lettori, Vi informiamo che a seguito di quanto noto sulle recenti disposizioni aziendali vigenti in Rai sull’uso del pronome Lei al posto del Tu, anche questo Blog ha deciso di adeguarsi e pertanto, finché ne avremo forza e coraggio, adotteremo da subito questo nuovo ordine morale.
In verità, non sappiamo bene da che parte schierarci. La fiorente letteratura disponibile in proposito (dagli antichi romani che non conoscevano il Lei ma solo il Tu, agli inglesi che ignorano il Lei, alla rivoluzione francese dove si tagliava la testa a chi usava prenomi diversi da “cittadini” passando per Dante e finire a Umberto Eco) non ci ha aiutato gran che. Ieri vi abbiamo raccontato della famiglia oriunda della provincia di Voghera che gestisce il Bar dello stabilimento “Chissape …sa” che usa dare del Tu a tutti. Li per li, dopo la lettura dell’articolo di Repubblica, e finito il torneo di tamburello con la coppia bulgara, ho deciso di iniziare il nuovo corso ed ho provato a sollevare il problema con il titolare del Bar: “Per cortesia, Le sarei vivamente grato se da questo momento in poi mi rivolgesse la parola usando il Lei anziché il Tu”. Alfonso mi guarda stupito e forse non capisce la mia frase. Mi osserva con sguardo compassionevole e magari, in cuor suo, si è anche preoccupato di un possibile colpo di calore. Vorrei spiegargli di Giovanna Vitale, di Repubblica, della Rai, di Fuortes, di “fuori i partiti dalla Rai”, dei tagli al bilancio forse lineari all’1% o forse no… capisco che non è il caso, Alfonso non capirebbe. Allora, colpo di genio, posso provare con Dragamir e Costantina, la coppia di bulgari vicini di ombrellone. No, troppo difficile, anche loro non capirebbero. Lasciamo perdere.
Non ci resta che cercare di capire per come e perchè siamo arrivati a questo punto. Quali oscuri e misteriosi pensieri hanno indotto l’AD Rai a questa formidabile riforma esistenziale del Servizio Pubblico? Quale messaggio contiene questa radicale innovazione di linguaggio, costume e comportamento? Anzitutto la forma: ci sarà un imperativo scritto in termini di circolare diffusa via mail oppure un cartello affisso agli ascensori, alla mensa, nei corridoi? Oppure verrà diffuso con il passaparola, in forma di suggerimento soffuso, sottovoce, in termini di cortese preghiera del tipo “Le sarei vivamente grato se mi potesse usare del Lei”. Ci sono anche altre possibilità: ad esempio con Tik Tok, così anche i giovani lo capiscono. Inoltre, è un ordine cogente, imperativo assoluto, erga omnes, oppure relativo, transeunte? E se dovesse mai succedere che qualcuno si dimentica della norma, quali conseguenze ci potranno essere? Gli viene comminata una multa? E di quanto? Le domande si infittiscono. Il Lei è obbligatorio solo per chi si rivolge a Lui (l’AD) o per tutti e tra tutti? Per capire bene: tra direttori di uguale grado si deve usare il Lei o il Tu? Tra direttori e impiegati semplici? Tra un funzionario e un usciere? E se dovesse mai capitare che due colleghi sono anche amici oppure magari, succede, possano avere una tresca amorosa tra loro? No, così non va, saremo molto grati se chi di competenza potesse darci ulteriori informazioni in merito, seppure, informa transitoria, usando ancora il Tu, come si usava una volta: “Caro … “.
Confessiamo: questo titolo di ieri di Repubblica ci ha stordito, più della distanza che ci separa dalla fila 12 posizione 38 dello stabilimento balneare dove ci troviamo ai circa 180 metri dall’acqua. Per questi giorni di caldo luciferino ci eravamo attrezzati a studiare di tutto: il nuovo Contratto di Servizio, la concessione, il Tusmar, il Piano Industriale, il refarming delle frequenze, la CDN ma il Lei no… no, a questo francamente non eravamo pronti.
Allora, infine, non ci resta che domandarci cosa c’è dietro, quale sia la vera sostanza di questa formidabile iniziativa. Qualche idea la siamo mettendo a fuoco e se oggi Bradimir e Costantina e le loro adorabili creaturine non ci disturberanno, proveremo a metterle in bella copia.
Rimanete sintonizzati, magari più tardi, se l’Avvocato bontà sua avrà solleticato l’arrivo di qualche giornale alla salsamenteria di Fracuti, ci potremo aggiornare.
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