domenica 4 ottobre 2020

Rai: qualcosa di strano


Mah … c’è qualcosa di strano e indecifrabile nell’aria. Qualcosa che, ovviamente per quanto ci interessa, riguarda il Servizio Pubblico. Questo qualcosa è la sensazione di marginalità, di estraneità, di subalternità rispetto ai grandi fenomeni che si svolgono intorno.

Oggi riportiamo solo lo stralcio di un articoletto, comparso sul Corriere della Sera, con il titolo: “Streaming e visione on demand, il 2020 anno del boom in Italia. Se tre indizi fanno una prova, il 2020 — anno del coronavirus — sarà anche ricordato per la decisa accelerazione nelle abitudini televisive degli italiani, con un boom della visione on demand e dello streaming. Indizio numero uno: domenica 27 settembre, l'Auditel Digitale (la «Total Audience», che misura il consumo attraverso device connessi) registra il suo record assoluto con 3.187.934 ore di fruizione, in buona parte — ma non solo — dovuta al calcio. Indizio numero due: la crescente abitudine al consumo di video in streaming, attestata durante i mesi del lockdown (+609 dei fruitori rispetto al marzo 2019) prosegue. Terzo indizio: secondo una ricerca condotta da Samsung sui possessori di SmartTV, in Italia il tempo dello streaming è cresciuto passando dal 41% al 47%, avvicinandosi a un clamoroso sorpasso (già avvenuto in Gran Bretagna, Francia e Spagna) rispetto alla tv lineare” e conclude “Dati che dovrebbero suonare come un campanello d'allarme per gli editori tv: alla porta ci sono Netflix, Amazon Video e Google (con Youtube) pronti ad allargare l'offerta dei propri generi e a «colonizzare» sempre di più il tempo degli italiani”.

Chissà se a Viale Mazzini qualcuno si allarma?

bloggorai@gmail.com

Nessun commento:

Posta un commento